Paolo Fiori è un personaggio unico, non solo a Loano (lui abita a Borghetto S. Spirito) dove gestisce, sull’Aurelia, il negozio di ‘giardinaggio, fiori e sementi’ che aprì nonno Pietro negli anni ’50, fede incrollabile per la destra, allora missina. Paolo, non fa politica, si dedica con immenso amore e competenza alla sua attività. Stacanovista da primato nazionalpopolare. Non conosce ferie, giorni di chiusura e menchemeno di malattia (mai dal medico).
Il lavoro, l’immancabile Il Giornale su banco 7 giorni su 7, maniacale cura di merce in vendita. Da domenica mattina ha alzato la sua prima bandiera di resa: ‘Sono venuti i vigili, non posso più vendere fiori, finiti nella lista nera per il coronavirus, anche se nei supermercati sono ancora esposti’. Paolo, esperto di ‘borsa’ per passione, ricorda che gli indici sprofondarono a picco nel 1983, come di questi tempi; iniziando la caduta dagli Stati Uniti.
Un settore quello dei fiori che, se non scalfisce più di tanto la ‘solidità economica e commerciale’ dell’azienda di Paolo Fiori (anche il papà è tra i veterani del mercato settimanale in provincia di Savona, con un fornitissimo banco e clienti affezionati), sta assestando danni ingenti ed irreparabili a centinaia di aziende della Piana ingauna e dell’imperiese. Certo, resta difficile capire come si possa trasmettere il coronavirus attraverso un vaso di fiori piuttosto che un volatile (anche le galline sono state colpite da virus già anni addietro), ma non è il momento di dissertare.
Forse da questa maledizione che appare sempre più come un’economia di guerra e di epidemia, che sta mettendo in ginocchio la ‘civiltà del benessere‘, mentre le statistiche mondiali davano conto dello sviluppo economico (l’Italia invasa da miliardi di liquidità parcheggiata nelle banche), alla fin fine potrà insegnarci molte cose utili al domani.
Come era accaduto a chi ha vissuto lacrime e sangue nelle guerre. Poco importa se si tratti di un virus scippatore, opportunista, furbo, assassino, da peste, da morbillo. L’economia agricola e florovivaistica (piantine aromatiche incluse) zoppicava ormai da anni e sarà opportuno scavare più a fondo sulle ragioni della crisi, anche locali. Non è un caso se mai come in questi ultimi quattro, cinque anni, siano finite all’asta del tribunale decine e decine di appezzamenti agricoli, di aziende famigliari, immobili, serre, attrezzature. E non eravamo ancora mitragliati dal coronavirus.
Di Paolo Fiori c’è ne solo uno, resistente e vaccinato ad ogni attacco (facendo scongiuri per la buona salute). Lui non ha mai patito neppure la concorrenza dei ‘colossi’. Una curiosità, proprio negli ultimi due mesi (vedi la foto) sul lungomare di Loano, ai confini con Borghetto, un ‘bazar’ metteva in vendita (a febbraio) vasetti di ciclamini a 1 euro (andavano a ruba tra i turisti invernali). Prezzi imbattibili e non eravamo ancora in quarantena. Gli stessi vasi, più ricchi di fiori, si trovavano al mercato a 3 euro, a 5 – 7 nei negozi.
Prezzi da saldi e da bazar, è la concorrenza di cui hanno bisogno, non da oggi, i produttori della piana ingauna e dell’imperiese ? Ma a Loano si può vendere a 1 euro per la gioia degli ospiti Lombardi, Piemontesi, Emiliani, Valdostani. Oltre a essere serviti e riveriti dal ‘commesso’ nordafricano. Nessuno fiata, tutti vedono. Sindaco, assessori, consiglieri comunali di maggioranza e minoranza. Un popolo di coraggiosi o di chi si volta dall’altra parte ? La polizia locale è sempre presente nei turni di lavoro. Forse qui non ‘transitano’ sul lungomare, la Guardia di Finanza della compagnia di Finale Ligure, competente e i responsabili delle Associazioni di categoria. Che pare ‘temano’ pure gli ‘ambulanti’, imperterriti ad ogni controllo e sfida, che su camioncini offrono prodotti ortofrutticoli freschi. Accade da anni ma solo trucioli si preoccupa ? E le minacce ? Gli avvertimenti ? A chi fanno paura. Per neutralizzarli (in attesa del loro ritorno) ci voleva solo ‘mister virus’. Infatti oltre alla Riviera, con qualche località più ‘pericolosa’ ai controlli come Loano ed Alassio, fanno il giro di vendita, a tappeto, dell’entroterra, spingendosi fino ai paesini di montagna. Iniziano di buon mattino a pieno carico e tornano a sera, quasi vuoti. Questo è lo Stato che fa rispettare la legge!
IL SINDACO DI VILLANOVA: Regione e Parlamentari liguri, SE CI SIETE BATTETE UN COLPO…….
Ma qualcuno gliela spiega a Roma a chi fa i decreti la situazione del comparto agricolo e florovivaistico albenganese?
Asmaa italo marocchina di 45 anni, lavora come Oss e fa la volontaria al Croce Rossa di Loano
“Faccio parte di questo paese e non ho intenzione di lasciarlo, l’Italia mi ha dato tanto e adesso è il momento di ringraziarla continuando a lavorare e dare aiuto a chi ha bisogno”. #quarantena #covid19 #dailymuslim
Ha già letto 97 commenti e 69 condivisioni. Tra cui: Maddalena Dalmasso – Ciao Asmaa.Sei una grande.L’ho visto subito quando hai fatto il tirocinio da noi.Complimenti. Leonardo Albanese: Bravissima esempio per tutte le persone che vivono in Italia per fare come fai tu doveri e diritti tutti uniti. Elisabetta Garassini: Mitica Asmaa … ti vogliamo bene! Ad averne persone come te. Giulia Bussetti:…Non dare retta agli imbecilli, purtroppo nel gruppo esistono anche loro…Grazie di essere in prima linea, grazie per quello che fai, che fate. Grazie. Fiera di avere un’amica come te!!