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Alassio, dopo sei anni, torna la Stella Michelin. Dal Palma al Nove. Balzola presidente: ‘Si rafforza l’offerta turistica’


Carlomaria Balzola pensiero: “Vorrei spendere anche una personale valutazione, ma condivisa da tutta la nostra categoria, in merito a cosa vuol dire riuscire tramite gli esempi virtuosi a rafforzare l’offerta turistica della Città. Ben sia chiaro, la mia non è una critica a nessuno, ma un riconoscere il merito ad imprenditori lungimiranti (e della pubblica amministrazione) che con i loro sforzi, sia economici, sia progettuali, investono ancora in Riviera e che forse troppe volte ” predicano nel deserto”.

E ancora: “In questo caso bisogna con forza testimoniare di come per migliorare Alassio, sia necessario muoversi insieme con tutte le forze in campo”. Alassio, il 27 marzo 2014, trucioli.it pubblicava in esclusiva: “Dopo 92 anni chiude il ristorante stellato La Palma della famiglia Viglietti (Vedi……..)

E dopo 6 anni, la Baia del Sole, è stata nuovamente incoronata. L’attesa per il ristorante Nove non è andata delusa in un crescendo costante di promozione e citazioni.  Senza tuttavia dimenticare che in città e nel comprensorio esistono da anni altre qualificate realtà della ristorazione.

Alassio degli anni ’50 brillava, in Liguria, con la prestigiosa, veterana guida ‘Michelin’- Ben 15 gli  alberghi selezionati e citati con le loro offerte e due ristoranti: 1) Il Mediterraneo di via Roma, 86 camere, da 1.800 a 4.600 lire;  pensione completa da 3.800 a  5.800 (stc, servizio e tasse comprese). 2) G.H. Alassio, 70 camere, prezzi non indicati. 3) Flora 42 camere: 1500- 3300, pensione 3000- 4 ooo. 4) Alfieri, 42 camere. 5) Moderno H. Suisse 38 camere. 6) Ideale, 50 camere. 7) Baeau Sejour 45 camere. 8) Genova  80 camere. 9) Savoia 60 camere. 10) Toscana 40 camere. 11) Enrico  27 camere. 12)  Chalet di via Adelasia 14 camere. 13) Villa Igea  21 camere:  1.200- 2.500, pensione da  2500 a 3800. 14) Centrale  di via Milite Ignoto 25 camere. 15) Atlantic 47 camere. 16) Riviera 30 camere. 17) Minerva 28 camere.

Il ristorante con tre forchette, Il Vittoria di Piazza Partigiani aperto da marzo a ottobre. Prezzo  menù  media 4586. Il secondo ristorante Cacciatori di via Cavour 4479. Disponeva anche di 16 camere e prezzo massimo della pensione completa  2800 lire.

A Bordighera erano 13 di cui 2 ristoranti: Pinin la Réserve e Capri. Il primo hotel era Jolanda, il secondo Esperia, il terzo Royal.

A Sanremo 19 hotel, primo il Royal, Lido Mediterranèe, Savoia,  Astoria west -End, Miramare Continental Palace,  G.H. et des Anglais, Nazionale, Vittoria e Roma,  Europa e Pace. I ristoranti 7, 1 solo 4 forchette: Del Casinò,  2 forchette La Lanterna,  Au Rendez -Vous.

Comunicato stampa Assoristobar – Villa della Pergola –

La delegazione dell’Associazione Aristobar aderente a Confcommercio che si è recata a Villa Pergola – Ristorante Nove per complimentarsi, stima e riconoscenza, con la proprietà  (famiglia Ricci- Arnaud) dopo l’attribuzione della Stella Michelin: Presenti la signora Arnaud, la figlia Francesca Ricci, chef Giorgio Servetto,  il presidente Balzola, Barbara Porzio,  Michela Bertonasco, Franco Nicolosi,

Si è svolta nella giornata di giovedì 3 dicembre, presso Villa della Pergola, un incontro, fortemente voluto dall’Associazione dei Pubblici Esercizi di Alassio, per salutare e complimentarsi con la Proprietà, la Direzione e il neostellato Chef Giorgio Servetto in occasione del prestigioso ingresso del Ristorante Nove nella guida Michelin.

Accolti dalla General Manager Nadia Finelli e dallo Chef Servetto insieme a Francesca Ricci, Restaurant Manager, la delegazione Assoristobar, composta dal Presidente Carlomaria Balzola, dal Vice Presidente Barbara Porzio e dai consiglieri Michela Bertonasco e Franco Nicolosi, ha espresso i più sinceri sentimenti di stima e di riconoscenza alla Proprietà, rappresentata dalla Signora Silvia Arnaud Ricci e da sua figlia Francesca per questo importante riconoscimento ottenuto che dona prestigio a tutta la Città di Alassio.
L’incontro cordiale e dal grande valore simbolico, nel pieno rispetto di tutte le attenzioni dovute alle rigorose norme in vigore anti contagio, è stato anche occasione di valutazione e riflessione ad ampio raggio in merito alla tipologia di offerta turistica che Alassio può offrire per la ricezione di un turismo di assoluta qualità. La Città ha dimostrato, infatti, di avere tutte le potenzialità per continuare a crescere, sviluppando e implementando proposte e servizi di altissimo livello per gli anni futuri, attraendo sempre più turisti interessati ad un’offerta di tipo culturale, esperienziale ed enogastronomica.

