Leggiamo sia sul Secolo XIX che su Savonanew una notizia diffusa da Palazzo Nervi: ” Palazzo Nervi ha programmato per quest’anno il censimento dei limiti di velocità sulle strade provinciali ad alta densità di traffico. L’obiettivo della Provincia è aggiornare il sito informatico dove sono riportate tutte le strade e i relativi limiti, ma tanti temono che sia il preludio all’inserimento di nuovi autovelox.
di Alesben B.
L’arrivo di nuovi rilevatori della velocità su alcune strade era stato previsto dalla Provincia, ma poi tutto si è fermato.
« Il censimento dei limiti di velocità sulle provinciali – spiega la vice presidente con delega alla strade Luana Isella – non è finalizzato all’installazione di altri autovelox. Si tratta di richieste fatte dalla prefettura e dalla Regione perché purtroppo la velocità sulle nostre strade resta elevata. Avevamo ancora un autovelox da installare ma non sarà quest’anno perché la strada dove intendevamo metterla è interessata da alcuni cantieri. Comunque non sarà in val Bormida. Finché sarò in carica non ci saranno altri autovelox».
Attualmente i velox sono sei: tre sulla Sp 29 del Cadibona (due a salire e uno a scendere verso Savona), uno sulla Sp 42 San Giuseppe-Cengio e uno sulla Sp 6 di Villanova D’Albenga. Tra gli obiettivi del censimento dei limiti di velocità c’è quello di « fornire una migliore chiarezza di informazioni destinata agli automobilisti, sia attraverso il ripristino di una segnaletica chilometrica ormai insufficiente e obsoleta, sia attraverso una più consona omogeneità dei limiti di velocità », spiega la Provincia.
Tre le strade su cui si concentrerà in particolare il piano di censimento e considerate a maggiore intensità di traffico: la Sp 8 Spotorno-Vezzi Portio-Finalpia; la Sp 42 San Giuseppe-Cengio; Sp 60 Borghetto Santo Spirito -Bardineto. Il censimento è articolato in due fasi. Nella prima, che terminerà ad agosto, verranno rilevati tutti i limiti di velocità attualmente in vigore per passare all’analisi dei limiti sulle strade per cercare di renderli più omogenei possibile. La seconda fase prevede di aggiornare la segnalazione dei limiti di velocità.”
Conoscendo a “menadito” la Prov. N° 8 e 8 bis, ne faccio una descrizione approfondita, descrivendone il percorso e la relativa sovrastruttura e/o protezioni. E si perché per aggiornare i limiti di velocità di una strada, a detta di Luana Isella, di grande intensità di traffico, quello di cui, ora, è dotata lascia molto a desiderare.
Attualmente parte da Spotorno, al bivio per San Giorgio si dirama in 8 e 8 bis per poi congiungersi il località Carrara e proseguire verso Final Pia. Si premette che il manto stradale dell’arteria è costellato di “tapulli“, buche più o meno ampie, dossi con relativa contropendenza, asfalto o pietrischetto bitumato steso a “schiena d’asino” in curva, mancanza di protezioni a valle e quelle poche presenti, non normate, sono del periodo del ventennio.
Da Spotorno inizialmente partiva dalla località “Cimitero”, poi ad opera del Sindaco Margherita Robatto, venne costruito lo svincolo attuale e la provinciale a tronchi successivi s’innestò con la statale “Aurelia”. Sale verso il casello autostradale di Spotorno con una pendenza del 12%, con quattro tornanti ed una serie di curve; il primo tornante che porta all’isola ecologica, è una delle molteplici opere di ingegneria dei nostri Geometri Provinciali, l’innesto avviene direttamente in curva tramite un dosso.
Dopo l’innesto alle porte di ingresso all’autostrada, la strada, con un andamento quasi pianeggiante e rettilineo sale verso la località di Tosse, frazione di Noli, e in prossimità dell’abitato si restringe drasticamente permettendo se la carreggiata è libera, il transito di un solo mezzo: un Tir. In corrispondenza del restringimento stradale, la TPL ha posto la fermata del bus Savona – Vezzi, che nei giorni feriali festivi e nei giorni festivi non presta servizio.
