E se utilizzassimo la ex sede delle Funivie ? Alcuni anni fa in un sabato piovoso di novembre mi trovai a parlare a Radio Radicale ad un dibattito con Oliviero Toscani e la sindaca di Savona Ilaria Caprioglio sul tema dell’area della Margonara. Lei ha studiato una “sorta di compitino” e, se si esce dal solito rituale di “frasi fatte e di circostanza”, si ottengono solo risposte irose e prive di significato come se non conoscesse la città. O sbagliamo noi suffragati dai risultati !
di Danilo Bruno
Questa volta la denuncia non arriva tramite una delle sue leggendarie fotografie. Oliviero Toscani colpisce ancora più duro a parole, mettendo nell’obiettivo il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio e regalando un’istantanea dell’urbanistica in Liguria «che sputa sulla bellezza, ignorante, becera, senza senso, solo speculativa».
La zuffa verbale tra Toscani e Caprioglio era già scattata domenica scorsa a Radio Radicale, sul progetto del nuovo waterfront del levante savonese. Venti giorni prima, su Raidue, i due si erano già scontrati violentemente sul tema dei disturbi dell’alimentazione Toscani al telefono, mentre è all’estero, rincara la dose. «Ho polemizzato con il sindaco perché dice che ha ereditato un progetto brutto e non può fare niente. Ma se lascia tutto quello che c’era prima, perché si è candidata? – si scalda subito il celebre fotografo -. Ma che discorso è? Mica è obbligata a fare il sindaco, così come non era obbligata a fare la modella: poi arrivano i problemi ma è colpa della presunzione, non della moda. E’ anche bella, magari con me avrebbe lavorato, ed è giovane, se si fa eleggere dovrebbe almeno avere una visione. C’è una sentenza del Consiglio di Stato? Non è vero che non può opporsi, Cacciari l’ha fatto a Venezia. Dovrebbe battersi, invece. Magari ci saranno soldi di mezzo, oppure non c’è la volontà politica o culturale».
Bordate che nascondono vecchie ruggini tra un grande fotografo e un’ex modella? Per nulla, a sentire Toscani. «Non sapevo neanche chi fosse, l’ho incontrata in trasmissione e mi ha aggredito, dicendo che la mia foto era una campagna per l’anoressia. Allora se si fotografa Auschwitz è perché si apprezza? E’ un’idiozia. Cosa fa, la maestrina con me? Dovrebbe essere più informata: quella campagna contro l’anoressia è servita tanto». Toscani non lesina critiche feroci anche sulla “grande bruttezza” dell’urbanistica savonese e ligure. «Sono stato a Savona ma non è il problema di una città specifica, quanto l’emblema dell’Italia: abbiamo una bellezza incredibile ma ci sputiamo sopra. In Liguria, poi, si sono fatti bei danni facendo costruire a geometri con tessere di partito. Prevale una visione urbanistica ignorante, becera, senza senso, solo speculativa».
Durissima anche la replica del sindaco. «Rispetto le opinioni di tutti, ma non i pregiudizi e le offese gratuite, a me e alla mia città. Essere un fotografo di successo non rende Toscani un tuttologo e non lo autorizza a esprimere giudizi affrettati e superficiali su tutto lo scibile umano – attacca il sindaco -: per le sue parole offensive dovrebbe chiedere scusa alla città e ai savonesi».
IL SECOLO XIX
Savona – Questa volta la denuncia non arriva tramite una delle sue leggendarie fotografie. Oliviero Toscani colpisce ancora più duro a parole, mettendo nell’obiettivo la sindaca di Savona, Ilaria Caprioglio e regalando un’istantanea dell’urbanistica in Liguria «che sputa sulla bellezza, ignorante, becera, senza senso, solo speculativa». La zuffa verbale tra Toscani e Caprioglio era già scattata domenica scorsa a Radio Radicale, sul progetto del nuovo waterfront del levante savonese. Venti giorni prima, su Raidue, i due si erano già scontrati violentemente sul tema dei disturbi dell’alimentazione: Caprioglio, ex modella che ha superato l’anoressia, contestava la celebre foto-denuncia del maestro che ritrae una scheletrica indossatrice. Toscani rispose già allora per le rime: al telefono, mentre è all’estero, rincara la dose.
«Ho polemizzato con il sindaco perché dice che ha ereditato un progetto brutto e non può fare niente. Ma se lascia tutto quello che c’era prima, perché si è candidata? – si scalda il fotografo – Ma che discorso è? Mica è obbligata a fare il sindaco, così come non era obbligata a fare la modella: poi arrivano i problemi ma è colpa della presunzione, non della moda. E’ anche bella, magari con me avrebbe lavorato, ed è giovane, se si fa eleggere dovrebbe almeno avere una visione. C’è una sentenza del Consiglio di Stato? Non è vero che non può opporsi, Cacciari l’ha fatto a Venezia. Dovrebbe battersi, invece. Magari ci saranno soldi di mezzo, oppure non c’è la volontà politica o culturale».
Bordate che nascondono vecchie ruggini? Per nulla, a sentire Toscani. «Non sapevo neanche chi fosse, l’ho incontrata in trasmissione e mi ha aggredito, dicendo che la mia foto era una campagna per l’anoressia. Allora se si fotografa Auschwitz è perché si apprezza? E’ un’idiozia. Cosa fa, la maestrina con me? Dovrebbe essere più informata: quella campagna contro l’anoressia è servita tanto».
Toscani non lesina critiche feroci anche sulla “grande bruttezza” dell’urbanistica savonese e ligure. «Sono stato a Savona ma non è il problema di una città specifica, quanto l’emblema dell’Italia: abbiamo una bellezza incredibile ma ci sputiamo sopra. In Liguria, poi, si sono fatti bei danni facendo costruire a geometri con tessere di partito. Prevale una visione urbanistica ignorante, becera, speculativa».
Durissima anche la replica del sindaco Caprioglio. «Rispetto le opinioni di tutti, ma non i pregiudizi e le offese gratuite, a me e alla mia città. Essere un fotografo di successo non rende Oliviero Toscani un tuttologo esperto in ogni materia e non lo autorizza a esprimere giudizi affrettati e superficiali su tutto lo scibile umano – attacca il sindaco -: per le sue parole offensive dovrebbe chiedere scusa alla città e ai savonesi. Ho scelto di essere una modella e non rinnego quell’esperienza, così come ho scelto di candidarmi a sindaco per cambiare le cose: nel caso del waterfront di levante, di cui Toscani ha dimostrato di ignorare ogni dettaglio, il progetto è un segnale di cambiamento: è la conferma che l’Italia ha bisogno di più professionisti e meno di opinionisti».