Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

I Verdi: in Liguria 136 progetti per 18 miliardi. Non c’è l’antico ‘Teatro Sivori’ di Finale Ligure, 60 anni di abbandono. Ultima ora: il bando regionale amianto


“Recovery Fund” per la “Green economy”: Luci e ombre sulle proposte della Regione Liguria. I recuperi della “Polveriera napoleonica”di Genova e del Teatro Sivori di Finale Ligure.ULTIMA ORA – leggi a fondo pagina al via il bando per l’amianto edifici pubblici in Liguria. I Verdi: “I comuni siano diligenti a non perdere i benefici”.

di Gabriello Castellazzi*

 

La Giunta Toti ha formulato le proposte in vista del Recovery Fund (fondo per la ripresa):  136 progetti, per 18 miliardi di Euro, indicati secondo parametri europei.

Il Recovery Fund è lo strumento individuato dall’Unione Europea per la ripresa economica e sociale dei singoli Stati dopo la crisi provocata dalla pandemia Covid19 e consiste nel mettere a disposizione  complessivamente 700 miliardi di euro; di questi 208 saranno destinati all’Italia (81 diretti a fondo perduto, 127 in prestiti).

I singoli “Piani di Ripresa”, con i relativi progetti proposti dai governi, verranno inviati a Strasburgo entro il mese di aprile 2021 per l’approvazione definitiva. I settori finanziabili sono di estremo interesse (salute, cultura, rivoluzione verde, mobilità, digitalizzazione, equità sociale).

Per i vincoli indicati dalla Commissione Europea, il 37%  di questi investimenti dovranno essere “compatibili con i protocolli di sostenibilità ambientale” e utilizzati entro il 2023. Un margine ridotto, tenuto conto che tra il 2014 e il 2020 l’Italia è riuscita a spendere solo 28 dei 72 miliardi messi a disposizione dall’Unione Europea.

Legambiente Liguria” ha già messo in evidenza le luci e le ombre delle proposte formulate dalla nostra Regione in collaborazione con ANCI attraverso la “cabina di regia”: un corposo elenco di opere da realizzare in Liguria (nel complesso  136 progetti per 18 miliardi di euro).

Infatti qui sorge il primo problema: tra le priorità sono indicate le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici, l’economia circolare, la transizione all’energia pulita e la “mobilità sostenibile” (dalla mobilità su gomma a quella su rotaia), ma la Regione Liguria non ha progetti esecutivi per un rilancio dei collegamenti ferroviari tra Savona e il Piemonte.

La ferrovia Torino-Savona venne realizzata nel 1874 e il doppio binario funziona solamente sulla tratta Torino-Ceva. Tra S. Giuseppe di Cairo e Savona, via Ferrania-Altare, esiste un’altra linea storica, inaugurata nel 1954, predisposta per  realizzare un secondo binario, ma è ancora in attesa di un suo razionale utilizzo con la possibilità di un anello metropolitano extra-urbano a nord di Savona.

Giustamente la Regione ripropone il raddoppio della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia nella tratta Finale Ligure-Andora, ma purtroppo non presenta l’aggiornamento di un progetto sbagliato, che oggi prevede il passaggio della nuova linea lontano dai Comuni costieri, favorendo in prospettiva un ulteriore caos automobilistico sulla già congestionata Via Aurelia.

La Liguria invece ripropone assurdamente la “bretella autostradale” Albenga-Predosa, ben sapendo che l’unico progetto esistente, presentato ai Sindaci alcuni anni fa, è già stato bocciato da tutte le componenti politiche dei Consigli Comunali dell’entroterra del Finalese, perchè  incompatibile con i “protocolli di sostenibilità ambientale” (13 Km. di viadotti e gallerie distruggerebbero un ambiente di rara bellezza).

Inoltre la nostra Regione  indica giustamente la necessaria prosecuzione  della “ciclovia  tirrenica” (da Ventimiglia, attraverso Liguria, Toscana e Lazio fino a Roma) e il completamento (con doppio binario) della ferrovia Pontremolese per migliorare i collegamenti tra Liguria ed Emilia Romagna.

Non potendo qui analizzare tutti gli aspetti,  positivi e negativi, delle proposte avanzate dalla Liguria, esaminiamo adesso una parte del settore “Ricerca e Cultura” che comprende alcune decine di progetti. Vediamo che tra questi è inserito il recupero della “Polveriera Napoleonica” di Genova: un’antica struttura militare vicina a Piazza Manin. Edificio senz’altro meritevole di restauro conservativo tra i tanti indicati dal Comune di Genova.

