Borghetto S. Spirito, flagello nella città martire. I messaggi del sindaco. Il municipio evacuato. L’Humanitas (RSA) nel dramma. Lettera di Italiano presidente (Croce Bianca): Grazie delle offerte, aiuto morale che stimola
La prima vittima, un cittadino svizzero, con residenza nel quartiere più ‘In’ (Pineland) della cittadina, seppure da anni in declino (attività commerciale, piscina, bar ristorante, negozi, nel lontano passato anche dancing). Morto in casa a 75 anni, la moglie impotente, impossibile i soccorsi e la rimozione della salma di fronte alla sorpresa: infettato dal virus. Un dramma che ha tenuto banco nelle cronache per alcuni giorni. Poi è toccato ad un artigiano edile in pensione (il figlio titolare di un negozio di serramenti sull’Aurelia). Poi ad un giovane esercente di un bar sull’Aurelia, in centro. Borghetto che a metà anni ’60 aveva vissuto il crollo di un palazzo in costruzione, morti e feriti, desolazione e sconcerto. Leggi anche la lettera del presidente della locale Croce Bianca, Antonino Italiano.
Infettato il parroco della chiesa di Sant’Antonio. In quarantena di due medici. La chiusura del Municipio per due ‘casi’, la disinfestazione prima parziale e quindi totale da imporre l’evacuazione, mentre alla residenza socio sanitaria Humanitas (privata) anche il sindaco era alle prese con la ‘diserzione’ dei dipendenti, due soli rimasti in servizio su 18. Polemiche e botta e risposta tra la Società Sereni Orizzonti (i vertici nazionali finiti nei guai giudiziari tre mesi fa), sindacati, primo cittadino molto preoccupato e al limite dell’impotenza per una soluzione concreta be tempestiva.
E’ giovedì 26 marzo, San Teodoro vescovo che patì l’esilio al tempo della guerra tra Franchi e Longobardi.» (Martirologio Romano). Teodoro è patrono della città di Pavia …Titoli e locandine davanti alle edicole. Borghetto: i morti sono saliti a 9…..l’allarme del sindaco.
IL SINDACO GIANCARLO CANEPA – I suoi messaggi alla popolazione. 1) Come tristemente noto, i numeri di questa emergenza continuano a essere ingenerosi nei confronti della nostra Borghetto.I decessi, già dalla giornata di ieri, sono saliti a sei. Tra loro vi è anche una persona che era molto nota in paese, Giovanni Cuffa. Ai familiari vanno le mie più sentite condoglianze che porgo anche a nome di tutta l’amministrazione comunale.
Per quello che riguarda i positivi, a differenza delle quarantene obbligatorie che dispongo con ordinanza su formale richiesta di ASL e il cui numero è salito oggi di altre 5 unità per un totale di c.ca 70, non ho nessun dato ufficiale. Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL 2 non ritiene di dovermelo comunicare. I casi di persone positive di cui sono venuto a conoscenza e che ho personalmente verificato sono, ad oggi, 25. La maggior parte di loro è ricoverata, alcuni purtroppo versano in gravi condizioni, ad Albenga, al San Martino di Genova e al San Paolo di Savona.
Ho conferma di alcuni casi di positività anche all’interno di una delle strutture protette cittadine. Ho parlato stamani sia con il Direttore Sanitario che con il responsabile della struttura che mi hanno rassicurato, per quanto sia possibile, sulle modalità di contenimento che hanno attuato. La situazione è comunque direttamente attenzionata dal Dipartimento di Prevenzione.
Purtroppo ieri sera abbiamo avuto la notizia di una positività accertata di un dipendente comunale che presta servizio presso la sede distaccata di Palazzo Pietracaprina. In via di estrema urgenza, ho disposto una sanificazione accurata dei locali interni che è stata eseguita questa mattina, analogamente a quanto era già stato eseguito nella giornata di venerdì scorso per tutti i plessi comunali. Ulteriore sanificazione dei plessi avverrà entro la settimana.
Da domani abbiamo attivato la modalità di lavoro agile, cosiddetto smart working, per tutti i dipendenti comunali che non devono svolgere attività indifferibili da rendere in presenza (per esempio Polizia Municipale) in modo tale che possano lavorare da casa evitando, così, la paralisi dell’Ente.
Per quello che riguarda la sanificazione delle strade, ne abbiamo già eseguita una con modalità nebulizzazione che ha interessato TUTTE le vie pubbliche cittadine e entro la settimana ne verrà eseguita un’altra. Nei giorni scorsi ATA ha eseguito un lavaggio accurato di moltissime strade, marciapiedi e bidoni. Ci tengo a sottolineare che tutte le operazioni di sanificazione, igienizzazione e lavaggio sono state eseguite con prodotti certificati e nel massimo rispetto delle linee guida ambientali trasmesse da ISPRA.
Sui controlli eseguiti dalla Polizia Municipale ho già scritto in un precedente post. Sul gran lavoro svolto dai volontari della Protezione Civile e della Croce Bianca ho già relazionato. La situazione è oggettivamente difficile e in continua evoluzione ma noi ci siamo.
2) Ricevo tutti i giorni richieste e segnalazioni per intensificare i controlli per contrastare il fenomeno di coloro che vagano senza giustificato motivo e per tutti i sospetti casi di trasferimento da altre regioni nelle seconde case. I controlli ci sono ma i miracoli non si possono fare. A Borghetto abbiamo migliaia di seconde case e, nella migliore delle ipotesi, 2 agenti di polizia municipale per turno.
