Il Tribunale Civile di Savona si conferma ‘isola felice’ (con Ferrara) quanto a rapidità, qualità ed organizzazione del lavoro. Ha saputo innovarsi con utilissima sinergia, tra giudici, personale degli uffici, avvocati. Nonostante le carenze apicali (amministrativi) sia superiore a 50%, con un meno 34% dell’organico complessivo. E una invidiosa vittoria anti Covid nel ‘Palazzo a Vela’: zero contagi grazie a sportelli virtuali, niente code, dunque niente attese da assembramenti. E presto farà il suo ingresso la ‘Carta dei Servizi’ per essere ancora più vicini ed incisivi nella problematiche dei cittadini, verso i più deboli.(Vedi anche altro servizio).
di Luciano Corrado
Non solo iter giudiziario che ha raggiunto una velocità tale da ‘guadagnarsi’ l’1,6 di arretrato ultratriennale dei contenziosi. (Vedi tabelle esplicative a fondo pagina). Spesso cause civili “per cui le parti vivono per farsi causa’. “Siamo orgogliosi dei risultati – rimarca il presidente del tribunale Lorena Canaparo, 56 anni – e grazie a due fattori principali: un posto di lavoro sicuro, ovviare alle difficoltà operative del Palazzo, che significa più lavoro in sicurezza, fino a ‘misurare’ la capienza massima nelle aule d’udienza. ” Se il processo civile telematico era già operativo, con il Covid 19 è diventato ancora più on line, maggiore salvaguardia della salute degli ‘attori’ e più efficienza nella routine procedurale. Si è messo da parte una buona percentuale del ‘dibattimento orale’.
Si è parlato dei ‘fattori negativi’ che preoccupano i giudici: “Siamo al terzo Codice Bonafede rimasto nel cassetto e che forse tornerà in pista. E’ troppo farraginoso, pesante da applicare e probabilmente poco ben accetto anche dagli avvocati”.
C’è il problema, da palla al piede, dell’organizzazione del lavoro in ‘smart working’. Da casa gli ‘addetti’ non hanno finora accesso ai registri, il mistero sta lavorando alla
soluzione. La dirigente apicale dr.ssa Silvia Biagini ha premesso un particolare inedito nella vita del Palazzo con la prima pandemia: “Ci siamo trovati che eravamo solo e sempre in due, io e la presidente Canaparo. Momenti davvero difficili”. Poi l’accento sulla ‘missione’ del tribunale: “Aiutare i cittadini ad esercitare i loro diritti, senza lasciar fuori la persona comune che spesso non è ben consapevole e non si rende conto dei suoi diritti costituzionali. E’ questo lo spirito della Carta dei Servizi”.
Il tribunale civile di Savona meno ‘mediatico’ nella cronaca rispetto al ‘tribunale penale’ che ha le sue udienze pubbliche. Al 30 giugno scorso risultano inoltre ben 1218 “Amministrazioni di sostegno’, ovvero sottoposte alla supervisione del giudice. E anche su questi aspetti che si possiede “uno specchietto della società che ci circonda”. Ma nel palazzo dove si amministra la giustizia, tra gli organici scoperti (vedi tabella a fondo pagina) c’è ‘fame’ di cancellieri, direttori, funzionari.
Conciso e chiaro l’intervento del presidente dell’Ordine degli avvocati, Vittoria Fiori. Ha dato atto che di fronte ad una fase emergenziale, il costante monitoraggio fa emergere un tribunale civile puntuale nei provvedimenti, molto organizzato e che ben figura nel distretto giudiziario ligure. Con gli appuntamenti on line, si ha accesso da un giorno all’altro, senza le abituali code agli sportelli. Ha ricordato le cifre del ‘gratuito’ patrocinio nel ‘civile’: 550. A cui aggiungere lo ‘sportello delle mediazioni idoneo per evitare ‘intasamenti’. Il ‘mediatore’ deve essere iscritto all’albo degli avvocati e si aggira sui 350 casi all’anno. Un calo è derivato dall’emergenza sanitaria. Ha posto l’accento sulle difficoltà in operano i legali, penalizzati dallo smart working perché i cancellieri sono alle prese anche con accessi agli atti ‘non autorizzati’ e dunque al momento bisogna riconoscere la grave difficoltà in cui ci troviamo ad operare come categoria professionale. Poi c’è l’aiuto dell’ordine professionale che ha messo a disposizione tutti i giorni la sala convegni. E ancora l’aiuto della cassa forense per i test sierologici eseguiti da infermieri e medici Asl 2. A questo proposito la presidente Canaparo ha voluto ringraziare l’Asl 2 per la ‘collaborazione e l’immediatezza negli interventi richiesti”.