Il fatto singolare è che tra le richieste di finanziamenti per i beni culturali da recuperare in provincia di Savona non è stato inserito il Teatro Sivori, dedicato a Camillo Sivori (unico allievo di Paganini) che lo inaugurò nel 1856. Questo spazio culturale di rara bellezza (decorazioni dello scultore savonese Antonio Brilla) venne poi chiuso nel 1956 per adeguarlo alle norme di sicurezza. Da molti anni esiste un progetto esecutivo di restauro dell’ architetto Ettore Piras per il quale erano disponibili finanziamenti  di oltre un milione di euro derivanti proprio da fondi europei FAS 2007-2013.

Da circa sessant’anni un bene culturale prezioso per la comunità si trova in stato di abbandono e la provincia di Savona avrebbe dovuto obbligatoriamente inserirlo oggi a pieno titolo tra le opere da recuperare al pari della “polveriera napoleonica” di Genova. Purtroppo questo non è avvenuto ed è un errore grave.

*Il portavoce della Federazione dei Verdi della provincia di Savona,

Gabriello Castellazzi

DAL SITO DEL COMUNE DI FINALE LIGURE, CARTA DI IDENTITA’ DEL TEATRO SIVORI

E’ INAGIBILE DAL 1956: TUTTI I SINDACI ELETTI  FINO AD OGGI

1946 1961 Augusto Migliorini Democrazia Cristiana Sindaco
1961 1964 Vincenzo Buraggi Democrazia Cristiana Sindaco
1964 1975 Augusto Migliorini Democrazia Cristiana Sindaco
1975 27 settembre 1983 Lorenzo Bottino Partito Socialista Italiano Sindaco [19]
28 dicembre 1983 11 giugno 1988 Pietro Cassullo Democrazia Cristiana Sindaco
11 giugno 1988 28 luglio 1990 Pietro Cassullo Democrazia Cristiana Sindaco
28 luglio 1990 24 aprile 1995 Pietro Cassullo Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Pier Paolo Cervone Lista civica di centro-sinistra Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Pier Paolo Cervone Lista civica di centro-sinistra Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Flaminio Richeri Vivaldi Pasqua Lista civica di centro-destra Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Flaminio Richeri Vivaldi Pasqua Lista civica di centro-destra Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Ugo Frascherelli Lista civica di centro-sinistra “Ugo Frascherelli Sindaco” Sindaco
26 maggio 2019 in carica Ugo Frascherelli Lista civica di centro-sinistra “Ugo Frascherelli Sindaco” Sindaco

L’edificazione del Teatro Sivori (progetto dell’ingegnere finalmarinese Giorgio Finocchio) rispondeva ad un vecchio desiderio della popolazione di Finalmarina che, dal 1824, in seguito alla restituzione al Collegio Ghiglieri di un grande locale nell’omonimo Palazzo utilizzato per gli spettacoli, era rimasta priva di un locale adatto agli spettacoli. Le spese di costruzione furono ripartite tra il Comune e le famiglie più importanti del paese. Furono chiamati a lavorare alle decorazioni artisti come Antonio Brilla (1813-1891), famoso scultore savonese e Luigi Baroni specialista in ornato. Mario e Giuseppe Moscino realizzarono invece le scenografie ed il celebre pittore Giovanni Quinzio (1832-1918) il sipario.

Il teatro aveva una capienza di 400 posti (tre ordini di palchi ed una platea) e fu dedicato a Camillo Sivori (1815-1894), unico allievo di Paganini, virtuoso e concertista di fama internazionale che lo inaugurò con due concerti nel dicembre del 1868. Per molti decenni il Sivori costituì la sede ideale per ogni tipo d’attività culturale ospitando spettacoli di prosa, stagioni operistiche, concerti, operette, spettacoli d’arte varia, riunioni, veglioni carnevaleschi, proiezioni cinematografiche, conferenze e così via. Dei tanti artisti che ne calcarono le scene ricordiamo almeno: Riccardo Stracciari, Lina Pagliughi, Antonietta Stella, Vittorio De Sica, Marzari e Sorrentino.

Chiuso per inagibilità nel 1956, il Teatro Sivori è oggi in fase di recupero (di recente sono stati restaurati il tetto e la facciata) secondo il progetto dell’architetto Ettore Piras, che si propone di riportare l’edificio al suo antico splendore dotandolo al contempo di tutte le necessarie infrastrutture.

INQUINAMENTO AMBIENTALE E ‘PROBLEMA AMIANTO’

di Gabriello Castellazzi

Inquinamento ambientale,“problema amianto”. Nuovo bando per la bonifica in Liguria. Situazione critica anche nel savonese in conseguenza della  pandemia Covid19.

