“Questa catastrofe vede Medici, Infermieri, Fisioterapisti, OSS in prima linea. Gli anziani purtroppo sono le principali vittime del virus. I professionisti le seconde. Bisognerà pur riconoscere che quanti di questi ultimi non si sono imboscati con scuse varie hanno salvato molte vite. Ho scritto in questi giorni del calcolo, inevitabilmente politico, del rapporto costi/benefici tra il quarantenare i medici contatti, sguarnendo il fronte, o tenerli in prima linea a curare la gente.
di Nicola Nante
Ho fatto presente che, a mio avviso, estendere la pratica dei tamponi oltre l’opportunità di una conferma clinica, in una tale situazione epidemiologica (che non è quella del Veneto di un mese fa), giova soprattutto a chi li produce.
I giornalisti hanno senz’altro il merito di rendere meno noioso l’isolamento, mettendo a confronto tutte le opinioni. In realtà mi sarei aspettato un più incisivo ruolo di educazione civica e sanitaria, ma probabilmente i mass media “seri” non riescono ad arrivare alle fasce che più ne avrebbero bisogno. Non c’è dubbio che l’epidemia ci ha colti impreparati. Forse ancor più che la mancanza di posti letto ospedalieri e rianimazioni (sui vincoli politici della nostra programmazione sanitaria sarebbe interessante discutere), ha inciso negativamente la scarsa osservanza di elementari attenzioni igieniche e l’inadeguata capillare dotazione di presidi poco costosi e di facile uso. Non c’eravamo più abituati. I Professori di Igiene come me, come Icardi, Ricciardi, Brusaferro, Lopalco, Pregliasco, ecc., che queste cose le insegnano all’Università, venivano, ormai, da tempo, quasi sopportati come paternalistici se non derisi. Non solo dalla cittadinanza, ma anche da quella generazione di studenti, che sta in questi giorni pagando di persona un pesante tributo. Nè, per essere ascoltati, bisogna augurarci epidemie. O qualche soldato, per sentirsi importante, deve sperare che venga la guerra ?”
Nicola Nante