Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Classifica dei quotidiani agosto 2020. A Savona il direttore industriali si arrabbia per la foto sul Secolo XIX : ‘Scopro che…’


Continuano a soffrire Il Secolo XIX e La Stampa con le loro preziose pagine ‘locali’. Il Decimonono, bandiera storica in Liguria (anche per diffusione) ha contenuti di qualità ed una grafica esemplare, ma ha toccato, nei mesi scorsi, il suo minimo storico con 28 mila copie vendute nelle edicole. Crollo senza precedenti anche per il quotidiano torinese. L’interrogativo: è possibile una risalita depotenziando le redazioni locali ? Cosa accadrà con i prossimi pensionamenti ? E’ producente all’editore la politica del risparmio piuttosto che un giornale più ricco di notizie locali, dunque più presente nella vita di città e paesi ?

Forse può sfuggire a chi vive in realtà dove ci sono ancora una o più edicole (peraltro già parecchio dimagrite a suon di chiusure) che in quasi tutti i piccoli paesi del nostro entroterra, da anni, non ci sono  edicolanti. E la posta non è giornaliera per potenziali abbonati. E’ nell’entroterra montano che resiste il ligure meno fortunato quanto a servizi pubblici e privato pure della possibilità di leggere il giornale. E non si trova neppure al bar  ‘centro di lettura’ prediletta.
Non è  esaltante leggere su social chi irride (il dr. Alessandro Berta direttore dell’Unione Industriali della provincia di Savona con oltre un migliaio di iscritti) un giornalista attribuendogli la colpa (non sua) della pubblicazione di una foto datata a corredo di un articolo firmato.

Ha commentato Berta in un post della sua pagina Facebook: “Dopo una giornata molto difficile apri il Secolo XIX e scopri, grazie a Giovanni Vaccaro, di aver avuto trent’anni – almeno una volta nella vita “. Riproducendo la pagina. Una doglianza sarcastica  parrebbe, ma che pecca di ‘ignoranza redazionale’.  Non è Vaccaro che impagina, non è redattore al desk, ma corrispondente che ‘si fa un mazzo’, di fatto svolge la mansione di cronista a tempo pieno.

Ecco l’avv. Barbara Pasquali, volto della politica e pubblico amministratore, a rincarare: “Anche a me mettono sempre foto di un secolo fa, dev’essere la linea editoriale”.  Bell’esempio culturale e di lettrice che prima di scrivere di altri si informa.

E Maurizio Pellissone, capo della redazione di Savona, un veterano e quasi prossimo alla pensione, risponde  sarcastico tra i commenti ancora via Facebook: “La nostra non è una redazione ma un centro estetico.” Visto che si fa uso di ilarità, una in più non è male.

VENDITA IN EDICOLA E DIGITALE DEI QUOTIDIANI IN ITALIA

Nel confronto fra le vendite (carta più digitale) dei giornali di agosto 2020 confrontate con quelle dello stesso mese del 2019, unici a reggere sono, ancora una volta il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, che segna più 13 per cento, il Giornale di Alessandro Sallusti, che segna un più 8,3 per cento e Il Sole 24 ore di Fabio Tamburini che fa più 3,8.

Tutti gli altri continuano a precipitare, in misure diverse, come si legge sulle tabelle elaborate da Primaonline. Gli sportivi in testa con Corriere dello sport meno 34,9 e Gazzetta dello Sport meno 31,6. Poi, nella classifica negativa, vengono Il Messaggero che perde il 18,7 per cento,  La Nazione a meno 15,6, La Stampa che perde il 14,5, il Resto del Carlino a meno 12,2. Fra i grandi, Repubblica perde il 6,1 e migliora un poco rispetto a luglio, quando sullo stesso mese del 2019 aveva perso il 12. Il Corriere della Sera perde il 2,8 e peggiora un poco rispetto a luglio su luglio 2019 quando perdeva il 2.

Più incoraggianti i numeri se confrontiamo agosto 2020 con luglio 2020 (carta più digitale). Qui hanno quasi tutti il segno positivo, ad eccezione di Avvenire (meno 7), Fatto (meno 2,2 e Sole (meno 0,3). Qui gli sportivi crescono, Gazzetta più 21,8 e Corsport più 17,6. Ma va sottolineato l’ottimo risultato della Repubblica di Maurizio Molinari, più 16,6, il buon risultato del Messaggero di Massimo Martinelli (più 6,3) e poi La Nazione (più 4,2), il Giornale (più 3,9), Il Resto del Carlino (più 2,2), La Stampa (più 1,8), il Corriere della Sera (più 1,3).

Se spostiamo l’attenzione del confronto agosto 2020-agosto 2019 sulle sole vendite in edicola perdono tutti, salvo Giornale (più 9,7) e Sole 24 ore  (Più 6,8). Male Il Messaggero (meno 21,7), La Stampa (meno 17,4). Non bene Corriere della Sera (meno 9,8) e Repubblica (meno 7,9).

LA GEDI DEGLI AGNELLI HA VENDUTO 4 QUOTIDIANI

Giovedì 9 ottobre Gedi ha raggiunto un accordo per la cessione del ramo d’azienda delle ex testate locali Finegil. Venduti quindi Il Tirreno, La Gazzetta di Modena, La Gazzetta di Reggio, La Nuova Ferrara alla società Sae Srl, rappresentata da Alberto Leonardis, 54enne imprenditore aquilano che nel 2016 aveva già guidato una cordata di imprenditori locali (Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Alberto e Luigi Palmerini) che acquistò Il Centro di Pescara per poi rivenderlo due anni più tardi. Finisce un’epoca dell’editoria, con a capo l’ex Gruppo Caracciolo-Espresso.

C’è stata una stagione in cui non solo i giornali hanno viaggiato mediamente bene in edicola, in quanto a vendite, ma hanno persino aperto i battenti. E si sono imposti nel mercato contro ogni previsione. Il là lo ha dato la nascita de la Repubblica il 14 gennaio 1976, poi il gruppo Caracciolo ha varato nel corso degli anni ben 16 testate locali, tra vecchie acquisizioni e nuove iniziative. “Cominciando a rilevare giornali in condizioni disperate, già chiusi o sull’orlo della chiusura”, ha raccontato lo stesso editore, il principe Carlo Caracciolo al professor Angelo Agostini, in un numero di Problemi dell’informazione (1/1999), prestigiosa rivista del Mulino fondata dallo storico Paolo Murialdi nel 1976.

QUOTIDIANI  A CONFRONTO AGOSTO 2020  CON AGOSTO 2019 VENDITE IN EDICOLA

QUOTIDIANI A CONFRONTO TRA IL MESE DI AGOSTO  E LUGLIO, MA VENDITE IN EDICOLA + DIGITALE

 


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