Verdi, ecologisti, ambientalisti conquistano voti, consensi, credibilità, interesse, con una partecipazione sempre più popolare e soprattutto giovanile in Germania, Francia, paesi Nordici, ma anche in realtà in cui la destra è assai forte e radicata, come in Austria, in Svizzera, nel Tirolo italiano. “Il messaggio di Alex Langer continua ad essere base fondamentale del pensiero Verde.” Ci ricorda il prof. Gabriello Castellazzi.
Non è così nel nostro Bel Paese. Forse in Italia paghiamo la delusione dei ‘Verdi‘ (Il sole che ride...) quando era nella stanza dei bottini e di governo. Chi ricorda le prime pagine irridenti dell’Espresso e relativi scandali (assai rari per la verità). Le campagne ‘denigratorie’, allarmistiche, di importanti organi di informazione. Non ha fatto eccezione la Liguria.
Nel ponente ligure abbiamo esperienza e dati di fatto: chi si batte contro ‘san cemento e dintorni‘ e contro ‘piani regolatori premiali per i soliti noti‘, per zero consumo suolo, stop a nuovi insediamenti abitativi premiali nelle ristrutturazioni, perde le elezioni. C’è una nutrita consorteria di interessi più o meno trasversali di ordini professionali e del mondo commerciale che gravita sul mercato immobiliare e turismo di massa. Con acquirenti di bilocali e trilocali.
Si viene sconfitti, pur da ambientalisti non talebani, alle elezioni regionali e comunali. E nei partiti una certa emarginazione verso i ‘Verdi’ (non militanti) è sufficientemente subdola. Esempi e memoria storica fanno testo. Per poi far emergere una maggiore coscienza per ambiente e salvaguardia della natura ad ogni alluvione, frane, dissesto idrogeologico sempre più diffuso. Miliardi di danni per ripristinare.
Persino incuranti dei ‘fumi inquinanti’ delle città rivierasche nella morsa del traffico e smog, Co2, zolfo e particolato, con bar e paninoteche che aprono sull’intasatissima e vecchia Aurelia. Così come i negozi di frutta e verdura che espongono sulla strada nonostante esistano obblighi di legge che nessuno fa rispettare a tutela della salute pubblica, aveva ripetutamente scritto il compianto dr. Luciano Locci, socialista e negli anni ’90 commissario straordinario dell’Usl e ospedale San Paolo di Savona.
Con una significativa esperienza da veterani della carta stampata e dal 2005 il mondo dei blog. Ai tempi del mitico direttore Piero Ottone si dava la ‘caccia’ a speculazioni edilizie, abusi, ai piani regolatori veicolati dagli immobiliaristi. Iniziammo con lo scandalo di 35 villette costruite sulla collina di Alassio. Con il sindaco Sisto Pelle, socialista, che fece il suo dovere e non restò insensibile all’inchiesta giornalistica. E’ andata avanti così per parecchi anni. Il Secolo XIX arriva a pubblicare fino a 24 pagine di annunci immobiliari e quando il formato era ‘grande’. Poi difficile è dimenticare: la parola ‘speculazione edilizia’ di fatto scomparve dalle cronache per alcuni anni. Non si usava più. Passata di moda ? Non proprio. C’erano altri interessi da non disturbare. Altri indirizzi della direzione politica ed editoriale, anche se pur sempre di stampo riformista e progressista. Ci volevano i processi e le inchieste per riproporre la realtà di investimenti che fruttavano più di ogni altro. Arricchimenti facili con aree edificabili, varianti delle varianti, con i ‘baciati’ dalla fortuna. Con i redattori di strumenti urbanistici che dovevano convertirsi, per lavorare, alla ‘manica larga’. E chi non si adeguava ci rimetteva l’incarico. Ma poteva accadere che anche un candidato sindaco perdesse la rielezione (ad Albenga l’avv. Antonello Tabbò, ex Dc, poi Pd, oppure Enrico Rembado a Borgio Verezzi, Carlo Gambetta a Noli) per uno strumento di pianificazione urbana troppo ‘severo’. Per casi di violazioni e mancate sanatorie nelle aree agricole a suon di ville e villette.
Ad Albenga gli avversari di Tabbò fecero quasi un censimento dei terreni ‘penalizzati’ (si trattava di proprietà di oltre 2000 nuclei famigliari). Il responso elettorale bocciò il galantuomo professionista e scelse una sterzata a destra.
Anche una certa sinistra finiva per essere attratta dall’opportunismo e dagli interessi dell’edilizia ‘premiale’, come documentarono, se ce n’era bisogno, con il libro- denuncia Il Partito del Cemento e poi La Colata. Per vincere le elezioni (in Liguria) bisognava accattivarsi fiducia e simpatie dei piccoli e grandi cementieri, proprietarie di aree appetibili. Fino ad arrivare al disastro delle trasformazioni alberghiere sul mare.
