Non c’è solo la potenza e supremazia, a Savona, della famiglia Saettone – Galatolo (dietro le quinte Albani – Dellepiane ?) che ha realizzato la più spaziosa e rifornita farmacia del ponente ligure. Una seconda è in periferia. Nel ‘monopolio’ del settore, ponentino, emergono la famiglia Franchi di Borghetto S.S. e Fabio Panizza e C. ( con le ultime novità inedite: acquisizioni di una farmacia a Sanremo, a Finale Ligure (La Marina del dr. Gallo) e Savona (della Ferrera). Al terzo posto nella hit parde la famiglia Richeri – Manzi di Finale che si erano aggiudicati all’asta pure le farmacie comunali di Ceriale e Borghetto, vittoriosi anche ad Albenga.
Ma il Consiglio di Stato ha mandato in fumo l’assegnazione della già ‘comunale ingauna‘ dopo che il Tar aveva accolto il ricorso di Manzi. E ora tutto d’accapo. (ex ‘degli Ingauni‘ dove il gruppo Franchi – Panizza e soci è in società con le ex due dipendenti comunali)
Si aggiunga che dopo la pubblicazione dell’articolo il dr. Panizza ha smentito che tra i suoi soci siano interessati congiunti a nome Nucera.
Ad Albenga si pratica tuttavia lo sport prediletto del parlamentino locale e dalle forze politiche che rappresenta. Con nuove partite di Ping pong bulemico, a suon di comunicati più o meno velenosi, con la gioia di chi pubblica e di chi legge ? Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato l’assegnazione dell’ex farmacia comunale alle due dipendenti, ma ha accolto seppure parzialmente le istanze della controparte. Risultato: dovrà dunque essere rifatta la gara di vendita. (Pubblichiamo integralmente la sentenza per chi è interessato ad approfondire la vicenda dall’A alla Z vedi….. ).
Una premessa ci sia concessa. Il vecchio cronista che non ha la forza della ‘squadra investigativa’ del fortissimo IVG.it edito a Pietra Ligure, con successi di rilevanza nazionale ci ricorda il suo direttore responsabile, non aveva potuto approfondire una segnalazione di qualche mese fa.
Vero o falso che dietro le quinte delle due dottoresse ingaune ci sarebbero anche Franchi – Panizza ? E che gli stessi soci avrebbero sotto controllo, quali acquirenti, almeno una decine di Farmacie tra Sanremo e Savona, oltre Albenga, Alassio e Loano. Siamo persino a quota 11 in proprietà ? Così entrare da cittadini qualunque in una farmacia savonese, arrivare al discorso del nuovo business ‘acquisto farmacie’ e sentirsi dire: nel ponente ‘comandano…..’, a Savona invece….” Resta da vedere se i due gruppi maggiori si daranno battaglia o meno’. Ma una ‘guerra’ tra big chi vedrebbe sacrificato ? Cercando di portare il discorso sui nomi, i farmacisti sembrano non avere dubbi: “gli unici ‘solitari’ delle tre forze in campo, nella corsa a espandersi, sono i Manzi – Richeri.” Che consiglierebbero di partecipare ad un bando di gara di una farmacia pubblica ?
E dopo le ultime acquisizioni rimaste con la sordina, resta preponderanza dominante delle tre famiglie ponentine. I Franchi è una famiglia storica di Borghetto, il fratello maggiore farmacista (quello minore è stato consigliere comunale e candidato di opposizione è fuori dalle società, con altri interessi) e la consorte, proprietari immobiliari, sono persone schive e riservate. Nessuna esibizione di ricchezza, né chiacchierati. Hanno 4 figli. La primogenita Giovanna, il secondogenito Ugo che pare abbia gestito una spiaggia ad Alassio, poi ‘magazziniere’ nella farmacia San Michele di Albenga di Fabio Panizza e C. Gli altri due figli dei Franchi sono gemelli: Tommaso architetto e Carlotta farmacista. Una terza generazione dunque lontana dai riflettori sull’esempio di papà e mamma.
In Provincia di Savona le farmacie sono 126 (a Savona 26 – 7 ad Albenga – 5 a Finale – 5 a Cairo Montenotte). Le parafarmacie sono invece 53. Vedi a fondo pagina elenco completo città per città.
FARMACIA COMUNALE VENDUTA, UN GINEPRAIO SENZA VINCITORI E VINTI
ANCHE SE FA CAPOLINO QUALCHE OMBRA COME ACCADE QUANDO C’E’ DI MEZZO IL ‘PUBBLICO’
I punti salienti della contesa a tre – Il Consiglio di Stato ha ritenuto la vicenda particolare e complicata….l’art. 12 della legge 362/1991 che stabilisce la prelazione dei farmacisti comunali in caso di vendita di una farmacia comunale…La Corte Europea ha ritenuto la prelazione prevista dal diritto italiano incondizionata e quindi contraria ai principi comunitari…Il Consiglio di Stato ha dovuto inoltre analizzare la complessa questione della retroattività della sentenza della Corte Europea anche a casi in cui il bando era stato già pubblicato ed ha stabilito che essendo quella emessa una sentenza interpretativa assuma un carattere retroattivo. Il Consiglio di Stato non ha attribuito la gara a chi aveva proposto il ricorso al TAR disponendo espressamente di procedere con un nuovo bando inserendo non la prelazione ( come previsto dalla legge italiana) ma un punteggio premiale per i farmacisti.
