Purtroppo trucioli.it non ha editori dalle ‘spalle larghe’ come Matteo Rainisio di Ivg.it. Così capita di sentirci consigliare: “Le notizie che cercate altri le hanno già….se lui non pubblica ci sarà un motivo, mica per timori riverenziali o altro”. E quando due numeri fa avevamo dato conto, parzialmente, di soci e società del ponente savonese in lotta per ‘accaparrarsi’ farmacie nel ponente ligure, private e comunali, ci avevano rimproverato di non ricorrere alla ‘verità’ delle visure camerali, contrariamente alla pratica di giornalisti più accreditati e indipendenti. E noi in castigo.
Così abbiamo seguito il consiglio. Con una prima visura della serie in agenda. Per quel detto ‘tanti amici tanto onore’. Carta canta. Al Albenga emerge un aspetto che ignoravamo: la grande riservatezza di cui godono sui media anche i maggiori proprietari di farmacie, protagonisti di quello che si potrebbe definire il ‘grande assalto‘, la ‘guerra’ di una categoria, dopo i notai, al vertice, in assoluto, delle dichiarazioni dei redditi. C’è chi ricorda quando le farmacie (una ogni 5 mila residenti) si trovavano solo in città, ora presidiano per il bene di tutti molti piccoli comuni dell’entroterra sempre più povero e in costante abbandono. Ci sarà una regione se l’espansione è così capillare e spesso combattuta.
Veniamo alla Farmacia San Marco Srl costituita il 18 febbraio 2019, iscritta il giorno 20. La compravendita dal Comune di Albenga è avvenuta con atto notarile solo 5 giorni dopo. Come dire c’erano stati significativi preparativi dovuti alla prelazione da parte di due farmaciste dipendenti. Ora socie di maggioranza. Le dottoresse Daniela Sconti, nata a Reggio Calabria, 64 anni, residente alle Rapalline di Albenga e Cettina Varasi, nata a Carlentini (Siracusa), 57 anni, detengono ognuna il 30 per cento del capitale sociale dichiarato: 10 mila euro. Altri due soci forti, con una quota del 14, 5% ciascuno, sono il dr. Giuseppe Franchi, storica e benestante famiglia di Borghetto S. Spirito, e il dr. Fabio Panizza di Albenga, il papà era uno stimato medico di famiglia. Al terzo posto e ultimo della graduatoria una sorpresa di cui nessuno ci aveva mai fatto cenno e neppure lui stesso che conosce da una vita, si direbbe, il decano dei cronisti ponentini. Parliamo di un personaggio certamente tra i più conosciuti dei gruppo di soci: il dr. Gianluigi Figini, storico esponente del Psi negli anni ruggenti quando fu anche sindaco di Borghetto S. Spirito e tra i tanti savonesi scoperti in varie logge massoniche della provincia e della Riviera. Figini che preferì, almeno per quanto trapelava, mettersi in sonno anche se l’affiliazione resta indissolubile dal momento del rigoroso giuramento ed investitura solenne nel tempio massonico. Figini che avevamo apprezzato, da giovanissimo laureato, nella farmacia comunale di Loano (poi venduta ai privati e ora al centro di via Dei Gazzi), allora collaboratore del compianto dr. Rossi che scelse la fine dei suoi giorni togliendosi la vita. Figini già direttore della Farmacia del S. Corona e poi al ‘vertice’ Struttura Complessa Farmacia Ospedaliera afferente al Dipartimento tecnico-sanitario dell’Asl 2. Nella San Marco Srl non fa parte dei 5 amministratori in carica: Sconti, Varrasi, Panizza di cui si è detto, con altre due quota rosa del gruppo e meno noti: MariaCarla Tassinario, nata ad Alessandra, 37 anni, residente ad Albenga e Paola Vasconi, nata a Savona,47 anni il 12 marzo, residenza ad Albissola Marina. Con una quota minima figura nella società anche il farmacista Ivan Parravan, originario di Albissola Superiore, dimorante ad Albenga e socio della Farmacia Inglese di Alassio. Fa parte di quel 8,5 % indicati come ‘altri soci’.