La TPL ha pensato bene di far fare un po’ di sport alle persone troppo attratte dalla vita sedentaria settimanale.
Passato l’abitato in prossimità della prima curva secca sulla destra, [anticamente la strada si incuneava tra muri divisori ed abitazioni per proseguire verso Magnone di Vezzi Portio] attorno agli anni 60-70, partendo dalla Località del “Cascinotto” , la Provincia tracciò il nuovo percorso dal quale dipartivano la strada del “Quagliodromo” [ex discarica], quella che proseguendo arriva dopo il ripetitore nella valle di San Genesio e quindi Vado Ligure [strada intercomunale Tosse – San Genesio – Vado Ligure]; la strada per il villaggio Wilmar; la strada Ermin, ex vecchia provinciale 8. Sul tratto si incontrano due rettilinei, il primo dopo la “Casa Rosa” ed il secondo alla fine dell’innesto verso il villaggio Wilmar.
Nei pressi del Rio Cassignano, con l’apertura del nuovo ponte, il rettilineo presenta una curva a gomito, sulla sinistra, a 90°, dove è spesso teatro di tamponamenti, non tra autoveicoli ma tra auto e muro di contenimento. Sulla destra. Anche in questo tratto la TPL, in uno spazio esiguo, ha pensato bene di porre la fermata del bus. È un pericolo reale per gli utenti perché tra l’apertura della porta del bus e il muro di sostegno, c’è circa un metro di spazio, la pavimentazione stradale dove gli utenti scendono, è posta in una cunetta. Sulla sinistra a fianco di uno spiazzo circondato da alberi che raccoglie una serie di bidoni della spazzatura, abbiamo l’ingresso ad un B&B e l’accesso alla strada privata Vecchio Mulino al fondo della quale troneggiano tre condomini ed una casa unifamiliare.
Dopo un centinaio di metri ed una curva stretta, la provinciale si incunea in un altro borgo di case. La contrada, tuttora abitata, deve il suo nome alla famiglia Amoroso. Il cognome compare già, nella forma Amarosus in un documento del 1451, e a partire dal 1554 compare come Amoroso nell’elenco dei defunti della Confraternita di S. Bernardo di Portio [F13 AMOROSI (ca d’Amorosu) – CAT.NAP.1: Hameau Amorosi. – CAS.1833-54: quartiere Amorosi. – F 14 GAMBINO (gambin) – CAT.NAP.1: Hameau de Gambini]
Non ci sono parcheggi ma in compenso c’è una Farmacia che serve clienti provenienti non solo da Vezzi ma anche da Tosse, Voze, Spotorno e Finale, e l’unico Negozietto Alimentare con generi di prima necessità che serve tutto il Comune, ed anche lavoratori di passaggio e “turisti” diretti alle Manie.
Dopo l’incrocio con le strade di Voze e San Giorgio, la strada scollina in località detta Sella di Magnone, ed inizia il percorso della Prov. N° 8bis, dove c’è un enorme parcheggio e dove sovente s’incontrano: Daini, Caprioli, Cinghiali, Tassi, Scoiattoli e Lupi. Una serie di “buche”, dossi, crepe sul piano stradale pendente verso l’esterno, mancanza di protezione a valle, curve più o meno strette, portano al Cimitero di Portio ed alla Chiesa del Santo Sepolcro dove un tornante le gira intorno, non solo alla Chiesa ma anche ad un borgo di case che in tempi passati era il centro della frazione.
Ci siamo scordati di dire che la pendenza del percorso è attorno al 10% – 12% e dopo la Chiesa, dove rettilinei non ce ne sono, è presente uno spiazzo con una Cappelletta dedicata alla Madonna. Tale spiazzo raccoglie oltre ai bidoni dell’immondizia, anche il capolinea del bus e funge anche di deposito per lavori di edilizia nelle vicinanze. Qualche metro verso valle sorge il Ristorante “I Funghi” con cucina casalinga ove gli operai della Provincia si fermano spesso all’ora di pranzo.