Comunque, per darvi un dato, nella mattinata odierna la pattuglia della polizia municipale ha riscontrato circa 50 autocertificazione rese da altrettante persone fermate e ha effettuato un sopralluogo in un appartamento in cui si presume che gli occupanti siano arrivati da fuori regione nella notte. Si stanno eseguendo i dovuti approfondimenti verificando anche i dati del sistema automatico di lettura targhe posto agli ingressi del paese. Inoltre stamattina ho personalmente incontrato il Comandante della Stazione dei Carabinieri che era di pattuglia a piedi con un collega e il vice comandante impegnato in un altro servizio di pattugliamento.
Le forze dell’ordine stanno quindi facendo il loro dovere con il massimo zelo.
Rispettate le ordinanze e uscite di casa solo se strettamente necessario.
Ricordo che non si può uscire fuori dal territorio comunale se non per comprovate necessità e che è solo consentita una minima attività motoria limitatamente alle immediate vicinanze del proprio domicilio. Non comportatevi come questi due signori nella foto scattata oggi dalla webcam posta sul Monte Piccaro. Un loro eventuale infortunio, una banale storta o caduta, potrebbe distogliere un mezzo dei soccorritori da altri e vitali interventi. SIATE RESPONSABILI.
Il sindaco Giancarlo Canepa
COMMENTI – Marco Castelli . E il carnevale a Loano ? Facile prendersela con due vecchietti che fanno una scarpinata. Per carità,hanno trasgredito alle regole e non va bene,vanno sanzionati. Ma dopo tutto sono due persone ,da sole. E non credo che possano contagiare gli scoiattoli. Resta il fatto che non dovevano comunque uscire. Certo. Ma vogliamo parlare anche di chi ha avuto la “bella pensata” di tenere comunque il carnevale a Loano? quando era risaputo che sarebbero accorsi in miglia dalla Lombardia per vederlo.E quando da giorni si sapeva del focolaio lombardo. Oppure di chi non ha bloccato gli accessi autostradali? quando era palese che stavano scendendo migliaia di persone dalle zone rosse. Credo che questi temi siano un po’più pesanti di due vecchietti sul Piccaro.
CALCATERRA – Una telecamera in più visualizzerebbe tragedie ancora più gravi “che due anziani tra l’altro molto ginniche sul piccaro.” Sono quattro mesi da quel maledetto giorno . Una telecamera avrebbe potuto evitare almeno supplizi in più alla famiglia . Invece ad oggi si fanno perizie su perizie…..in tanti parlano ,ma nessuno dice ….sono più utili gli autovelox…scusate la mia intromissione fuori luogo, le telecamere installate devono essere in funzione non solo per i furticello di due piantine .
IL PRESIDENTE DELLA CROCE BIANCA RINGRAZIA
Stiamo vivendo un periodo della nostra vita molto difficile e complicato, credo nessuno immaginasse cio che sta succedendo.
Ognuno di noi affronta questi giorni in modo diverso, ma alla base di ogni comportamento il sentimento principale è di paura, proprio per il fatto che le cure per questo maledetto virus sono difficili.
Anche tra chi frequenta la nostra associazione, ci sono diversi modi di affrontare il problema, c’è chi, per paura, legittima, non frequenta più, c’è chi, consapevole della necessità di portare aiuti si impegna più di prima. Credo che, chiunque dia la disponibilità non sia immune alla paura, ci si fa forza stando insieme. Quando squilla il telefono, per una richiesta di intervento, i volti si fanno seri, il pensiero va a cosa fare per intervenire, mentalmente si pensa a cosa indossare, con l’attenzione di non dimenticare nessun passaggio, perché una distrazione, può essere la causa di un contagio. In quel momento, il pensiero va anche ai propri famigliari, quale rischio anche per loro?. Dopo questi attimi si parte e si va ad affrontare qualsiasi cosa, con attenzione, professionalità e cura per il paziente, non si sa quanto tempo si rimane impegnati, e quando il servizio è finito si rientra, ma ancora non si può abbassare la guardia bisogna svestirsi e sanificare tutto.
Finalmente e finita, si ricomincia ad attendere eventuale altra chiamata. A questo punto bisogna allentare la tensione, si prova a ridere, a scherzare, ad organizzare un pranzo o una cena. Chi dall’esterno può vedere qualche momento di allegria tende a giudicare, vorrei dirgli che la finta allegria aiuta a vincere la paura, perché non siamo super eroi ma persone normali, dove la paura spesso ci attanaglia. Cerchiamo di vincerla magari come fanno in molti dai balconi, cantando, quando le radio danno appuntamento, per farlo tutti assieme.
Questo non deve essere motivo di critica ma di consapevolezza. Noi accompagnando le persone in ospedale, spesso persone che conosciamo, siamo maggiormente coinvolti e quando riceviamo la notizia più funesta lo sconforto e maggiore, viene anche in mente che forse noi siamo l’ultima persona amica che hanno visto.
A loro vanno le nostre preghiere, invitando chi è a casa ad unirsi a noi, e non a giudicare questi ragazzi, per i momenti di pausa, credo che nessuno si possa sentire al di sopra degli altri e dare giudizi affrettati e fuori luogo. Chi sta a casa, chi non si sente di intervenire, perlomeno, porti il rispetto dovuto a chi rischia in proprio per aiutare gli altri. Ripeto, per chi pensa che tutto questo sia facile e divertente di venire ad indossare la divisa, e dopo una accurata preparazione da parte del 118 può dare un valido aiuto. Più siamo e più riusciamo a fare.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci stanno sostenendo con delle offerte, oltre l’importante aiuto finanziario, è importante come aiuto morale e ci stimola a fare di più e meglio.