L’argomento ‘caruggi’, le condizioni di abbandono e indecorosa cartolina in cui si trovano da tempo avrebbero meritato una mobilitazione delle ‘cosiddette categorie turistiche’ e di studiosi storici che non perdono occasione per ricordare la ‘grandeur’ della città dei Doria e dei suoi personaggi. Il cronista non deve insegnare nulla, ma osservare e documentare. Un tempo si chiamava ‘giornalismo di servizio’, oggi trionfano i lacchès. Giornalisti, iscritti o no all’albo, spesso sfruttati dagli editori. E ormai zero privilegi, se non quello di non farsi nemico chi detiene il potere.
Non solo manto stradale e sottoservizi, decoro complessivo vergognoso di un angolo storico ed in parte commerciale e della ristorazione della vecchia Loano. Eppure tutti o quasi hanno fatto l’abitudine. Si convive. Noi invece no. E’ sufficiente scorrere la rassegna stampa cartacea, piuttosto che quella on line per scoprire una ‘verità’. Loano isola felice, dove la contestazione quando c’è si presenta abbastanza timida, non scava più di tanto, è rispettosa di chi detiene la leva di comando che può essere utile in tantissime occasioni: dalla Scia e dintorni (ex concessione edilizia), alla nomina in commissioni (vedi paesaggistica ed edilizia, commercio), alla designazione di candidato con una lista vincente, alla raccomandazione per un ‘posto’ di lavoro anche provvisorio, meglio se fisso. E in estate figli/e e nipoti possono usufruire di una spintarella, pure da aiuto bagnino, aiuto barista o cameriera. Con le ore di lavoro, e se in regola, ci si mette sempre d’accordo. Poi ci sono le varie concessioni comunali, le provvidenze verso i ‘bisognosi’ (affitti e utenze), meglio se sono davvero tali. C’è tanto, insomma, che ruota attorno al Palazzo; detiene pure la cassa delle sovvenzioni, contributi, sponsorizzazioni, l’attesa di un posto libero al ‘Ramella’. Persino con le due storiche e affollate confraternite oltre che per l’associazione che organizza il carnevale. Una parola la spendiamo, comunque, per la banda cittadina, il coro, le associazioni benefiche e non clientelari.
Il tema caruggi, orbi o meno che siano, non è certo una scoperta di trucioli.it (che deve pur sempre accontentarsi da ultimo della classe e di una manciatina di lettori). E’ stato via via sollevato negli anni da questo o quel consigliere di opposizione, ma il termometro si può misurare meglio dalla coscienza e consapevolezza collettiva. Quante lettere si sono lette sui media ? Chi ricorda lo comunichi. Quanto spazio dedicano i ‘leoni da tastiera‘, perlopiù tuttologi, che si occupano e commentano di questo o quel problema internazionale, nazionale, ligure e raramente locale.
Si dirà, ma i caruggi, sempre in stato miserevole, in simbiosi con il ‘grandioso salotto’ di via Garibaldi, Via Cavour, via Stella, Piazza Rocca, via Boragine, via Doria, sul versante opposto via Ghilini e il lungomare, potrebbero essere la tomba per la prossima squadra del centro destra in corsa per il Municipio ? La casa di vetro ? Saranno sonoramente puniti dagli elettori e diserzione alle urne ?
Non scherziamo, per favore, siamo a Loano e tutto il mondo è paese. Avevamo annunciato un nostro sondaggio in strada ad opera di giovani volontari su 5 ‘temi’. Stiamo elaborando, con le nostre povere forze, le risposte e che riguardano anche il ruolo di chi occupa i banchi della minoranza consiliare. I controllori ?
Una piccola anticipazione del volontario sondaggio nei giorni dopo i risultati elettorali. Il futuro delle comunali ? Nessun timore, la Lega (prima gli italiani e prima i loanesi) destinata a vincere, tallonata dall’ex generale Scajolano e Forzitaliota, Angelo Vaccarezza, il candidato in assoluto più votato in provincia di Savona come fa sapere, orgoglioso, sui manifesti. E nonostante la miriade di ‘denigratori’ (imbattibile ‘uomini liberi’ di Savona). Tanto per dare ancora un’idea del cittadino informato, l’85 % degli intervistati non è stato in grado di fare i nomi dei consiglieri di opposizione. Tanta confusione ?!
