Non c’è stata nessuna festa di compleanno (è accaduto invece di recente in un ristorante di Pietra Ligure). In ballo una tazzina di caffè servita ad un cliente ? E forse anche i battenti aperti del locale anzichè essere preclusi ad entrare, dunque solo servizio esterno. Sta di fatto che quando Rai3 Tg Liguria di prima serata ha dato la notizia c’è chi ha sobbalzato dalla sedia. Credeva di ascoltare la buona novella magari su Monesi, oppure la brutta notizia dell’ennesima frana e strada provinciale interrotta.
Invece una vicenda che in altri tempi non avrebbe fatto notizia. Se poi sia stata una scelta giusta quella di sbattere in ‘prima pagina’ l’unico esercente di bar e pizzeria rimasto in un paese di montagna dove bisognerebbe incentivare e premiare chi resta, resiste, investe, rischia…Sarà pur vero che le buone maniere non sono mai un errore, ma una virtù ed una cultura che non è da tutti. E poi bisogna mettersi anche nei panni del controllato e del controllore. Certamente la vicenda in una città costiera passava inosservata come spesso succede, invece di questi tempi finire nel tritatutto della cronaca fa parte della realtà quotidiana pure nelle valli montanare.
C’è da aggiungere che la Pizzeria era rimasta chiusa per quasi due anni, la gente del paese molto pratica e senza particolari pretese si era organizzata al ‘caffè tra amici’. C’era chi aveva pure messo a disposizione gratis un vecchio locale già adibito a negozio di alimentari con edicola (scomparse ormai dall’entroterra montano) e tabacchi, ma si è rivelato poco opportuno; si è ripiegato su un locale che ospita la Pro Loco e che era stato, a sua volta, trasformato, già in passato, in bar paninoteca. Poi chiuso e riadattato. Alla fine ben venuto dalla Riviera un gestore il quale un bel giorno aveva pure deciso di chiudere ‘baracca’. Ci ha ripensato ed il parroco don Enrico Giovannini, per evitargli un costoso viaggio di oltre 40 km, 80 andata e ritorno, ha messo a disposizione la vecchia canonica. Una sorte di ‘comodato d’uso’ con l’impegno di realizzare lavori di manutenzione ordinaria e non solo. La canonica del resto era chiusa e bisognosa di ‘cure’.
Mendatica ormai forgiata a tante avversità, sempre in attesa come tanti altri paesi di montagna che la politica non faccia solo promesse come ha ricordato di recente un sindaco imperiese, o meglio che le promesse siano mantenute. E che si faccia finalmente fronte alle realtà più bisognose. Non solo correndo ai ripari di volta in volta (frane e viabilità), ma mettendo mano radicale alla stessa rete stradale vecchia di secoli. Creare interventi virtuosi capaci di generare produttività non assistenziale e posti di lavoro. Valorizzando con i fatti il tanto decantato binomio riviera – montagna. Ma in Riviera si vendono immobili fino a 15 – 16 mila euro il mq, in molte zone dell’entroterra non si trova neppure a regalare. E non resta che pagare Imu e spesso Tari anche in presenza di edifici fatiscenti, disabitati da decenni, senza acqua e senza luce.
COMMENTI SULLE PAGINE FACEBOOK-
Aldo Pezzi – Io percorro una strada una volta al giorno, ma se supero i limiti e mi fermano, mi multano, se esiste una regola, che siano 8 caffè o 800, la cosa non cambia, i militari hanno applicato la legge, magari a malincuore ( e ne sono convinto) ma la legge è uguale per tutti e specialmente la legge non ammette l’ignoranza, si sa da mesi che è così per i locali pubblici….che io non sia d’accordo è un’altra questione ma….lex dura lex sed lex.
Giorgio Maria Marengo – Un paese di 30 abitanti effettivi, quasi inaccessibile a causa dell’ultimo alluvione !!! Alla vigilia della zona gialla. (ogni commento risulterebbe insufficiente)!!!Tutto questo a Mendatica, bar chiuso e multato per 5 giorni.!!! ( per aver servito un caffè all’interno).
Luciana Gagna – Non ci posso credere…….VERGOGNA
Roberto Cenzon – Il problema non è che ha servito il caffè ma che ha mandato a quel tal paese il maresciallo che era andato a dirgli che non poteva essere aperto. I carabinieri erano andati già altre volte a dirgli che non poteva stare aperto. Non ci sono scusanti e va già bene che non lo abbiamo denunciato per quello che ha detto ai carabinieri. Raccontiamola giusta.
Andrea Bonìno – Credo che sia sempre questione di buon senso da parte di chi deve mettere in atto le regole se così fosse 5 giorni per un caffè mi sembra davvero eccessivo in un momento economicamente drammatico come questo.
Oreste Tomatis – Ma non dice che pagano solo 5 su cento. Questa è l’Italia di oggi, bisogna sperare fi trovare una pattuglia con gli agenti che abbiano del buon senso. Tra le pensioni svanite per gli anziani morti e le multe ai locali lo stato ha fatto degli ottimi incassi. In questo caso i numeri non si sanno.
Marina De Luca – Tutto è concesso ma non la maleducazione nei confronti di chi cerca di far rispettare la regola.