Ben 15 anni di attesa riporta la cronaca della festosa cerimonia inaugurale. Il Secolo XIX l’unico a mettere in risalto la tempistica. Resta un giorno importante nella ora gloriosa (ormai lontana), ora decadenza (iniziata con la giunta Burlando) del Santa Corona. Dopo un robusta e scandalosa cura dimagrante (vedi quella che era l’eccellenza ortopedia), dopo la ‘migrazione’ di molti specialisti (una ventina) che erano un fiore all’occhiello. E’ il giorno dell’inaugurazione del benvenuto angiografo di ultima generazione, unico in Liguria. E l’annuncio di altri 60 milioni di investimenti promette Toti.
DAL SECOLO XIX SAVONA
Leggi da Ivg.it le dichiarazioni di Brunello Brunetto, neo consigliere regionale della Lega Salvini premier, già primario al San Paolo sul Punto nascite ed ostetricia al Santa Corona (“Decisione dolorosa di Asl e Alisa, ma soluzione assolutamente temporanea”)
1- DALLA PAGINA FACEBOOK DEL SINDACO DI PIETRA LIGURE –
La chiusura del punto nascite e della pediatria dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è una notizia allarmante. Un fatto che preoccupa – e dovrebbe preoccupare – non solo Pietra, ma tutto il ponente ligure. La giustificazione della mancanza di personale infermieristico, che è stata posta alla base di questa decisione, è debole e fuori tempo massimo. Il problema della mancanza di personale non si manifesta come una criticità contingente, ma piuttosto rappresenta un tema che andava affrontato già a marzo e forse anche molto prima dell’inizio della pandemia.
Oggi si parla di un provvedimento “temporaneo”, ma che di fatto – attualmente – NON presenta una data di scadenza CERTA. Lo spauracchio, a questo punto, è che una decisione “provvisoria” possa trasformarsi in un atto definitivo. E questo, noi cittadini del ponente ligure, non possiamo assolutamente accettarlo. La sottrazione di due specialità – seppur provvisoria – non fa altro che andare ad impoverire e danneggiare ulteriormente il nostro ospedale, mettendo sempre di più in pericolo la qualifica di Dea di secondo livello del Santa Corona.
L’emergenza sanitaria non deve diventare il pretesto per porre in essere decisioni penalizzanti per l’ospedale di riferimento del ponente ligure. Se da un lato, a causa dell’emergenza in corso, si può anche provare comprendere il carattere provvisorio del provvedimento, dall’altro lato è altrettanto necessario pretendere dalle parti coinvolte nel trasferimento delle garanzie – scritte – circa il ritorno del punto nascite e della pediatria a Pietra Ligure.
Mi fa piacere leggere le parole del sindaco De Vincenzi, che ieri ha manifestato la propria preoccupazione per questa decisione. Al sindaco, però, chiedo anche di farsi portavoce nelle sedi opportune di una battaglia che, come ha ben sottolineato il consigliere Rozzi, riguarda tutto il ponente ligure e non solo la nostra città. Da questo punto di vista, infatti, siamo convinti che gli interessi in gioco non possano essere ricondotti a logiche di partito. Al contrario, infatti, quella per il Santa Corona è una battaglia che deve essere combattuta senza indossare alcun tipo di colore. Vogliamo che il Santa Corona resti un Dea di secondo livello. Vogliamo certezze per il futuro del nostro ospedale. Non vogliamo più che a pagare le conseguenze di scelte politiche sbagliate siano i dipendenti della struttura e i cittadini tutti. Nicola Seppone
Gruppo consiliare “CENTRODESTRA” Consigliere Mario Carrara
Mozione consiliare URGENTE . Entità “indefinite”, forse extraterrestri, decidono il trasferimento del “punto nascite” e della Pediatria dall’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure all’ospedale San Paolo di Savona. A Santa Corona per evitare i parti nelle piazzole dell’autostrada, rimarrebbe un ambulatorio gestito da capaci “levatrici”: un ritorno ai tempi gloriosi “dell’ostetrico condotto”, forse un sistema di pressione per incentivare il ritorno dei parti in casa…? Ma Santa Corona ed il Ponente savonese non possono perdere una specialità di “garanzia” per la vita delle donne, dei nascituri e dei nati
Al Presidente del Consiglio comunale, abbiamo letto con sconcerto che il “punto nascite ” e la “pediatria ” dell’ospedale Santa Corona, sono in procinto di essere trasferiti all’ospedale di Savona. Ciò verrebbe giustificato per la mancanza di personale infermieristico durante quest’emergenza “Covid 19”, oppure, secondo certe altre altre fonti, per utilizzare gli spazi ospedalieri, resisi disponibili, per allestire un nuovo reparto per la cura dello stesso “Covid 19”. Il tutto sarebbe presentato come una questione “emergenziale” e di carattere “contingente” ed assolutamente “provvisorio”… Quest’ultimo aspetto è quello che inquieta maggiormente, perché abbiamo già visto che, per quanto riguarda trasferimenti di reparti e specialità di Santa Corona, tutte le situazioni che sono state fatte passare come “provvisorie ” poi, per una ragione o per l’altra, si sono “definitivizzate ” e la situazione precedente non si è più ripristinata.
Quello che non si capisce proprio è il “perché”, quando si debbano compiere delle scelte, si debba sempre impoverire il DEA di SECONDO livello di Santa Corona, sottraendogli o spostando sue specialità, a vantaggio di un DEA di PRIMO livello come quello dell’ospedale di Savona. A rigor di logica, non dovrebbe essere proprio il contrario? Ovviamente, con la “partenza ” anche del ” punto nascite ” e della “pediatria ” la stessa ragione d’essere del medesimo DEA di SECONDO livello di Santa Corona diventa discutibile.