Un grande maestro del giornalismo, il compianto Giampaolo Sansa, scrisse un illuminante articolo titolato “Comprati e venduti ma non servili“. E aggiungeva “se il giornalismo non è pungente, un po’ fustigatore e senza troppo rispetto per chi comanda, che giornalismo è ! “.
C’è chi sostiene che a Loano va bene così e sono sempre di guardia i ‘coraggiosi’. Basta sfogliare gli archivi di ieri e di oggi. Chi ricorda il dr. Maurizio Strada, un indipendente del Pri, poi del centro destra, per finire con la Lega e 970 voti alle comunali. Al venerdì e sabato si ‘chiudeva’ a Palazzo Doria. Il vecchio cronista ha conservato una documentazione che supera i due quintali di fogli. Interrogazioni, interpellanze, mozioni, esposti, denunce, fotografie: dalla magistratura penale, a quella contabile e al Coreco quando esisteva ancora, al prefetto, al presidente della provincia, della regione, agli assessorati. Manifesti, opuscoli, il diligente rendiconto del suo mandato da consigliere comunale. E un libreto di 25 pagine, un elenco minuzioso. Qualche volta processato, sotto accusa, ma assolto. Dai più deriso come ‘ rompiballe’. Eppure ha fatto condannare un sindaco per diffamazione con un risarcimento di 5 milioni di lire, oltre alle spese legali fino in Corte d’appello.
Tutto questo mentre una certa sinistra non condivideva Strada ‘cane da guardia’, sostenendo che in politica le lotte non si fanno con esposti e denunce. Si dirà: ma quali risultati ha avuto il combattente loanese? Non consolanti, aggiungiamo, anche se è inutile rivangare cosa ne scaturì, negli stessi tribunali, con ‘speculatori edili’ condannati a pagare centinaia di milioni alle casse pubbliche. Per avere pure costruito palazzi in una zona, lungo l’Aurelia, destinata purtroppo ad attività artigianali.
E la lezione per un giornalista ? A Loano il lettore non ama chi punge, pungola senza guardare in faccia, preferisce quelli che non lisciano il pelo. Poi guai a cercare ‘belzebù‘ che impera sulla città. Poco importa se non è il ‘grande vecchio’ e scoprire cosa ci sia dietro e dentro l’edilizia e l’urbanistica, le trasformazioni alberghiere si e no. Il Piano regolatore scaduto dal 2008. Chi ne ha tratto i maggiori benefici ? E una Regione Liguria incurante come nulla fosse ? A presidiare il settore ligure c’è un altro enfant prodige che fa di nome Marco Scajola, psicologo. E che doveva rilanciare alla grande le ristrutturazioni edilizie nei desolati ed abbandonati paesi montani. Ormai l’80 % del patrimonio edilizio vuoto e destinato a restare tale. E con gli oneri di urbanizzazione dare un po di ossigeno a bilanci comunali dove mancano speso i soldi per sostituire le lampadine della pubblica illuminazione.
Tra gli intervistati cittadini loanesi solo una schiacciante minoranza è al corrente che la città è priva di uno strumento urbanistico e di programmazione che non sia quello vecchio e superato. Una piccola annotazione la meritano la sorte dei terreni che in origine erano stati ‘bloccati e vincolati’ per via del tracciato binari a monte. E poi grazie alla battaglia di Angelo Vaccarezza, sostenuto dall’allora ministro onorevole Claudio Scajola, i binari dovranno scorrere solo in galleria.
Ebbene abbiamo scoperto un anziano testimone di quel tempo, oggi in pensione, della direzione delle Ferrovie della Liguria e Piemonte. Racconta come dalla sera alla mattina abbiano scoperto che tra Ministero dei Trasporti e direzione generale delle FF.SS, per Loano (solo per Loano), era stato raggiunto e siglato l’accordo. Niente binari fuori terra, salvi migliaia di ettari e di potenziali siti edificabili. Fatti passati. Interessano forse unicamente agli elettori riconoscenti per lo ‘scampato pericolo’.
