Chi non ricorda:”goccia dopo goccia, il vaso trabocca”….e si creano danni ! Non bisogna essere ambientalisti per toccare con mano la distruzione insensata e dannosa della prateria di poseidonia.
di Carlo Gambetta
Succede a Noli. Nel mese di aprile, la consigliera di minoranza Marina Gambetta ha chiesto al responsabile Capo Area dei LL.PP. del Comune geometra Massimiliano Cinoglossa informazioni sulla destinazione d’uso del materiale di frana asportato dall’ex cava di Regione Mazzeno e stoccato sul terrapieno “Nereo“. La risposta è stata che, non essendo il sito una cava ufficiale, il materiale rappresentava un rifiuto, per cui da conferire in discarica. Al fine di ridurre i costi, parte del materiale di scavo sarebbe stato utilizzato per le strade bianche, come le tagliafuoco, ma non destinato al mare. La consigliera si riteneva soddisfatta per questa iniziativa.
La realtà è che NON E’ VERO!!!, perché a maggio lo “STUDIO GAGGERO” di Savona ha presentato una “relazione per ripascimento stagionale delle spiagge in località Chiariventi”: 2600 mc di materiale terroso, di cui 1300 mc provenienti proprio dall’ex cava Mazzeno.
Ed allora, come direbbe il nostro Sindaco: “Mi nasce un dubbio…,solo un dubbio…, ci mancherebbe”…, cioè, dico io, quello di non voler fare emergere anzitempo la vera destinazione finale del materiale per evitare che la stessa consigliera potesse attivare tempestivamente atti idonei per promuovere iniziative a difesa dell’ambiente marino? Complimenti!
Prima con Trucioli Savonesi, in seguito, dal 2012 con Trucioli.it, il sottoscritto, informato, ha sempre dimostrato come una parte di quell’area marina protetta da S.I.C. (sito interesse comunitario proposto ed approvato da Regione Liguria all’inizio degli anni 90, depositato presso la Comunità Europea), sarebbe stata definitivamente distrutta con la costruzione di un porticciolo turistico.
Per ben tre volte la V.I.A. regionale ha respinto tale proposta; la zona SIC già fortemente deteriorata dal versamento dalle due discariche da tempo stabilizzate, cominciava a dare evidenti segni di ripresa della prateria, in particolare al largo, sul confine tra Noli e Spotorno, sinchè…
Brevemente la storia: negli anni 60, con il materiale di risulta proveniente dalla costruzione delle nuove gallerie del treno ed autostrada a ridosso del nostro territorio, si erano attivate le due discariche in località Serra e Nereo con terra, pietrame, scogli e…altro! Si erano così formate nuove consistenti spiagge: dalla discarica zona “Nereo” al rio Torbora, dalla discarica Serra su tutto il litorale di Spotorno sino al molo San Antonio.
I più anziani ricorderanno che, prima di questi due interventi, la prateria di poseidonia in territorio nolese arrivava a pochi metri dalla statale Aurelia, partendo dalla zona Nereo per arrivare a ridosso del torrente Crovetto di Spotorno.
Nel 2014, a seguito della scellerata demolizione del molo adiacente al rio Torbora (abusivo, ma iniziativa che poteva essere evitata, perché motivata, dal Sindaco Ambrogio Repetto), tutto l’arenile ormai consolidato dal Nereo al Torbora è stato oggetto di parziale erosione, in particolare la zona adiacente la discarica Nereo.
Parte del materiale, per effetto delle mareggiate, poco per volta si è spostato sul litorale di Spotorno, sinchè nel 2018, con la ricostruzione del molo sul rio Torbora nella precedente posizione, l’erosione non solo si è bloccata, ma materiale sabbioso che era in mare, è stato, riversato sulla spiaggia dal movimento ondoso.
La mareggiata del novembre 2019, dopo aver demolito la scogliera protettiva della discarica Nereo, prontamente ricostruita, ha favorito un consistente ripascimento in aumento verso il nuovo molo del Torbora: praticamente ha riportato la profondità dell’arenile allo stato precedente.
Sulla parte a sud del sito degli ex bagni Nereo, invece, si è formata una pietraia che si distende anche in mare, impedendo, di fatto, una sicura balneazione. Solo una bonifica del sito può risanare l’area marina, non di certo un ripascimento. Occorre rammentare che nel passato lo sfogo del tombino costruito sotto l’Aurelia scaricava l’acqua a cascata, mentre oggi l’arenile lambisce la base; una canaletta di cemento alta un metro che convoglia l’acqua piovana della collina verso il mare, dimostra l’aumento in altezza del materiale sabbioso( VEDERE LA FOTO PER CREDERE!)
L’effetto della così definita “erosione”, non è altro che un accumulo a monte ed in contemporanea uno scivolamento a mare del materiale!!! Almeno in quel di Noli. Vorrei poter essere smentito!!! Tanto che la poseidonia davanti alla spiaggia dei pescatori che arrivava a pochi metri dalla battigia, da anni è morta sepolta (con tanto di documentazione fotografica già pubblicata).
Oggi in mare, in località Chiariventi, distante dalla battigia, rimangono vive piccole aree di quella iniziale estesa e folta prateria di poseidonia oceanica, l’ossigeno del mare, l’habitat per il ripopolamento ittico (vedi foto a fondo articolo)
già fortemente compromessa dalle discariche intensive passate e peggiorato con l’ultimo versamento di materiale conseguente la rottura della protezione del sito “Nereo“.
Vogliamo, per legge, permettere di continuare a distruggerla definitivamente? Ecco la famosa “goccia” che qualche camion di sabbia, poco per volta, anno dopo anno, assorbita dal mare, deteriora e soffoca la vita dell’antistante ambiente sottomarino . Lo vedremo colorato di bianco/quarzite!
L’evitare monitoraggi antecedenti i ripascimenti stagionali sulle mappature delle carte regionali redatte da Coppo e Di Viacco, significa non permettere di valutare il possibile degrado dell’ambiente che dovrebbe essere protetto.
Questo modo di agire limita le direttive europee a salvaguardia dei SIC, che devono essere protetti e non disturbati.
Visto che il ripascimento stagionale è prerogativa del Sindaco, il nostro sindaco, Lucio Fossati, che sostiene di essere attento all’ambiente come ha dimostrato per il caso antenna di S. Michele e G 5, faccia mente locale e consideri che anche quello marino è un ambiente da proteggere a prescindere, e specialmente per un paese peschereccio come Noli...a meno che…dimostri che tutto quanto sopra documentato non sia corretto, non corrisponda al vero.
Chi tace acconsente; in alternativa, rispondere è cortesia. Specialmente quando: “fatta la legge, trovato l’inganno”….
Mi consenta, signor Sindaco: quale ragione l’ha indotta alla scelta di scaricare a mare in un sito sensibile e protetto e non destinarlo come previsto inizialmente?
LUTTI CITTADINI
Valter Inzaghi, 83 anni, ha lasciato la moglie e tutti i parenti. Taxista a Milano, radicato a Noli da decenni assieme alla famiglia paterna nella loro seconda casa, ha lasciato un suo particolare testamento: “Desidero ringraziare tutti i miei concittadini per il conforto e la cortesia riservatami in questo lungo periodo”.
Maria Repetto, 92 anni, lascia la sorella Romana, il fratello Mauro, il nipote Paolo, il cognato Mauro e tutti i parenti. Maria, nubile, donna riservata, tutta casa e campagna, è stata per anni cameriera presso l’Albergo Miramare.
Pierangelo Robatto, 79 anni, lascia la moglie e la famiglia della figlia, i parenti. Albergatore in Noli, persona di poche parole, famiglia e lavoro, apparteneva alla famiglia dei “Liggia” (terreno sdrucciolevole), soprannome dovuto alla provenienza abitativa paterna in quel sito di Noli.
Carlo Gambetta
A NOLI LA GIORNATA DELL’AMBIENTE
E DALL’UFFICIO TURISMO DEL COMUNE
Si celebra oggi la GIORNATA MONDIALE PER L’AMBIENTE dedicata quest’anno alla biodiversità, con lo slogan “E’ il momento per la Natura”.La biodiversità, spiega l’Onu che ha proclamato nel 1972 questa giornata con l’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, “è la base che sostiene tutta la vita sulla terra e sott’acqua” e riguarda “ogni aspetto della salute umana, fornendo aria e acqua pulite, cibi nutrienti, conoscenze scientifiche e fonti di medicina, resistenza naturale alle malattie e mitigazione dei cambiamenti climatici.
La modifica o la rimozione di un elemento di questa rete influisce sull’intero sistema di vita e può produrre conseguenze negative”… … questo 2020, tristemente ce lo ha insegnato!
Vi invitiamo ad una profonda riflessione, ammirando ciò che la natura ha svelato ai nostri occhi all’uscita del lockdown…