Nel nuovo Parlamento di Strasburgo il gruppo ecologista occupa ben 69 seggi, ricordo il prof. Castellazzi rimasto fedele ai suoi ideali. C’è ancora da domandarsi se i ‘Verdi‘, in Italia, siano ‘penalizzati’ per loro demerito o perchè la sensibilità verso l’ambiente non incontra grandi consensi, non mobilità il mondo giovanile (Sardine scoop iniziale a parte), i media non martellano, non approfondiscono cosa accade. Pollai che si ‘trasformano in ville’, vecchi lavaggi in centro città, che con la pratica del trasferimento dei volumi diventano palazzine con alloggi- seconde case di 60 mq.
Insomma un popolo italico ancora immaturo, nella sua maggioranza, verso temi per la difesa del nostro pianeta e delle future generazioni, che invece sono sempre più coinvolgenti in altri paesi europei.
Pubblichiamo un interessante articolo di un personaggio quasi ‘finalese’ che andrebbe assai più conosciuto dai savonesi e dai liguri. Un esempio per gli stessi pubblici amministratori della sinistra e quei giornalisti che sono ‘ambientalisti’ a parole e meno coerenti quando scrivono per i loro giornali. Non bisogna andare lontano per avere conferme. La prova del nove che non conviene disturbare troppo alcuni poteri trasversali. Non gridano, ma sono inesorabili. (l.c.)
di Gabriello Castellazzi*
I Verdi, nel ricordo del messaggio di Alex Langer, auspicano una ripresa efficace dei sistemi di integrazione sociale per gli immigrati.
Come ogni anno, nel mese di luglio, i Verdi savonesi ricordano Alex Langer (scomparso il 3 luglio 1995) esponente politico di formazione cristiano-sociale, ambientalista, pacifista, che nel 1986 a Finale Ligure fu co-fondatore dei Verdi italiani .
In questo 2020, iniziato con la tragedia della pandemia da virus Covid 19, tutti ormai si rendono conto di quanto le complesse implicazioni di questo avvenimento influiscano sui meccanismi migratori internazionali. I Verdi, richiamandosi al messaggio di Langer basato sul dialogo interetnico e sul rapporto tra culture diverse, quale fulcro dell’ azione pacifista, ne traggono il prezioso insegnamento in opposizione all’ “internazionale sovranista”.
Proprio in questi giorni il dramma della nave “Ocean Viking” riporta in primo piano il problema dell’accoglienza degli immigrati, avvenimento che come Verdi possiamo analizzare alla luce del pensiero di Langer “costruttore di ponti”, situato alla base del nostro impegno umano e politico.
Come è noto, nel 2018 il sistema SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) accantonato da Matteo Salvini, che ha avuto l’effetto di aumentare il numero degli “irregolari” presenti in Italia (dati UNHCR-The UN Refugee Agency) ha fatto successivamente posto al SIPROIMI (Sistema di Protezione per Titolari di Protezione Internazionale e Minori stranieri non accompagnati).
Quindi il problema dell’inserimento sociale degli immigrati adulti si è notevolmente complicato, mentre nel contempo si è cercato di dare soluzione al dramma degli immigrati minori non accompagnati.
Il loro numero è rilevante e, secondo i dati del Ministero degli Interni, corrisponde a 3536 (nel 2018), 1690 (nel 2019) e 1077 (fino a questi primi giorni di luglio 2020).
Gli Enti Locali, con il nuova sistema SIPROIMI, possono utilizzare le risorse finanziarie messe a disposizione dall’attuale Governo attraverso il “Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo”. I progetti di accoglienza, presentati sulla scorta di appositi bandi, sono sottoposti all’esame di una “Commissione di valutazione” composta da rappresentanti del Ministero dell’Interno, da un rappresentante dell’ANCI, da uno dell’UPI (Unione delle Province Italiane), da uno delle Regioni e da uno dell’ACNUR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ): inutile sottolineare il complicato meccanismo. Nonostante tutte le difficoltà, il 18 giugno scorso il Ministero dell’Interno è riuscito a firmare un decreto per il finanziamento di 500 progetti (170 milioni di Euro per il triennio 2020-2022).
E’ necessario specificare che questo meccanismo può essere utilizzato anche da coloro che hanno già ottenuto la protezione internazionale, ma solo i minori stranieri non accompagnati potranno fruire di specifiche misure di integrazione e inclusione sociale nel nostro Paese.
Il risultato della chiusura degli SPRAR ha fatto si che i richiedenti asilo adulti finissero in gran parte per strada o nei tanto criticati “CAS” (Centri di Accoglienza Straordinaria) dove non si fanno attività di integrazione. Chi si trova allo sbando ha come punto di riferimento solo le realtà promosse dalla Caritas che attraverso la MIND (Migration Interconnectedness Development) si fa carico di questa problematica politica di accoglienza.
