Dopo la chiusura del Casinò di Lettura, A Savona la cultura è morta ma la Sala Rossa del Comune ha un nuovo restyling ed è stato presentato un progetto preliminare che trasformerà in salotto l’area antistante il Teatro Chiabrera e si renderà più luminoso il suo ‘riodotto’.
A Savona, la pandemia ha dato il colpo di grazia alla cultura con la recente chiusura del Casinò di Lettura. In merito, si è aperto un dibattito sulle pagine del Secolo XIX Savona a cui hanno partecipato penne eminenti. Speriamo che il loro contributo di idee favorisca un nuovo impegno ma l’impresa sarà ardua.
Ho l’impressione che la crescita culturale di una comunità non sia ancora condiderata come elemento essenziale del suo progresso civile, morale ed economico. Forse si teme la presa di coscienza del Popolo Sovrano… E si sostiene che di cultura non si viva anche se non è del tutto vero; è certo però che senza linfa culturale non si cresca! E la nostra Democrazia è ancora bambina!
Nel ‘700 e nell’800, Savona poteva vantare personalità di spicco e uomini di cultura, di rilievo nazionale. Nel dopoguerra chi voleva emergere in campo culturale ha dovuto trasferirsi in lidi più fertili perché era risaputo che per fare qualcosa di buono nel campo delle attività culturali si dovesse emigrare.
All’ombra della Torretta ha prevalso l’invidia sull ‘ammirazione, e si è preferito godere più della mediocrità dei molti che aiutare la scalata dei meritevoli. Il Comune di Savona è stato condotto poi, sull’orlo del dissesto economico. Ed i tagli più radicali sono stati riservati al settore della cultura: mancavano anche i soldi per spedire la corrispondenza ordinaria. Ora si cerca di risalire la china. C’era anche il presidente Giovanni Toti, in collegamento da Genova, all’inaugurazione del restyling della Sala Rossa, arricchita di un pavimento di legno di rovere e di nuovi tendaggi. E’ stata dotata di un nuovo apparato di amplificazione per meglio ascoltare le conferenze- future , le presentazioni di libri e tanto altro ancora quando saremo liberati dal covid 19.
Gianfranco Barcella