Alla domanda di un cronista di giudiziaria, Giovanni Ciolina (Il Secolo XIX) la presidente Fiori ha chiarito che tutti gli esposti dei cittadini per l’avvio di procedimenti disciplinari, dopo una prima sommaria istruttoria, vengono trasmessi al Consiglio di disciplina di Genova. “Di fatto il nostro ruolo è simile al passacarte. Finora risultano sospesi 3 o 4 colleghi alle prese con provvedimenti conseguenti a fatti di rilevanza penale”.
La Canaparo ha insistito molto perchè non si valuti solo la statistica, le percentuali in più o in meno sull’arretrato, ma sull’importanza che il fascicolo assegnato ad ogni singolo giudice venga studiato fin dal primo momento. “Occorre chiarire che il nostro primo obiettivo vero è la qualità. Contenere infine la conflittualità significa evoluzione sociale e rilancio dell’economia nel suo complesso. Si aggiunga, a titolo informativo, che i magistrati sono la categoria di dipendenti che sono sottoposti a più valutazione nel corso della loro carriera”. Nessun vanto, utile però essere informati che lo stesso Consiglio Superiore della Magistratura in una ‘radiografia’ tra 29 Uffici giudiziari Savona risulta il primo per la sua migliore performance. Che significa anche processi più rapidi”. E che almeno nel caso Savona sfatano la ‘giustizia lumaca’.
Una doglianza per concludere posta dal vice capo della redazione di Savona, Giovanni Ciolina: “‘E’ sempre più problematico il rapporto con giudici ed addetti, in taluni settori e che rende difficile il dovere di informare del cronista. Mi è capitato di non poter assistere a cause di lavoro, oppure negata la visione di un capo di imputazione persino in un fascicolo processuale andato a sentenza”.
Luciano Corrado
La scopertura dell’organico del Tribunale di Savona penalizza soprattutto le posizioni apicali. La radiografia aggiornata.
su n. 5 Direttori previsti in pianta organica – n. 3 scoperture
su n.24 funzionari ” ” – n. 8 scoperture
su n. 15 cancellieri ” – n. 10 ”
ed inoltre :
su n. 1 contabile ” – n.1 ”
su n. 26 assistenti ” – n.2 ( imminenti )
su n. 7 operatori ” – n. 2
su n. 2 autisti ” -n. 1
su n. 12 ausiliari ” -n-4
Tot . scoperture n. 31 su n.91 dipendenti scopertura in totale del 34%
Ad aggravare il quadro complessivo le molte assenze dei dipendenti per fruizione di permessi ai sensi l.104. La situazione è in divenire per ulteriori pensionamenti previsti nel 2021.
TRIBUNALI DELLA LIGURIA A CONFRONTO NEL CONTENZIOSO CIVILE
Dati Statistici fonte: DGSTAT (Direzione Generale statistica – Ministero) | ||||||||||||
PENCENTUALE DEGLI ULTRATRIENNALI DEL DISTRETTO – SETTORE CIVILE- CONTENZIOSO RILEVAZIONE AL 30/6/2020 |
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Percentuale |
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Tribunale di Genova |
4,0% |
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Tribunale di Imperia |
15,2% |
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Tribunale di La Spezia |
17,0% |
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Tribunale di Massa |
14,6% |
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Tribunale di Savona |
1,6% |
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Monitoraggio procedimenti ultratriennali contenzioso civile\famiglia\lavoro Tribunale di Savona. Passati da 32,68% di ultratriennali nel 2017 a 1,6% al 30.06.2020 (di cui 1,16% sono procedimenti iscritti nel 2016 e la percentuale infinitesimale rimanente negli anni precedenti). Come si è raggiunto il risultato? La riorganizzazione della sezione civile successiva all’accorpamento della sezione distaccata di Albenga avvenuta a settembre 2013 ha consentito di sanare la grave situazione ereditata: in particolare, nel civile la redistribuzione dei fascicoli attuata ad ottobre 2013 (che pur prevedendo un aggravio di lavoro per la maggior parte dei colleghi è stata accettata da tutti) e l’utilizzazione dei giudici onorari (sulla base del seguente modulo operativo: affiancamento di un giudice onorario a ciascun togato con possibilità di delega, nei vari settori, di attività endoprocedimentali) hanno consentito un’elevata capacità definitoria
Secondo le “Raccomandazioni del Consiglio europeo sul Programma nazionale di riforme in Italia” del 20 maggio 2020 emanate per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica un sistema di giustizia civile efficiente “sarà cruciale nel processo di ripresa”.