In prossimità della salita al Borgo della Rocca, sul sedime stradale è presente un enorme dosso con contropendenza, simile a quello già incontrato dopo Santa Libera [sella di Magnone]; si prosegue ed in prossimità della ex cava altro tornante, breve rettilineo e si giunge in Loc. Carrara dove finisce la Prov. n° 8bis e si ritorna sul percorso della Prov. n° 8. La Prov. n° 8bis era la “sterrata” che serviva alle macchine movimento terra per costruire l’autostrada A10 e che ricalcava l’antica strada comunale Calvisio – Portio.
L’autostrada A10 che collega Genova con il confine di stato di Ventimiglia ha una lunga storia in quanto l’arteria fu costruita per tronchi in più di un decennio. Il primo tratto fu realizzato alla fine degli anni cinquanta, a carreggiata unica con 3 corsie a senso alternato, ed era limitato al collegamento tra Pra’, quartiere del ponente genovese, e Albisola. Nei primi anni ’60 questa costituiva una delle poche autostrade presenti in Italia. Nel 1964 il tratto venne prolungato di pochi chilometri fino alla successiva uscita di Pegli, sempre a carreggiata unica e con una sola corsia larga per senso di marcia. Successivamente, il 5 settembre 1967 venne aggiunto il prolungamento da Pegli a Cornigliano, e da Savona ad Albisola, con due carreggiate e due corsie per senso di marcia. Con il completamento del viadotto Polcevera sul torrente omonimo, l’autostrada raggiungeva Sampierdarena e il casello di Genova Ovest, collegando così Genova e Savona e raccordandosi altresì con la A7. I lavori per la tratta Savona-Ventimiglia ebbero inizio il 13 febbraio 1965, con una cerimonia tenutasi a Ventimiglia alla presenza del ministro Taviani. La tratta, a doppia carreggiata e due corsie per senso di marcia, è stata aperta il 6 novembre 1971.
Torniamo all’incrocio con le strada dopo il negozietto, troviamo la deviazione che conduce al Comune di Vezzi Portio e alle due altre Frazioni di San Giorgio e San Filippo ed anche la Borgata Costa.
In Vezzi S. Giorgio abbinato con Vezzi San Filippo va ricercato uno dei nuclei più antichi dell’intero paese, citato a partire dal XII secolo in alcuni documenti testamentari. Il nome è stato analizzato da un punto di vista toponomastico e si è potuto confermarne la derivazione da un gentilizio romano, che già il prof. Lamboglia aveva ipotizzato. Nella documentazione medievale lo si trova nelle forma ” hominum de Vecio“; potrebbe ricondursi ad un prediale senza suffisso, dal gentilizio *Vettius o * Veccius. La derivazione da un nome latino potrebbe indicare l’esistenza di un vicus, nato grazie al non lontano passaggio della via Iulia Augusta e il consistente nucleo medievale, con il castello, potrebbe affondare le proprie origini nella romanità.
Vezzi fece parte della Castellania di Quiliano fino al 1191 quando venne ceduto al Comune di Savona dai marchesi Del Carretto. Nel XIV secolo il paese e il suo distretto vennero staccati da Quiliano e infeudati alla nobile famiglia genovese dei Cicala. Tre tornanti da San Filippo per arrivare al Borgo della Costa, in parte semidiroccato nella parte verso ovest; da li con altre serie di tornanti si arriva al “piano” ovvero al livello dello Sciusa. Dalla Carrara, lasciate le tre case che costituiscono la borgata, sempre in discesa s’incrocia la strada che porta ai “Boragni” e di li su verso Orco e verso Feglino.
Dopo lo stabilimento del taglio delle ardesie, in disuso, la strada si allarga e compare sul sedime una parvenza di linea continua bianca, ormai sbiadita dal troppo tempo che non è stata rinnovata. Si arriva ad una serie di parcheggi appartenenti alla pizzeria “Cornei” posta ai confini di una “fenditura” e di un ponte.