Ripercorrendo l’evoluzione umana e politica di Alex Langer quale sarebbe oggi la sua azione se fosse ancora tra noi?
Scrittore,insegnante, giornalista,venne eletto rappresentante dei Verdi nel Consiglio Regionale del Trentino-Alto Adige e divenne poi parlamentare europeo Verde con l’alpinista Reinhold Messnere insieme si impegnarono in tante azioni politiche a difesa dell’ambiente.
Colpito in modo grave da asma e depressione decise di lasciarci dopo aver scritto”Non ce la faccio più…continuate voi in ciò che è giusto”.
Langer fu il primo presidente del gruppo Verde europeo, conobbe Don Milani e il Cardinale Loris Capovilla, il quale dopo la sua scomparsa disse: “Langer ha perseguito ostinatamente la pace e, insieme, la custodia del creato. Ha inseguito con tenacia questi ideali, ne ha fatto la sua passione di vita”.
Circa il problema migratorio nel “Decalogo per la convivenza” Alex scriveva:
“Conoscersi, parlarsi, informarsi, inter-agire: più abbiamo a che fare gli uni con gli altri, meglio ci comprenderemo. A me sembra che oggi sviluppare forme di cultura plurietniche e pluriculturali, sia una scelta difficile, per niente facile e scontata. Però credo che sia la risposta più civile, meno rassegnata e più ricca anche di prospettive positive fra le risposte che oggi in qualche modo possiamo cercare a questo proposito. Le forme alternative a questa scelta sono, a parere mio, violente; tutte. Tutte le alternative sono o di esclusione violenta, o di separazione violenta o al limite di inclusione violenta, cioè di assimilazione, di sottomissione o qualcosa del genere. Mi sembra, e con questo sono arrivato finalmente al termine, credo che valga la pena di tentare di esplorare i valori della convivenza. Anche se so che nella situazione attuale ci saranno turbamenti di equilibrio e che questo richiederà grandi sforzi per tutti: per noi e per gli immigrati”.
Rileggendo queste parole, nel pieno dell’ondata xenofoba e populista che ci attraversa, ci rendiamo conto di aver bisogno più che mai del suo insegnamento.
Il concetto di conversione ecologica (stile di vita individuale e trasformazione della società) è centrale nel pensiero e nell’azione di Langer. Non è con le paure e le chiusure che si risolvono i problemi. Famiglie intere fuggono dalle guerre, dalla fame, dai lager libici e centinaia di loro muoiono nel Mediterraneo. Di fronte a questa realtà non si possono chiudere i porti, erigere muri, stendere fili spinati, fomentare nazionalismi e sovranismi (la storia insegna che da loro sono sempre scaturite guerre e miseria).
L’ambientalismo di Langer vuole essere ancora la base dell’azione dei Verdi, orientata a capire le cause delle migrazioni forzate e disperate: la mancanza d’acqua, l’inquinamento, la distruzione per sfruttamento delle risorse naturali, con le diseguaglianze e le guerre che ne conseguono.
A tanti anni dalla sua scomparsa Langer è ancora presente con il suo messaggio per un nuovo orizzonte ecologico e per una civiltà di pace.
*Il portavoce dei Verdi della provincia di Savona, Gabriello Castellazzi
E LINO ALONZO GIA’ESPONENTE DEL SINDACATO E DELLA SINISTRA:
A FINALE CHIUDE ‘TUTTO MUSICA’ DI ROSSANA E SILVANO
Dalla pagina Facebook di Alonzo – A Finale chiude “tutto per la musica” storico negozio gestito da Rossana e Silvano. Un giusto riposo dopo anni e anni di un negozio sempre aperto . Saremo più poveri perdere musica e strumenti musicali significa perdere cultura e amore per l’arte. Dovrebbe essere materia obbligatoria di insegnamento perché è amore e bellezza ed è una immensa cultura italiana amata apprezzata e cantata nel mondo. Ma la vita del negozio è pesante è difficile ed è giusto a un certo punto riposare. Ora Rossana e Silvano gireranno il mondo. Auguri
LA PESSIMA FIGURA DELLA GIUNTA TOTI E ALLEATI
HANNO VOTATO LA LEGGE DEI PARCHI DA DIMGRARIRE
BOCCIATA DALLA CORTE COSTITUZIONALE.
CHE SIA UN COMPLOTTO ? TRA GLI ARTEFICI DELLE MODIFICHE
L’ASSESSORE MAI DELLA LEGA, EX SINDACO DI ZUCCARELLO CHE REPLICA:
NESSUN PROBLEMA, SOLO ASPETTI TECNICI CHE MODIFICHEREMO VINCENDO LE ELEZIONI.
L’articolo del Secolo XIX