Così può accadere di leggere sul quotidiano on line prediletto anche e soprattutto in quel di Loano (merito dell’editore e dei giornalisti stipendiati) di una veritiera, nella sua sostanza, lagnanza di due consiglieri pidiessini (l’edificio che ospita la Conad di Verzi è un piccolo ‘mostro’ rimasto incompiuto da decenni ed ora il colosso commerciale italiano si appresta a trasferirsi in nuovi locali di zona Vignasse a levante della città). I due consiglieri, dicevamo, hanno osato pure il termine ecomostro (per il dizionario si dice di ‘edificio costruito in disprezzo di ogni esigenza ambientale e di qualsiasi valutazione estetica’). Ed ecco la tempestiva e ‘arrabbiata’ risposta di una gentile signora della famiglia proprietaria. Che avanza e chiede quasi le scuse per le parole ‘troppo forti’ in merito allo stato in cui si trova la struttura. E ci tiene a far sapere, e su questo non si discute, i meriti della sua famiglia nel contesto socio economico della città e non solo (in Sardegna, un villaggio turistico ?).
Ignoriamo da chi dipenda e le ragioni autentiche che determinano le condizioni in cui giace il grande complesso. E del coraggio da pioniere di chi ha investito e rischiato, dell’Imu che forse pesa come un macigno. Si poteva benissimo (vedi Mercatò di Ceriale) percorrere la soluzione di alloggi sovrastanti l’intero edificio ? Non sono consentiti dallo strumento urbanistico vigente ? Che ne sarà con il futuro Puc, sempre dietro l’angolo ? Perchè non approvare, nelle more, una variante complessiva come si è fatto in altri casi, uno recente e di cui daremo conto ?
Purtroppo il blog di volontari meriterebbe più tempo e forze per approfondire, anche solo riferire ciò che accade nella vita pubblica (e non solo di Loano beninteso), ma è difficile trovare volontari e metterci la faccia, la firma, lo pseudonimo. La litania ‘scrivi ma non fare il nome‘ non è un’eccezione, è regola ormai senza scampo nelle piccole realtà periferiche. Temono persino a comunicarci le determine dirigenziali dai più ignorate. O non hanno tempo da perdere, devono studiare su Facebook e scrivere.
Il potere, per esperienza professionale e sul viale del tramonto, paga più per far tacere. Così il giornalismo vincente, soprattutto a livello provinciale, ma anche ligure, è quello che più aderisce alla pancia del paese. E che porta avanti la teoria: intanto i politici sono tutti uguali. Non è vero, ci sono le mosche bianche che non si allineano, non sono assetati di potere e comodità, privilegi o fruitori di favori e di ricatti. Così ecco che il tam tam ricorrente e che nessuno può permettersi di giudicare, ricordava Roberto Saviano in un articolo del 23 gennaio 2017. Bisogna dunque rassegnarsi ? Dimenticavamo l’angolo dei meriti: Loano dove fino allo scorso anno dalle casse comunali defluivano oltre 800 mila euro per ‘promozione turistica e manifestazioni’.
Avrà ragione quell’onorevole duro e puro del centro destra (ex radicale Doc, Daniele Capezzone) che di recente in Tv nazionale bacchettava: ‘ I nostri politici dedichino un po’ meno tempo alla comunicazione propaganda e più alla buona amministrazione’.
Luciano Corrado
LOANO CHE LEGGE IN LIBRERIA HA CHIUSO: AFFITTASI /VENDESI
NEL CENTRALISSIMO E COMMERCIALE CORSO EUROPA SEDE DELLE SCUOLE ELEMENTARI
CONAD SUPERMERCATO DI VERSI DESTINATO A CHIUDER E TRASFERIRISI, OSPITATO IN UN COMPLESSO IMMIBILIARE CON DECENNI DI ‘LAVORI IN CORSO’ O MEGLIO DA ULTIMARE (Leggi… la lettera a Ivg.it della famiglia proprietaria dell’immobile)