In piena crisi pandemica c’e grande preoccupazione per tutte le persone che, avendo avuto contatti con l’amianto e soffrendo di patologie respiratorie “asbesto-correlate” (asbestosi, placche pleuriche, ecc.), sono obbligate all’utilizzo di erogatori supplettivi di ossigeno. Per loro vi è la raccomandazione di assoluto rispetto delle misure consigliate per evitare di contrarre la polmonite interstiziale di matrice virale che peggiorerebbe il quadro clinico.

Il  “problema amianto” è quindi  sempre all’ordine del giorno. In particolare in Liguria  il 30 settembre scorso è scaduto il termine istituito nel 1996 per il censimento obbligatorio dell’amianto friabile (coperture di edifici, coibentazioni, tubazioni, flange e guarnizioni, ecc.) e finalmente la settimana scorsa  la Regione Liguria ha emanato un bando per il finanziamento degli interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati. Le domande dovranno essere presentate entro il prossimo 10 febbraio 2021.

Possiamo ricapitolare brevemente il “problema amianto” in riferimento alla situazione italiana, ligure e savonese:

In Italia dal 1945 al 1992 (quando l’eternit è stato messo al bando ed è vietata l’estrazione del minerale incriminato) sono state prodotte 3.748.550 ton. di amianto grezzo e importate altre 1.900.885 ton., tutte utilizzate in 3000 diverse applicazioni per una quantità complessiva di circa 34 milioni di tonnellate.Una quantità enorme, pur sapendo dal 1981 che le fibre di amianto sono mortali (venne vinta in quell’anno una causa intentata da 80 operai contro la fabbrica Eternit).

Secondo i dati dell’ “ONA” (Osservatorio Nazionale sull’Amianto), dal 1992 sono stati bonificati soltanto 500.000 tonnellate di materiali che lo contenevano (eternit, ecc.) e purtroppo il numero dei mesoteliomi in Italia (circa 3000 decessi ogni anno per malattie derivate dall’inalazione di asbesto) continuerà ad aumentare, con un picco presumibile solo nel 2030.

Sempre secondo lo stesso “ONA”  che riporta i dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 2019 ci sono stati nel mondo 107.000  decessi per patologie asbesto-correlate.

Per il nostro Ministero della Salute “le malattie da asbesto rappresentano un’emergenza nazionale” e la Liguria è la quinta regione italiana per questo genere di malattie.  In provincia di Savona dal 2013 al 2017 si erano registrate 63 vittime e in provincia di Genova nello stesso periodo altre 392 (dati INAIL)

Nel mondo sono circa 125 milioni i lavoratori esposti all’amianto. L’ Italia è uno dei paesi più colpiti da malattie per la micidiale fibra , quindi ben venga in Liguria il censimento dei siti pericolosi e il conseguente rilancio delle opere di bonifica che purtroppo attualmente procedono molto a rilento.

Come risulta dall’ “Osservatorio Nazionale Amianto” ecco gli ultimi dati italiani aggiornati al 31 dicembre 2018:  gli edifici publici e privati che richiedono urgente bonifica sono 6869 ed esistono soltanto 18 impianti di smaltimento, ma nessuno in Liguria dove sono presenti purtroppo ancora numerosi siti con circa 600.000 metri cubi complessivi di amianto friabile e oltre 50.000 ton. di amianto compatto.

I Verdi rinnovano oggi il pressante appello per interventi più incisivi, quali attività di formazione e informazione, monitoraggio e piani di bonifica. E’ necessario prolungare ancora e rendere duraturo il sistema degli incentivi per la sostituzione dell’ eternit con fotovoltaico. Uno strumento risultato molto efficace che ha già portato in Italia alla bonifica di 100 mila mq. di coperture per  oltre 11 MWp di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici installati e connessi alla rete nazionale,

conseguendo un triplice risultato: rimuovere dall’ambiente il pericoloso minerale, produrre energia pulita e creare lavoro.

Smaltire l’amianto costa  circa 30 Euro al mq..e se l’opera di bonifica venisse intensificata si avrebbe una diminuzione significativa di  patologie e sofferenze dai costi incalcolabili.

In conclusione i Verdi savonesi auspicano che tutte le Amministrazioni comunali partecipino al “bando”della Regione Liguria per ottenere i finanziamenti  necessari alla bonifica degli edifici contaminati dall’ amianto,  insidioso killer.

Il Portavoce della Federazione dei Verdi della provincia di Savona

Gabriello Castellazzi

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto