Analisi del passato e prospettive sostenibili per il futuro, in Alta Valle Arroscia, nell’impegno universitario di Georgia. Le origini famigliari a Mendatica. (Leggi altro servizio e commenti su questo numero del blog). Un percorso di studi che ha condiviso con la compagna Chiara. L’approfondimento di come valorizzare il territorio, partendo dalla storia. La riqualificazione di tre insediamenti storici, tre malghe. Con un progetto di albergo diffuso a Valcona Soprana, Valcona Sottana e per Le Salse un rifugio. Altra laurea: Federico Manera di Imperia, mendaighino adottivo, con la tesi “Il turismo montano nell’area di Mendatica e delle Alpi Liguri “.
di Emidia Lantrua
Forse sarà la possibilità di spaziare con lo sguardo dall’alto su vasti orizzonti e di scrutare la prossimità del cielo, forse sarà l’abitudine a ricercare l’essenzialità delle cose e a scoprire ciò che è invisibile agli occhi, forse sarà la necessità di pensare onde evitare errori e sovraccaricare il peso della fatica e delle responsabilità quotidiane, certo è che a Mendatica appare endemico il gusto per la cultura, il piacere del bello, la motivazione alla conoscenza.
Nelle avitiche case in pietra sono comunque presenti consumati testi letterari, pubblicazioni religiose e manuali di gestione aziendale, quasi sempre procurati dai tanti e lungimiranti sacerdoti e uomini di chiesa locali, nonché dai pochi e generosi studenti di ieri. Ancora oggi i libri datati possono trovarsi sotto gli occhi, dalle spesse lenti, dei più anziani, che impiegano i momenti di riposo, dagli orti e dalla casa, per rinverdire i consolidati saperi.
Sicuramente i giovani si sono appropriati dello spirito volto alla permanente crescita intellettiva e culturale, l’interesse per lo studio e l’arricchimento cognitivo, capaci di favorire tanto l’impegno lavorativo quanto la sfera della vita personale. Hanno seguito percorsi accademici, ottenendo brillanti risultati e raggiunto in qualche caso ambiti riconoscimenti internazionali, propedeutici ad esperienze di ricerca ulteriore e di confronto verticistico, come si è ricordato in precedenti articoli.
Anche in periodo di lock-down la fatica universitaria non è mancata. Il 21 aprile scorso, presso la facoltà di Architettura dell’Università di Genova ha conseguito la laurea Magistrale , discutendo a distanza, come impone l’emergenza Covid, la tesi “Architettura rurale in Alta Valle Arroscia. Riqualificazione di tre insediamenti storici, tra recupero tecnologico-sostenibile ed efficienza energetica” la dottoressa Giorgia Sciandini, residente a Mendatica.
La ragazza figlia di Piergiorgio e di Tiziana Porro, non ha sempre respirato lo spirito del luogo, perché nell’infanzia, per motivi di lavoro, i genitori si sono trasferiti ad Imperia, permettendo alla giovane la frequenza scolastica, fino alla maturità scientifica, senza pesanti pendolarismi. Ha però mantenuto qui la residenza e nelle lunghe vacanze o appena se ne rendeva l’occasione ha vissuto e interiorizzato l’atmosfera e la relazionalità del borgo, tanto da volerne offrire testimonianza nell’ultimo sforzo formativo.
QUALE FUTURO ? GIORGIA SCIANDINI – “Da sempre ho avuto un occhio di riguardo per il territorio del
Comune di Mendatica. La mia famiglia (sia da parte di mia mamma che di mio papa) originaria di Mendatica, quindi fin da piccolina ho un legame speciale con questo luogo. Per questo motivo ho voluto porre il territorio di Mendatica come oggetto di studio della mia tesi di laurea magistrale in Architettura, insieme alla mia compagna Chiara Canepa. La tesi dal titolo architettura rurale in Alta Valle Arroscia. Riqualificazione di tre insediamenti storici, tra recupero tecnologico-sostenibile ed efficienza energetica si propone di affrontare le problematiche connesse al recupero dei centri rurali e alla valorizzazione del territorio, in particolar modo prendendo in esame tre malghe del Comune di Mendatica, ovvero Valcona Soprana, Valcona Sottana e Le Salse. Nelle prime due, abbiamo deciso di sviluppare un progetto di albergo diffuso, in quanto questo tipo di forma di ospitalità ha come obiettivi principali quelli di utilizzare edifici abbandonati, di ripopolare centri storici disabitati, di ridare un valore turistico al un sito che ha perso il suo interesse, partendo dai problemi del territorio, e permettendo ai turisti di fare esperienze legate all’anima dei luoghi. Mentre nella terza, Le Salse, per motivi organizzativi e di localizzazione dell’insediamento, si è pensato alla creazione di un rifugio escursionistico.
