Parole e volti della pandemia. Ilaria Capua: la veterinaria del virus, perseguitata e transfuga, che non disdegna il cachet. Luci e ombre.
di Antonio Rossello, con immagine di Igor Belansky
Parlare di Ilaria Capua significa parlare di una delle più autorevoli figure che dominano la scena della Pandemia. A seguito delle vicende giornalistiche e giudiziarie, spesso aspre, di cui è stata vittima in Patria, ha compiuto i passi indispensabili a trasformarsi in uno degli scienziati italiani più famosi a livello globale, quindi una risentita fuga all’estero. Oltre le luci, esistono però, alcune ombre.
Chi non conosce Ilaria Capua?
L’illustratore Igor Belansky ne propone un ritratto in bianco e nero, tra luci ed ombre.
Nata a Roma nel 1966, fu eletta alle elezioni del 2013 in Parlamento con il partito di Mario Monti…
Con la pandemia da Covid-19 ha imperversato sulle reti televisive, se ne parla come la più virologa italiana in Europa, se non nel mondo. Infatti, un’affermata testata scientifica statunitense l’ha inserita nella top 50 degli scienziati a livello globale.
Ma oggi abita in Florida, qui dirige di un dipartimento universitario.
Perseguitata e transfuga?
Chiunque potrebbe chiedersi: perché ha lasciato l’Italia, dove, oltretutto, era parlamentare?
Risulta che sia caduta vittima di un caso giornalistico-giudiziario, quasi addirittura una congiura infame. E’ stata indagata per reati che avrebbero potuto condurla all’ergastolo. Nel 2010 la polizia avvia un’indagine su di lei. I capi di imputazione sono non tanto la corruzione ma addirittura la “diffusione di epidemia” (in poche parole, tentata strage), reato che comporta il carcere a vita.
L’ipotesi investigativa è che la scienziata, di concerto con alcune big pharma e al soldo delle stesse, abbia realizzato in laboratorio, favorendone la trasmissione, virus, al fine di venderne poi i vaccini utili a debellarli. Un disegno e un’anima assolutamente diabolici, un grado impensabile di perversione e cinismo.
La sua immagine ne ha subito un danno enorme; ha dovuto dimettersi dagli incarichi politici, e quando finalmente ha ottenuto giustizia in tribunale (ma solo in parte e comunque non sulla stampa), oltremodo disgustata, ha preferito andare a vivere a ottomila chilometri dall’Italia.
Ecco in poche righe la storia del linciaggio e dell’esilio della Capua.
Ma vi sono ulteriori noti particolari al suo riguardo.
Una grande virologa?
Sarà stato forse il suo percorso professionale postuniversitario a consacrarla tale (ad esempio, nel 2006 ebbe notevole risonanza internazionale la sua decisione di rendere di dominio pubblico la sequenza genica del virus dell’aviaria), ma in realtà risulta laureata – cum laude – in medicina veterinaria all’Università di Perugia nel 1989 e, nel 1991, specializzata all’Università di Pisa in Igiene e Sanità Animale…
Quindi, non una virologa con pedigree medico come sempre viene venduta. Peraltro, ora negli USA è a capo di un centro multidisciplinare, l’Health Center of Excellence all’Università della Florida. Ed ella stessa ha affermato: «Per questo posso dire che non sono più una virologa».
Pecunia non olet.
Nei mesi scorsi, su una famosa rivista nazionale sono emerse cifre precise relative al suo cachet per le sue frequenti comparse su La7. Come un talento del mondo dello spettacolo, tutto è gestito da un’agente, il quale ha dichiarato che, per un contributo di 10 minuti su Skype, l’onorario della sua rappresentata ammonta a circa 2mila euro più Iva, precisando che tale compenso non segue il minutaggio stretto, ma certo una presenza di 10 minuti non può diventare di un’ora, altrimenti parcella sale.
Luci ed ombre.
Considerato di aver presentato qui solo una minima parte di quanto è reperibile in rete, sui giornali, nei servizi televisivi, di una donna che nel tempo si è indubbiamente affermata come personaggio pubblico, i lettori potranno giudicare autonomamente e potranno anche comprenderne eventuali luci ed ombre.