L’importanza del rispetto dei tempi previsti dalla legge Pinto (che riguarda le richieste risarcitorie proposte contro lo Stato per la durata eccessiva dei processi). Debito per lo Stato di circa 328 milioni di euro alla fine del 2018, in diminuzione di soli 8 milioni rispetto all’anno precedente (quinto rapporto sulla giustizia presentato da the European House-Ambrosetti- 2020)
Dal confronto con gli altri Tribunali del distretto emerge che siamo il Tribunale del distretto ligure (dopo Genova) con maggior numero di iscritti e di definiti
Dati Statistici fonte: DGSTAT (Direzione Generale statistica – Ministero) | |||||||||||||
Sopravvenuti Distretto – Settore CIVILE | |||||||||||||
2017 |
2018 |
2019 |
I trim 2020 |
Totale |
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Tribunale di Genova |
30565 |
31100 |
31230 |
6719 |
99614 |
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Tribunale di Imperia |
5962 |
5578 |
5360 |
1333 |
18233 |
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Tribunale di La Spezia |
7123 |
6740 |
6372 |
1372 |
21607 |
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Tribunale di Massa |
6768 |
6436 |
6420 |
1559 |
21183 |
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Tribunale di Savona |
8654 |
7955 |
7863 |
1726 |
26198 |
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Definiti Distretto – Settore CIVILE | ||||||||||||||
2017 |
2018 |
2019 |
I trim 2020 |
Totale |
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Tribunale di Genova |
31433 |
32257 |
30331 |
6211 |
100232 |
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Tribunale di Imperia |
6243 |
6264 |
6083 |
1457 |
20047 |
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Tribunale di La Spezia |
7245 |
6991 |
6889 |
1256 |
22381 |
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Tribunale di Massa |
7259 |
6625 |
6583 |
1557 |
22024 |
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Tribunale di Savona |
9732 |
8973 |
8337 |
1750 |
28792 |
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Dati Statistici fonte: DGSTAT (Direzione Generale statistica – Ministero) | |||||||||||||
Settore Famiglia Distretto (1/7/2019-30/6/2020) Sopravvenuti e definiti dei procedimenti in materia di famiglia (separazioni e divorzi) |
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Sopravvenuti |
Definiti |
Pendenti |
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Tribunale di Genova |
2279 |
2097 |
1550 |
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Tribunale di Imperia |
525 |
575 |
362 |
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Tribunale di La Spezia |
543 |
541 |
327 |
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Tribunale di Massa |
385 |
353 |
396 |
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Tribunale di Savona |
685 |
653 |
481 |
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…. La decisione del Governo di attivare il lavoro agile per il 75 per cento delle prestazioni astrattamente compatibili non tiene conto del gap che divide la compatibilità in astratto dalla possibilità in concreto-.
Articolo di Giuliano Cazzola, pubblicato sul Quotidiano del Sud il 18 ottobre 2020 – Tutti gli altri articoli, interviste e documenti in tema di smart working pubblicati su questo sito sono facilmente reperibili attraverso il portale dedicato a questo argomento ..
Sabino Cassese è lapidario: «Chi dice che nulla è cambiato, che l’amministrazione ha continuato a funzionare è come se abitasse su Urano». L’ex giudice costituzionale, in una conversazione su Il Sole 24Ore, prende di mira la faciloneria con la quale il governo affronta l’introduzione dello smart working nella pubblica amministrazione. Chi scrive condivide le autorevoli opinioni di Cassese, tranne che in un punto: Urano non c’entra nulla. E soprattutto non ha bisogno di ospitare coloro che si avventurano in progetti di sviluppo del lavoro da remoto nella Pa, perché questi venditori di fumo stanno benissimo sulla terra, ma non rinunciano a mentire o a sognare (il che è più grave per un ministro) a occhi aperti.
Le critiche – Cassese dimostra con tanti esempi che alcune attività non possono essere compiute in regime di smart working e pertanto è inevitabile che, mancando la presenza, si chiuda il servizio. Nelle settimane scorse anche Pietro Ichino (in una intervista a La Repubblica, riportata sul suo sito) aveva messo in evidenza le differenze oggettive che esistono nel lavoro da remoto nei settori privati e in quello pubblico. «Nel settore privato ha costituito un’esperienza utilissima – commenta il giuslavorista – ha consentito di acquisire competenze tecnologiche nuove, ha allargato l’organizzazione flessibile del lavoro dischiudendo prospettive di miglioramento della conciliazione fra tempi di lavoro, tempi di cura domestica e tempi di ricreazione, di decongestionamento del traffico e dei mezzi pubblici nelle ore di punta. Nel settore pubblico le cose sono andate molto diversamente. Innanzitutto perché i gestionali e i data-set delle amministrazioni sono per lo più inaccessibili da remoto. Poi perché nel pubblico la responsabilizzazione del management per il raggiungimento di obiettivi misurabili ha scarsissimo corso e ancor meno ne ha la responsabilizzazione degli impiegati. Insomma, nella maggior parte dei casi lo smart working ha coperto situazioni di non lavoro».
Tanto che, in generale, Ichino ammette: «È sbagliato generalizzare. Ci sono molte situazioni nelle quali il lavoratore è stato sottoposto a uno stress superiore al normale, ma anche casi in cui non è andata così o è accaduto l’inverso: si è lavorato meno del solito, o non si è lavorato per nulla. Forse il tessuto produttivo non era preparato a questo shock».