A garantirci la veracità di quanto ci hanno tramandato gli antichi cronisti rimangono a testimonianza i ponti romani a cavallo del Rio Ponci e dei suoi affluenti: il ponte detto “delle Fate”, ancora in buon stato di conservazione: il ponte detto “Ponte Sordo“, distrutto, nelle cui vicinanze si vedono ancora i resti dell’antico argine stradale; il ponte detto “delle Voze” o più comunemente “Ponte Muto” ben conservato; il ponte detto “dell’Acqua” o “Ponte Vecchio” o ancora più comunemente “ponte di Portio” in parte interrato, scavalca il rio Ponci in prossimità della strada che conduce alla Madonnina, una cappella votiva sul giogo dove, passando per Portio si accede in Val Pia; infine il quinto ponte tra i boschi quasi in testa alla vallata detto “ponte di Ponci“. Ancora un ponte era gettato a congiungere le due sponde della Fiumara di Pia, era il Ponte dell’Acquaviva o di Cornei, sostituito nel quattrocento dall’attuale, esso immetteva nella stretta gola che porta il fantastico nome di Colpo di Orlando. La leggenda vuole che il paladino Orlando, all’inseguimento dei Mori, creasse una spaccatura nella montagna con dei poderosi colpi della sua durlindana.
La Provinciale corre verso la nuova cabina dell’acquedotto con un lungo rettilineo per poi restringersi per circa un centinaio di metri verso il deposito di Valle. In questo tratto due auto non transitano.Stabilito il percorso si può dire che la velocità di progetto è all’incirca 25 – 30 km/h, per una velocità media, nei tratti consentiti, di 75 – 80 km/h. sulla provinciale non mancano intoppi vari tra cui le frane che si mettono in moto quando la piezometrica scende. Prima di affrontare il tornante che porta al casello autostradale, spesso per l’inciviltà dei gitanti, si sviluppano principi di incendio. Basta ricordare il 1990 l’incendio che ha distrutto la pineta di Spotorno. Ciò per il troppo secco e perché chi fuma non si serve degli appositi portacicche.
Dopo l’abitato di Tosse incomincia il problema frane. Recentemente è rimasta interrotta la strada del “fontanino” a senso unico alternato, proseguendo, dopo una giornata ventosa, ecco alberi o parte di essi sulla carreggiata [lavoro suppletivo per i V.V. del Fuoco]. Tutt’ora è interrotta nei pressi del cimitero di San Filippo e successivamente dopo per una enorme frana da circa cinque mesi il che costringe gli abitanti della frazione di scendere a valle in parte per la via normale di San Giorgio e in parte per la via della Costa, con grande gaudio di quest’ultimi se il posto di lavoro è Spotorno. Anche dalla Costa c’è stata una grossa frana che di fatto ha ristretto la carreggiata stradale.
Verso la Carrara per sei mesi la provinciale è rimasta interrotta e gli abitanti delle borgate attigue dovevano allungare di parecchi km per scendere a Finale. Altra frana sulla 8 bis nei pressi della Carrara occupa metà strada. Dalla pizzeria Cornei alle prese dell’acquedotto una serie di frane hanno occupato la carreggiata ed interrotto per mesi il traffico locale. Altra frana nei pressi del capannone di Valle, strada interrotta fino al 30 di aprile, sempre che siano puntuali.
“Tre le strade su cui si concentrerà in particolare il piano di censimento e considerate a maggiore intensità di traffico: la Sp 8 Spotorno-Vezzi Portio-Finalpia …. La seconda fase prevede di aggiornare la segnalazione dei limiti di velocità“.
La Sp 8 Spotorno-Vezzi Portio-Finalpia considerarla a maggior intensità di traffico è un’utopia, il traffico con intensità maggiore lo si incontra alla sera della domenica: in primis effettuato da coloro che rientrano a casa dopo aver passato uno o due giorni o l’intero weekend alle Manie; per secondo sono i “furbetti” della coda che per evitare di fare la coda in entrata al casello di Finale, preferiscono fare la coda al casello di Spotorno. Ciò rende oltremodo pericoloso il doppio senso di marcia anche perché per arrivare per tempo alla coda spotornese non prestano attenzione al traffico locale ovvero da perfetti idioti spingono al massimo i motori, viaggiano in mezzo alla carreggiata, se c’è la linea bianca a cavallo di essa, non danno le precedenze e se reclami arricchiscono il tuo vocabolario con epiteti più o meno volgari. Naturalmente pattuglie per il controllo dell’ordine pubblico manco l’ombra, le “pie donne” preferiscono elevare le contravvenzioni alle auto parcheggiate con un lembo di gomma fuori dalle linee bianche perché i proprietari delle autovetture non sono presenti.
Alesben B.