Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Libro novità di Iebole e Fragalà
‘E lo chiamavo Cimitero’. Capo partigiano tra Albenga e Val Tanaro. Storie inedite,450 foto
E Melgrati candidato alle regionali, rumors


La storia della Resistenza del Ponente ligure e del Basso Piemonte mette in luce nuove importanti novità. È attraverso nuove ricerche che molte verità abbandonano l’oblio dando forza a spaccati di Lotta di Liberazione esclusivi. Figure epiche e spesso anche controverse riemergono con tutta la loro forza aprendo nuovi orizzonti. Altra notizia: da Imperia rumors per Marco Melgrati sindaco  candidato per FI alle regionali. Forse in accordo con Ciangherotti.

Lo scrittore e studio della Resistenza Ferruccio Iebole

Fresco di stampa ‘“Lo chiamavano Cimitero – un capo partigiano tra Albenga e la Val Tanaro”, 180 pagine fitte di notizie fatte di azioni eroiche di ragazzi che mettendo in gioco la loro vita chiedevano libertà e democrazia.

Pino Fragalà coautore del libro

Gli autori, il ricercatore storico Ferruccio Iebole, e l’infaticabile scopritore di immagini Pino Fragalà,  sono riusciti, in maniera perfetta, a plasmare la figura epica del partigiano “Cimitero” e l’alassino Bruno Schivo, l’allora ragazzo dell’esercito scalzo che per primo sfidò apertamente Luciano Luberti, ‘il boia di Albenga’.

Oltre 450 fotografie e documenti inediti corredano il lavoro certosino messo insieme da Iebole e Fragalà che hanno dato vita a un libro molto interessante, costellato di notizie che cronologicamente permettono di ricostruire la figura del partigiano ‘Cimitero’ al quale avevano sterminato la famiglia ad opera dei nazifascisti con in testa l’SS italiano Luberti. Un libro da sfogliare con attenzione per dare modo alla memoria di rimettersi in moto per non dimenticare. “Lo chiamavano Cimitero”, edito da “Marco Sabatelli” di Savona, é in edicola e in libreria al prezzo di copertina di 22euro.

 

 

 

 

 

 

 

E MARCO MELGRATI SINDACO CANDIDATO ALLE REGIONALI ?

MA SAREBBE UN AFFRONTO PER CIANGHEROTTI ? HO HANNO RAGGIUNTO UN’INTESA? CLAUDIO SCAJOLA TESSE LA TELA INGOIANDO QUALCHE ROSPO MA PRENDENDOSI  RIVINCITE. TRA I CANDIDATI SI FACEVA ANCHE IL NOME DELLA FIGLIA LUCIA GIORNALISTA DOPO AVER RAGGIUNTO LA PACE GIUDIZIARIA CON I ‘PARENTI’ CHE L’AVEVANO QUERELATA PER DIFFAMAZIONE. PREOCCUPAZIONI PER MARCO SCAJOLA CHE POTREBBE ESSERE SUPERATO DAI CANDIDATI MESSI IN CAMPO DELLO ZIO EX MINISTRO E UOMO FORTE NELLA SUA CITTA’ E NON SOLO.


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