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Il rebus misterioso del quadrato magico, una matematica esoterica


Il rebus del quadrato magico del Sator, una matematica esoterica.

di Michele Allegri

INTERMEZZO ENIGMISTICO

Il quadrato magico è conosciuto già ai tempi dell’antico Egitto del IV e del V sec. a.C. e in Mesopotamia, è l’espressione della cultura ermetica. Lo si ritrova anche in Palestina, dove gli vengono attribuiti significati cabalistici e matematici. Molto diffuso anche in Europa in varie epoche, in quella romana per esempio, nella quale è in rapporto con la divinità di Saturno. È facile fare il collegamento per esempio tra le prime tre lettere di Sat-or e di Sat-urno.

Nel medioevo il quadrato magico SATOR si ritrova per esempio in Linguadoca, inciso su una pietra di una chiesa di Albi dall’eretico cataro Qiroi. Questo rompicapo o rebus è assai presente nei castelli, nelle magioni, nelle commende dell’Ordine del Tempio costruiti in prossimità di luoghi sacri ai celti, conosciuti come “zone di energia tellurica”. Secondo la prof.ssa Bianca Capone, il quadrato magico sarebbe stato utilizzato dai frati-templari durante le iniziazioni segrete.

Ancora oggi, i fra-massoni, in ricordo dell’usanza templare, utilizzano il “quadrato di loggia” durante le tornate, cioè le riunioni rituali.

Il quadrato magico si compone di una frase in forma palindroma che cioè può essere letta in qualsiasi direzione.

SATOR

AREPO

TENET

OPERA

ROTAS

Alcune parole sono loro stesse palindrome, leggibili da destra a sinistra e viceversa.

ROTAS-SATOR

TENET-TENET

OPERA-AREPO

Il significato è ancora oggi un mistero. Potrebbe voler dire: Il seminatore o contadino, sul suo carro, guida, con il suo lavoro o con cura, le ruote. Tutte le parole sono in latino, tranne Arepo che è un vocabolo gallo, forse il nome del contadino o seminatore.

Molto interessante è il SATOR che si trova nel duomo di Siena. La Toscana umanista e rinascimentale che diede grande impulso, sotto la signoria dei Medici, alla riscoperta del mondo magico ed ermetico dell’antico Egitto, aveva costituito un’alleanza culturale tra esoterismo e scienza. Nicolò Cusano, Marsilio Ficino e Pico della Mirandola si erano anche immersi nella cultura esoterica greca, con la riscoperta di Platone e delle sue opere più oscure. Ed è qui, in Toscana, che trova impulso il movimento rosacrociano italiano che si esprime con allegorie, simboli, rebus di parole, come il SATOR, una tradizione che mescola lo studio della matematica, della geometria, dell’astronomia con l’astrologia, l’alchimia, la magia e la cabala ebraica.

…continua…

Michele Allegri


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