Al termine dell’incontro sono state consegnate delle targhe ricordo allo Chef Giorgio Servetto e alla Direzione del Ristorante Nove, oltre a una lettera di complimenti e gratitudine indirizzata alla Famiglia Ricci da parte dell’Associazione dei Pubblici Esercizi di Alassio e consegnata alla Signora Silvia Arnaud Ricci.

LETTERA AI MASS MEDIA DI CARLO MARIA BALZOLA
La famiglia Balzola e lo storico bacio d’Argento: Carlomaria con la sorella, la mamma e la moglie

Il prestigioso esempio del Ristorante Nove dello Chef Giorgio Servetto presso il contesto di Villa della Pergola, premiato con la stella Michelin, è la testimonianza tangibile di quanto e di come una programmazione attenta e lungimirante possa portare risultati importanti che ricadono non solo sulla singola attività, ma a cascata fanno da volano e da cassa di risonanza per la Città tutta e per l’intero territorio.
Avere un contesto di offerta enogastronomica di tale livello impone una riflessione ad ampio raggio, non solo di carattere puramente celebrativo ( a pieno titolo ed a pieno merito), ma anche rivolto a quello che si vuole proporre turisticamente. Non parlo in questo caso solo a livello di categoria ma probabilmente anche a livello di immagine di una Città.
La proprietà di Villa della Pergola ha fatto un’opera incredibile partendo da lontano mattoncino dopo mattoncino: una struttura dal passato prestigioso che purtroppo era lasciata andare e correva il rischio di vederla trasformata in una mera operazione immobiliare speculativa.
Farla tornare agli splendori, valorizzando le sue peculiarità del Parco , creando una proposta ricettiva che veniva armonizzata nel contesto e inserendo un raffinato ed elegante Ristorante di grande livello nell’Immobile centrale, ha fatto modo di creare un luogo di nicchia e di prestigio assoluto nell’intero panorama Ligure e non solo.
Ben vengano i riconoscimenti, che come la fama non arrivano mai per caso, ma sono figli di sacrifici, di sforzi economici, di programmazione e di coraggio.
Ma questo grande esempio non deve solo essere “ghettizzato” all’interno di Villa della Pergola e della sua gestione. Questa situazione deve far riflettere l’intera offerta turistica della Città di Alassio.
Ciò non vuole essere un rimprovero verso gli attuali operatori, che con grandi difficoltà visto anche il periodo, creano tutte le condizioni utili per valorizzare il proprio servizio, neanche ha lo scopo di creare classi sociali di servizio con relativi valori di merito.
La nostra riflessione punta a più lontano e crede fermamente nella pluralità dell’offerta senza distinzioni di servizio, ma è indirizzata ad un principio concreto e tangibile di destinazione turistica.
Così come in una località improntata sul turismo, si parla di Alassio in questo caso ma si può ragionare e traslare la prospettiva sulla nostra Provincia tutta, l’offerta deve soddisfare qualsiasi ospite, allo stesso modo noi dobbiamo essere coscienti che il nostro lavoro per essere valorizzato deve avere una ricerca attenta e mirata verso la nostra proposta commerciale economica.
Basare il lavoro del singolo esercizio su un indirizzo di eccellenza di offerta può portare solo ed esclusivamente a recepire un determinato turismo desideroso di questo, disposto ad una capacità di spesa maggiore benché riceva servizi adeguati.
Questo deve essere il comune denominatore: non stravolgere la propria anima commerciale o di offerta ma puntare in maniera ineludibile a voler offrire un servizio basato su eccellenza, stile ed unicità dei prodotti, magari riuscendo a valorizzare la territorialità.
Se tutte le forze in campo hanno queste priorità allora vuol dire che, indipendentemente dalla tipologia di servizio, noi stiamo inseguendo una idea di proposta che diventa una volontà di espressione di un territorio: basare la nostra vocazione turistica sul concetto di unicità esperienziale, puntando all’eccellenza della proposta, alla formazione di una cultura dell’ospitalità, vivendo da protagonisti le prossime sfide.
Il passato è il più grande valore che abbiamo, ma dobbiamo essere all’altezza dei nostri giorni progettando un indirizzo che possa soddisfare chi oggi pretende esigenze diverse rispetto ad allora. Se noi avremo la capacità di veicolare in maniera unidirezionale queste prospettive allora potremmo davvero ricreare quell’ ambiente tale da riuscire a far proliferare le qualità del singolo.
Questa probabilmente è ad oggi la più grande sfida che una comunità deve affrontare se vuole guardare con entusiasmo e con piena prospettiva l’avvenire. Proprio per questo allora esempi come quello del Ristorante Nove di Villa della Pergola, non devono rimanere chiusi dentro se stessi, ma devono far capire quanto grazie al proprio lavoro si possa davvero far parte di un grande progetto utile a valorizzare l’intera immagine di un territorio.

Carlomaria Balzola (Presidente Assoristobar, Associazione dei Pubblici Esercizi di Alassio)


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