CRISTINA PORRO (LEGA) A IVG.IT 16 FEBBRAIO 11,23- “Ennesima figuraccia della giunta Tomatis-Cangiano. Alla fine, il Consiglio di Stato ha annullato del tutto gli atti della procedura per la vendita della farmacia comunale di via Dalmazia, imponendo la ripetizione della gara. Proprio come avevamo detto in consiglio comunale a più riprese, trovando clamorosi vizi formali e sostanziali negli atti di consiglio predisposti dal PD. Dopo quasi 2 anni e mezzo di aspettative create agli operatori economici, di contratti stipulati, di ricorsi, contro ricorsi e appelli, anche il massimo consesso di giustizia amministrativa ci ha dato ragione: il bando per la vendita da farmacia era sbagliato sin dall’inizio, era illegittimo e non si doveva fare. Ma i nostri liberisti alle vongole non ci hanno voluto ascoltare e testardamente e imperterriti hanno deciso di andare avanti, infischiandosene non solo del diritto ma anche del semplice buon senso. ….. ancora oggi difendono a spada tratta, il sindaco ‘medico’ e l’ex sindaco ‘avvocato’, forse mal consigliati dall’onorevole ingauno invisibile, hanno scoperto le virtù del libero mercato, ma governare rinnegando le proprie origini e i propri principi non è possibile…,
“E così…, hanno dimostrato ….tutta la loro impreparazione e avventatezza. La fretta di incassare i soldi della vendita ha spinto la Giunta ad una decisione gravemente sbagliata, che ha bloccato le risorse dell’Ente per oltre due anni. Ma soprattutto il ‘medico’ Tomatis, oggi spalleggiato dalla consigliera Isoleri, cognata dell”avvocato’ Cangiano, è stato costretto a rilasciare dichiarazioni che devono essere decisamente corrette. In particolare questa affermazione non ci ha per niente convinti: ‘Nel momento in cui il bando è stato redatto non si era ancora a conoscenza della sentenza della Corte di Giustizia Europea e ci siamo attenuti alle leggi in quel momento in vigore. Quindi il bando era da considerarsi a tutti gli effetti corretto’.
La Corte di Giustizia non si era ancora espressa, è vero, ma il Consiglio di Stato aveva già sollevato dubbi sulla questione e si era rivolto agli organi di giustizia comunitaria chiedendo di pronunciarsi sulla legittimità del diritto di prelazione, previsto dalla legge italiana, a favore dei dipendenti di farmacia comunale in caso di cessione a terzi dell’azienda da parte del Comune a mezzo di procedura di gara. Noi avevamo messo agli atti quella sentenza della Corte europea proprio quindici giorni prima dell’atto di vendita, in tempo per sospendere tutto e chiedere un parere proveritate”.
“In tal modo si sarebbe scoperto che sul sito di Federfarma già dal 10 luglio 2018 era stata data notizia di questo orientamento del Consiglio di Stato. Le date, cari amici della maggioranza, sono importanti: la questione di legittimità è stata resa nota a luglio 2018, il bando di gara del Comune porta la data del 6 agosto 2018, quindi almeno un mese dopo. La prudenza avrebbe imposto di soprassedere da ogni iniziativa e di attendere l’esito del giudizio della Corte di Giustizia Europea…..”
ERALDO CIANGHEROTTI COMMENTA LE DICHIARAZIONI DI CRISTINA PORRO
Cristina Porro …. assume con tono saccente che la sentenza avrebbe evidenziato una figuraccia della passata Giunta comunale perchè sarebbero emersi “ clamorosi vizi formali e sostanziali” .
Se prima di esprimersi Cristina Porro , che fra l’altro è anche avvocato, avesse letto la sentenza forse avrebbe evitato l’ennesima brutta figura e avrebbe appreso che lo stesso Consiglio di Stato ha ritenuto la vicenda particolare e complicata. Si tratta infatti di una sentenza emessa dalla Corte Europea, dopo che era stata indetta la gara, che ha ritenuto non applicabile una norma del diritto italiano ancora attualmente vigente, ossia l’art. 12 della legge 362/1991 che stabilisce la prelazione dei farmacisti comunali in caso di vendita di una farmacia comunale.
È chiaro quindi che i dirigenti che hanno redatto il bando dovessero prevedere tale disposizione se no avrebbero fatto un atto contro la legge.
La Corte Europea ha ritenuto la prelazione prevista dal diritto italiano incondizionata e quindi contraria ai principi comunitari.
Il Consiglio di Stato ha dovuto inoltre analizzare la complessa questione della retroattività della sentenza della Corte Europea anche a casi in cui il bando era stato già pubblicato ed ha stabilito che essendo quella emessa una sentenza interpretativa assuma un carattere retroattivo. Il Consiglio di Stato non ha attribuito la gara a chi aveva proposto il ricorso al TAR disponendo espressamente di procedere con un nuovo bando inserendo non la prelazione ( come previsto dalla legge italiana) ma un punteggio premiale per i farmacisti….