Era il 24 febbraio 2013, 8 anni fa. Il Secolo XIX riportava: “….La trattativa tra il Comune ed il privato è stata serrata, ma alla fine il sindaco Dacquino l’ha spuntata. L’ex albergo Lido, il grande edificio sul mare chiuso da 20 anni diventerà un hotel di lusso, 4 stelle, 43 camere (ne aveva 29 ndr) ed un modernissimo centro benessere”. Come è finita ? Non urlate per favore ! Lavoriamo per il benessere comune, ma c’è chi posta foto di oggi e scrive: “Questo è l’hotel Lido…non ho parole ! Ci vorrebbe De Vincenzi” (sindaco Pd di Pietra Ligure ndr). Oppure: “Lo specchio fedele dell’Italia in declino…”.
Borgio Verezzi turistica nella guida ufficiale della Provincia di Savona del 1966 contava 2 alberghi (Lido e Villa Rosa, 42 camere), 6 pensioni (De Maria, Ideale, Milano, Villa Gloria, Villa Splendor, Villa Tortarolo) e 9 locande (Angela, Annito, Casa al Mare meublé, La Vela, Marina, Nietta, Rivamare, Riviera e Villa Ada. 10 i ristoranti (Belvedere Da Rosetta, Bergallo Trattoria Antica, Da Maria, Ideale, la Vela, Lido di Borgio, Milano, Rivamare, Villa Rosa, Villa Splendor, 2 bar (Lux e Nettuno), 4 Pensionati religiosi (Istituro Suore Preziosissime Sangue – Villa mater Domini, Istituto Suore Canossiane, Suore Sacramentine – Villa Zaveria. Sui 2 mila letri lineari di spiaggia (larga da 8 a 30 metri) 6 stabilimenti balneari ( La Lucciola, Lido, Marina Piccola, Nettuno, San Pietro, Sirena per un totale di 315 cabine. E il cinema Astra.
L’HOTEL DI LUSSO, ADDIO ? – Il sindaco faceva importanti dichiarazioni a Silvia Andreetto, oltre che giornalista corrispondente, testimone dei tempi e di vana gloria della palestra più pratica solitamente dai politici: gli annunci, spot auto promozionali, con la speranza che alla fin fine nessuno ricordi e tutto finisca nel dimenticatoio. Con la fattiva collaborazione a dimenticare del giornalismo moderno o di strepitoso successo alla Ivg.it che non disturba ed accarezza il sostegno pubblicitario dei politici di turno (durante le elezioni, ma non solo) e di imprenditori commerciali. Pure Istituti scolastici statali, per la serie la buona lettura riservata ai giovani, agli uomini e donne di domani, con il loro bagaglio acquisito grazie all’informazione ‘copia e incolla’. Un colpo al cerchio e alla botte.
Dacquino: “Si tratta di un progetto importante che ci permetterà di riqualificare tutta la zona e recuperando una struttura alberghiera che sarà in grado di attirare una clientela di elevata qualità….”
L’articolo approfondiva: “E stato un traguardo importante non solo per il paese, ma per tutto il comprensorio che, nonostante la crisi che sembrava avere frenato anche il settore alberghiero in modo pesante oggi, comincia a dare segni di ripresa che fanno ben sperare. Per il Lido di Borgio e per Il Nazionale di Pietra Ligure ed il Lido a Finale Ligure, fino ad un anno fa sembrava che non ci potesse essere alcuna possibilità di vederli risorgere come strutture alberghiere. Invece le cose stanno cambiando e senza alcun dubbio a muovere le acque stagnanti da troppo tempo sono state le modifiche alle legge regionali Ruggeri...” (ex assessore Pci -Pds- Pd all’Urbanistica, ex sindaco di san cemento a Savona e nei porti turistici ndt).
E l’assessore al turismo della giunta regionale del presidente Burlando (vedi il libro di Marco Preve e Ferruccio Sansa ‘Il partito del cemento’, in onore dei Claudio, l’altro era Scajola negli anni da big nazionale e ligure) Angelo Berlangieri, già assessore del centro destra a Finale Ligure, poteva vantare, a leggere ancora l’articolo: “…In poco meno di un mese ha già fatto registrare la presentazione del progetto di riqualificazione per l’ex albergo Nazionale a Pietra che i proprietari avevano acquistato anni fa per trasformarlo in alloggi e ora il nuovo successo con il Lido di Borgio.”
Tra la ‘Lido story‘, altro articolo del Secolo XIX del 20 febbraio 2015: “Borgio, diktat del sindaco. La destinazione dell’ex hotel Lido resta alberghiera. Neanche un metro quadrati di volume in più. Ma la proprietà vuole rivedere il progetto, già approvato anche dalla Regione, per realizzare al posto dell’hotel di lusso una RTA con il 30% di residenziale, seconde case sul mare….A mettere in crisi il progetto è stata la bocciatura da parte dell’Anas della mini galleria commerciale a piano terra determinata da una legge normativa nazionale che prevede il mantenimento di una certa distanza dalla sede stradale. A carico dei privati era prevista anche la riqualificazione del lungomare e del sottopasso”.
E potremmo continuare con l’archivio stampa che illustrava la sorte da stella del nuovo Lido hotel. Noi abbiamo solo 37 articoli. Compreso trucioli.it del 28 febbraio 2013: “…E’ di questi ultimi giorni la notizia che si sarebbe trovato un punto di incontro, tra le parti in causa (pubblico e privato), per l’ex hotel Lido, sul mare. Chiuso da anni. La proposta iniziale indicava due edifici distinti, la Soprintendenza non era d’accordo. La costruzione definitiva prevede che il 70 per cento dell’immobile sia destinato ad albergo tradizionale ed il 30 per cento adibito ad alloggi. Un ampliamento del 19 per cento permetterà di creare una galleria a copertura di un tratto del lungomare. A carico dei privati la riqualificazione del lungomare e del sottopasso che collega la spiaggia”. L’edificio apparteneva alla facoltosa famiglia Casanova di Finale Ligure che poi avrebbe venduto.
LA PAGINA DEL SECOLO XIX DI DOMENICA 24 FEBBRAIO 2013
DA FACEBOOK – BORGIO VEREZZI – Maurizio Littarelli (operatore balneare e ristoratore a Pietra Ligure e Loano): “Hotel Lido di Borgio Verezzi……non ho parole! Ci vorrebbe De Vincenzi…..”. Francesco Patitucci: “Un Italia in declino!” Renato Legoletto: “Non comment…”