Ci chiediamo, infatti: ma, tra i due ospedali, non era meglio, se l’operazione era giustificata dalla “carenza” del personale infermieristico, chiudere “provvisoriamente” il “punto nascite” dell’ospedale San Paolo e trasferirlo presso il DEA di Secondo livello di Santa Corona? Fra parentesi: un “punto nascite “, quello di Savona, posto in un ospedale costruito in una posizione assurda, sulla cima di una collina, che per essere raggiunto, specie per chi viene dal Ponente, comporta l’attraversamento di tutto il traffico della città di Savona, tanto che, per poterci arrivare è meglio, a volte, “tentare” di arrivare fino ad Albisola e poi tornare indietro, tanto è difficile da raggiungere.. E, nei casi “urgenti”, solo per evitare i parti nelle piazzole dell’autostrada, con che “serenità” verranno portate le partorienti al punto “ambulatoriale” che verrebbe lasciato a Santa Corona-, sapendo che tutta la “specialità” sarà rappresentata nientemeno che da “ostetriche” (senza nulla togliere alla loro professionalità), mentre tutto il resto della competenza medica è stato spostato da un’altra parte? In pratica, per parte del Ponente ligure, si tratterebbe di un ritorno, ma solo “provvisorio ” a cinquant’anni fa, quando i parti erano gestiti dalle “levatrici” e le partorienti erano rassicurate dalla presenza dell’ostetrica “condotta” in ogni Comune. Che si tratti di una forma indiretta di “pressione” per incentivare il ritorno dei parti in casa? E che dire, per quei casi più “difficili”, per chi ora dovrà partire da 50, 60 chilometri di distanza, dovendo “correre” portando una partoriente con le doglie..? Verso un ospedale che, per la sua logistica, per la sua ubicazione mette di per sé stesso in pericolo la salute di chi deve raggiungerlo con urgenza, specie se da distanze più consistenti e con le infrastrutture attuali? A differenza, invece, dell’ospedale di Pietra Ligure, appena fuori dall’uscita dell’autostrada? Se, invece, la ragione vera è rappresentata dall’esigenza di reperire “spazi” per creare nuove zone “Covid 19”, che senso ha far traslocare una specialità ospedaliera, da lì dov’è, efficente ed indispensabile, quando esiste il reparto ex MIOS – INFETTIVI, vuoto ed inutilizzato, costruito, concepito e predisposto anche per accogliere e curare gli ammalati di Coronavirus che ne avessero bisogno..?
E non ci si venga a dire, perché non ci crede nessuno, che la decisione del trasferimento “provvisorio ” in argomento, sia una decisione dell’ASL e di ALISA, considerate, probabilmente, come due entità extraterrestri, marziane, che agiscono in totale autonomia, senza rispondere a nessuno, se non che …..”all’efficientismo “, quando si sa bene che questi organismi rispondono alla Regione Liguria e ne seguono le direttive; se non altro perché è la Regione Liguria che nomina (e revoca) i loro vertici.
Quindi, tutto quanto argomentato, preso atto che della questione è senz’altro competente la Regione Liguria, il suo Presidente ed il suo assessorato alla Sanità, chiediamo che si approvi la presente Mozione nel dispositivo che segue:
Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure chiede
al Presidente della Regione Liguria ed al suo assessore alla Sanità di scongiurare il trasferimento del reparto “punto nascite ” e “Pediatria ” dall’ospedale di Santa Corona a quello di San Paolo di Savona.
Ciò perché l’ospedale Santa Corona, DEA di SECONDO livello: 1) Garantisce maggiori sicurezze di cura per le partorienti e per i neonati.
2) Garantisce maggiori possibilità di esser logisticamente, agevolmente raggiunto per le emergenze, specie quelle rappresentate dal parto, vista la sua ubicazione.
3) Garantisce maggiori possibilità di essere raggiunto in tempi logicamente più rapidi per chi provenga dal Ponente, visto che non sono da percorrersi gli ulteriori 30 chilometri fino a Savona e l’attraversamento di tutto il suo centro urbano.
4) Garantisce, conseguentemente, minori rischi per la vita delle partorienti e dei nascituri, che abbiano la “sventura” di nascere più lontano, rispetto al capoluogo. Pietra Ligure, 5 Novembre 2020. Mario Carrara, consigliere comunale.
E QUANDO IL PROF BASSETTI IN ESCLUSIVA A GENOVA 24 ( edito da Edinet Srl, Direttore responsabile: Andrea Chiovelli)- Bassetti ‘incoronato’ ad Albenga con il ‘carciofo d’oro‘ 2020, presenti il sindaco, il vescovo, il ‘cerimoniere – presentatore’ Stefano Pezzini giornalista professionista e pensionato che collabora con Ivg.it (con rubrica settimanale), idem per La Stampa Liguria. La cerimonia nel prestigioso locale di ‘La Cantina di Re Carciofo’ trasmessa in diretta (e in esclusiva) da Ivg.it. Bassetti senza che gli SI chieda conto di quei titoli e dichiarazioni pubblicate (in esclusiva) da GENOVA 24. Che disorientavano i cittadini, alimentavano la sciagurata schiera di negazionisti ed estremisti, molti dei quali scendono in piazza per manifestare (anche con violenza contro le forze dell’ordine e danneggiando beni pubblici e privati) il loro dissenso alle misure, purtroppo sempre tardive, del governo Conti. Il dissenso è espressione di democrazia purché si rispettino le regole della democrazia.
Coronavirus, Bassetti: “In autunno non avremo ondata come a marzo, spiace per i catastrofisti”
Il fatto di avere il conforto di alcuni farmaci efficaci contro il virus alimenta uteriormente l’ottimismo