Il progetto, oltre alla riqualifica dei borghi, pone l’attenzione anche alla componente sostenibile; infatti, sono stati utilizzati materiali da costruzione ricavati da materiali riciclati e riciclabili e, inoltre, sono stati inseriti impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (Impianto fotovoltaico e impianti mini-eolico).
Nonostante questo lavoro sia focalizzato principalmente su soli tre insediamenti stagionali, il modello di progetto si può estendere o utilizzare in altri borghi rurali dell’area dell’Alta Valle Arroscia. A nostro avviso, il recupero e la riqualificazione di una malga è sia un modo per salvaguardare un patrimonio storico, che altrimenti verrebbe perso e dimenticato, sia un’occasione per rendere più interessante una zona dal punto di vista del turismo”.
L’attestazione di identità nel significativo passaggio dal mondo studentesco alla vita attiva e operativa, il voler armonizzare le innovative scoperte tecnologico-scientifiche con i saperi empirici saggiati dal tempo, rispecchiano amore, rispetto, legame con il substrato culturale di appartenenza e con i luoghi modellati dalla caparbietà e creatività di una gente fiera e determinata.
Il voler porgere agli Enti territoriali, indossando l’abito tradizionale della civiltà agropastorale delle Alpi Liguri, una buona pratica di sviluppo eco-socio-compatibile e sostenibile, da applicarsi alle malghe, gli insediamenti più suggestivi, ma anche più fragili del Comune, carichi di valenze prospettiche, ma anche di problemi statici, se non presidiate, appare come un atto di riconoscenza e di premiazione alla comunità dei genitori e dei nonni.
Per questo il Sindaco e gli Amministratori si complimentano, ringraziano, rivolgono auspici di successo alla concittadina.
E LA TESI DI LAUREA DI FEDERICO:
TURISMO MONTANO NELL’AREA DI MENDATICA E ALPI LIGURI
Già lo scorso anno lo studente Federico Manera di Imperia , con il domicilio elettivo a Mendatica, paese della mamma Emanuela Porro, cugina di mamma di Giorgia, studente della facoltà di Economia. Corso di laurea in Scienze del Turismo: impresa, cultura e territorio dell’Ateneo Genovese. Il 18 marzo 2019, si laureava con la tesi dal titolo ” Il turismo montano nell’area di Mendatica e delle Alpi Liguri “.
Il giovane, rilevate le caratteristiche morfo-geologiche e naturalistiche, le emergenze faunistiche, le aree della biodiversità, le zone protette, i paesaggi unici, gli endemismi e i relitti glaciali dell’areale del monte Saccarello, ha studiato gli insediamenti antropizzati, la rete delle percorrenze, le testimonianze militari, le strutture turistiche, sportive e ricreative in essere, per creare un modello di sviluppo rispondente alle richieste di un fruitore consapevole e preparato, dalla chiara coscienza ecologica, caratteristiche sempre più presenti nei visitatori della montagna.
Forse la scelta dell’argomento di studio di Federico è stata sollecitata dal costante e grato dialogo con i nonni: Margherita (Ginita), con nonno Italo il più autentico custode della cultura locale e dal nonno Giuseppe, padre di papà Piero, capace nelle sue rappresentazioni teatrali di ritrarre preoccupazioni, aspettative e sogni dei personaggi chiave dei paesi.
Emidia Lantrua