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C’è Alassio nella nuova Lamborghini. Albenga e Loano: la figlia di Ilaria e Samanta. Il sogno d’amore si avvera


C’è tanto di Alassio nella nuova campagna per l’ultima nata di Lamborghini la Huracan Evo Rewind Spider.Leggi anche la storia d’amore di Ilaria e Samanta. Si è riusciti a dare legittimità ad una famiglia che già esiste (nel Comune di Albenga) e che, nel frattempo, ha già avuto un altro figlio riconosciuto grazie all’intervento delle avvocatesse Tabbò e Tonarelli, allo stesso modo, nel Comune di Loano a luglio 2018.

L’immagine diffusa dal sito della Lamborghini Italy e postata dal presidente del consiglio comunale Massimo Parodi

COMUNICATO STAMPA – Uno dei marchi più prestigiosi a livello mondiale delle auto del lusso, veri e propri sogni viaggianti, ha scelto infatti la Città del Muretto, la baia, i colori del settembre alassino quale scenario per video e scatti fotografici della nuova spider.Da pochi giorni tutta la campagna sia sui social sia sulla home page Lamborghini… “Un progetto – spiegano dall’Amministrazione Comunale alassina – che ci ha visto subito disponibili a creare le condizioni perchè la troupe potesse lavorare al meglio. Per noi un piacere e un onore affiancare il nome della nostra città al marchio Lamborghini”.

ALASSIO – Preso il furbetto della sosta. Aveva falsificato i tagliandi per la sosta dei disabili, tradito dall’ologramma anticontraffazione

COMUNICATO STAMPA – Erano realizzati davvero bene. Anche con l’ologramma anticontraffazione, ma proprio quello ha insospettito gli ausiliari della sosta della Gesco che ne hanno dato segnalazione alla Polizia Municipale. Da lì l’indagine che ha condotto alla denuncia a piede libero di un esercente lombardo, ma residente in centro ad Alassio, autore di 3 cude, i tagliandi per la sosta dei disabili.

“I tagliandi erano davvero perfetti in ogni particolare – spiega Francesco Parella, comandante della Polizia Municipale che ha gestito l’indagine – recavano il timbro del Comune di Verona e l’ologramma anticontraffazione che però ad una analisi più attenta risultava riconducibile a una nota marca di videogiochi. Un confronto con la Polizia Municipale di Verona ci ha subito confermato che i tagliandi non erano stati emessi da loro ed è scattata la denuncia per falsificazione di documenti, reato previsto dal codice penale”.Immediato il sequestro dei tagliandi, tre: uno per il veicolo aziendale, uno per l’auto di proprietà e il terzo per quello della convivente. Le indagini sono ancora in corso e potrebbero ulteriormente aggravare la posizione del furbetto della sosta.

ALBENGA E LOANO  CHE AVEVA FATTO DA APRIPISTA-

Mya Karen ha ufficialmente le sue due mamme

COMUNICATO STAMPA – Un lieto fine che arriva dopo varie vicissitudini e percorsi, anche un po’ travagliati, al termine dei quali, però, come nelle favole, a vincere è l’amore.

La storia è quella di una coppia formata da Ilaria Aicardi e Samanta Siri che, a un certo punto della loro vita hanno deciso di coronare il loro rapporto e il desiderio di una famiglia con un figlio. Da qui le procedure per la fecondazione, la gravidanza vissuta esattamente come una qualunque coppia, con estrema gioia e qualche ansia svanita immediatamente quando le due mamme hanno avuto tra le braccia la loro bambina, Mya Karen.

Ecco però che la burocrazia, le procedure e l’informatica che governano il mondo d’oggi hanno generato una difficoltà: il programma dello stato civile non è progettato per inserire due genitori dello stesso sesso all’atto di registrazione della nascita. Insomma il computer non riesce a vedere l’amore immenso che c’è in questa famiglia, ma parla per schemi informatici, dati e numeri in un sistema binario che non conosce i sentimenti.

Questo però non ha fermato le due mamme che volevano, giustamente, vedere riconosciuti i propri diritti (fosse anche solo per poter andare a prendere la piccola Mya all’asilo dicendo “Io sono la mamma”) che si sono rivolte a due avvocatesse, l’Avv. Tabbò e l’Avv. Tonarelli intraprendendo un procedimento di volontaria giurisdizione per chiedere la rettifica dell’atto di stato civile al fine di inserire anche il nome della donna che, pur non avendo partorito la bimba, ne è a tutti gli effetti anche lei mamma.

Durante il percorso, però, si è continuato a cercare anche un’altra strada. Il dirigente del Comune di Albenga dottor Emanuele Scardigno ha preso a cuore la vicenda di questa famiglia e, confrontandosi con le avvocatesse, ha contattato le principali associazioni per la tutela delle coppie omosessuali e i comuni (come Milano e Torino) dove situazioni come quella vissuta ad Albenga si erano già verificate.

Da qui la possibile soluzione: compilare il modulo di riconoscimento di un figlio, modulo utilizzato anche dai padri qualora non abbiano provveduto in tal senso durante l’atto di registrazione del bambino alla nascita. In questo modo si è riusciti a dare legittimità ad una famiglia che già esiste e che, nel frattempo, ha già avuto un altro figlio riconosciuto grazie all’intervento dell’Avv. Tabbò e dell’Avv. Tonarelli allo stesso modo nel Comune di Loano. Oggi tanta emozione alla firma ufficiale dell’atto di riconoscimento.

 

 


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