Dalla Val Bormida al mare. L’“Anello dei sentieri” è un grande progetto turistico eco-sostenibile che si può realizzare grazie al GAL Valli Savonesi.
di Gabriello Castellazzi
Una nuova prospettiva di sviluppo eco-sostenibile si apre per la Val Bormida con il progetto “Anello dei Sentieri”. Un programma teso alla valorizzazione di un vasto territorio con grande valore ambientale, che collega l’entroterra savonese al mare. Come per i “Sentieri del Finalese” l’obiettivo si raggiungerà grazie alla possibilità di attingere ai generosi finanziamenti europei del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2014-2020.
Come è noto il “GAL Valli Savonesi” è l’Ente territoriale che, con la recente pubblicazione del “Bando” avente per oggetto l’ “Adeguamento della rete escursionistica alle esigenze di percorribilità e di fruibilità sportiva e ricreativa in zone di particolare interesse, percorsi natura e aree attrezzate per l’osservazione della natura” (scadenza 28 febbraio 2021), mette a disposizione, in accordo con la Regione Liguria, un budget di 2 milioni e 90mila euro provenienti da fondi europei.
Quindi la possibilità concreta di realizzare interventi nell’ambito del “Sistema rurale” per il rafforzamento della rete escursionistica ligure e savonese.Una prospettiva concreta sulla linea del percorso già seguito da altri Comuni del ponente savonese attraverso il progetto “Sentieri del Finalese”.
La somma a disposizione è sufficiente a sostenere il completamento dei due programmi. Con i finanziamenti erogati si potranno effettuare opere da realizzarsi per il turismo outdoor e gli sport legati alla natura : trekking, freeclimb, bird-watching, parchi avventura, aree pic-nic, piste ciclabili, mountain bike, speleologia, ippoturismo. Tutte le strutture sarebbero collegate tra loro da una rete di cartelli indicatori a contenuto culturale. In sostanza centri per attività sportivo-ricettive legate al godimento di risorse ambientali, presenti in siti ad alto valore paesaggistico, uniti dalla possibilità di riqualificare il paesaggio rurale e le emergenze storico-geologico-culturali. Per i termini del concorso verranno approvate solo le spese finalizzate ad obiettivi precisi: riceveranno punteggi favorevoli solo gli interventi realizzati all’interno delle aree comprese nella “Rete Natura 2000” per la tutela della biodiversità.
I Comuni candidati al progetto sono: Cairo, Piana Crixia, Dego, Carcare, Altare, Pallare, Mallare, Bormida, Plodio, Quiliano, i quali compongono un anello di sentieri e strade bianche con un percorso di circa 60 Km. L’originalità dell’ iniziativa stà nella riscoperta turistica-culturale degli antichi collegamenti viari che, unendo la fascia costiera alla Val Bormida, raggiungevano il Piemonte e la Lombardia.
Ci riferiamo alla Via Julia Augusta e alla Via Beretta. La prima ha lasciato tracce rilevanti nel Comune di Quiliano, in Val Quazzola (detta “Valle dei Tecci” per la presenza di caratteristici essiccatoi ), che ospita cinque ponti romani del I e II sec. d.C.
Due di questi sono ancora carrabili, mentre gli altri tre ormai si presentano come ruderi. I Comuni di Bormida, Mallare, Pallare e Plodio, sono collegati tra loro da alcuni tratti della Via Beretta ( la “Via dell’Imperatrice”) realizzata nel 1666 per mettere in comunicazione diretta il Finalese con i domìni spagnoli della Valle del Po. Una via che ci riporta alle vicende storiche dei Marchesi Del Carretto e alla prepotente volontà di dominio dei regnanti iberici.
Cairo Montenotte ospita il “Parco dell’Adelasia-Riserva Naturale Regionale”: un tesoro ambientale che tra faggete secolari nasconde ancora le tracce delle battaglie napoleoniche. Adelasia (o Alasia), figlia dell’Imperatore Ottone I di Sassonia, secondo la tradizione in fuga dal padre, con il suo amato Aleramo, si rifugiò in questi boschi prima di raggiungere la costa dove fondò la città di Alaxia, l’odierna Alassio, la quale mette ancora oggi la principessa in bella mostra sul proprio gonfalone.
Se ci riferiamo al patrimonio geologico dell’area è da mettere in grande rilievo il “Fungo di Piana Crixia”, gigante di pietra che, insieme ai caratteristici “calanchi”, caratterizza un “Parco Naturale”ricco di suggestive e spettacolari forme erosive. I Verdi savonesi auspicano ovviamente che, oltre ai “Sentieri del Finalese”, anche questo progetto diventi in tempi brevi motore di sviluppo eco-sostenibile per la Val Bormida.
Gabriello Castellazzi
Il portavoce della Federazione dei Verdi della provincia di Savona,