Tra gli scopi della società l’acquisto e la gestione di più farmacie, il commercio di prodotti farmaceutici ed affini, servizi di assistenza domiciliare integrata. E buon ultimo, ma non meno importante, l’assegnazione della carica di amministratore unico, già in sede di costituzione societaria, del dott. Andrea Pisano, 61 anni, commercialista affermato, con studio a Ceriale in piazza della Vittoria, nome che troveremo nelle successive puntate sulle farmacie story. Dimenticavamo il dr. Figini è anche nel consiglio direttivo di Federfarma della provincia di Savona e di cui è presidente il dr. Aldo Gallo, titolare di farmacia.
Luciano Corrado
ERA IL 20 GENNAIO 2013. IL SECOLOXIX SAVONA
EX FARMACIA COMUNALE, IN ATTESA CHE VENGA MESSA IN PRATICA LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO, CHE HANNULLATO L’AGGIUDICAZIONE ALLA FAMIGLIA MANZI (EX FARMACIE COMUNALI A CERIALE E BORGHETTO E STORICA FARMACIA RICHERI A FINALE LIGURE ) E DI FATTO RIASSEGNATO AL COMUNE LA FARMACIA, PER UNA NUOVA GARA DI VENDITA SE SI DECIDERA’ COME PARE. EBBENE DIVAMPANO ALTRE POLEMICHE E ACCUSE DELL’OPPOSIZIONE LEGHISTA E DI FORZA ITALIA, IN PARTICOLARE AL SINDACO MEDICO DI FAMIGLIA CHE RISPONDE A TONO, COLPO SU COLPO. COME FINIRA’ ? Intanto il centro destra consigliare ha perso per strada il leghista dissidente Tomatis, omonino del sindaco ma neppure parente.
Comunicato stampa – Albenga. “Questa improvvisata amministrazione comunale ha già speso tutti i soldi della vendita della farmacia, dimenticandosi della c.d. diligenza del buon padre di famiglia nella gestione della ‘res publica’, ed oggi, dovendoli restituire a parte acquirente in forza della della sentenza del consiglio di stato che ha annullato la vendita della farmacia comunale, sarà costretta a togliere servizi alla collettività”. Ad affermarlo, in una nota, sono i consiglieri albenganesi di minoranza Cristina Porro, Gerolamo Calleri (Lega) ed Eraldo Ciangherotti (Forza Italia).
La vendita della farmacia comunale di Via Dalmazia – spiegano i tre consiglieri – aveva prodotto per il Comune un introito di oltre un milione di euro, metà spesi subito, alla ricerca di tanti ‘likes’ sui social alla vigilia della campagna elettorale del dottor Riccardo Tomatis, prima di tutto per asfaltare un pò di strade e per restituire un po’ di oneri di urbanizzazione. E adesso, per riparare alla spregiudicatezza dell’amministrazione comunale, sono stati tagliati servizi ai cittadini per oltre un milione di euro, in modo da poter avere una cifra accantonata da rifondere agli acquirenti che per sentenza del Consiglio di Stato devono restituire la farmacia al Comune”.
“Complimenti al sindaco Tomatis per tanta leggerezza. Noi avevamo già previsto tutto. La vendita della farmacia comunale di Albenga, con il diritto di prelazione riservato ai dipendenti già contestato in Corte europea per un precedente caso, portato ufficialmente a conoscenza dell’amministrazione attraverso il protocollo ufficiale della sentenza prima dell’atto di vendita della farmacia degli ingauni, avrebbe dovuto suggerire prudenza e revisione della gara d’appalto. Con questi al governo, se non fosse che abbiamo al servizio comunale della ragioneria dei diligenti dipendenti che blindano i bilanci e non consentono agli amministratori di avere mano libera, saremmo in dissesto finanziario” concludono Porro, Calleri e Ciangherotti.
LA REPLICA DEL SINDACO – “Tagli ai servizi determinati dalla necessità di rifare il bando per la vendita della farmacia? Assolutamente no! Da subito l’Amministrazione si è mossa, proprio con la diligenza del buon padre di famiglia, chiedendo agli uffici di accantonare scrupolosamente la medesima somma della vendita dall’ avanzo di amministrazione del 2019 al fine di evitare di correre rischi qualora la sentenza del consiglio di stato ci avesse chiesto di rifare la gara. Quindi non solo non c’è stato e non ci sarà alcun taglio dei servizi, ma come potete constatare tutte le affermazioni della minoranza sono assolutamente false”