Il racconto di un’avventura all’ufficio postale di Ceriale in tempi di Coronavirus e pagare una bolletta in scadenza. Per la storia cerialese invece continuano le ‘testimonianze’ dal vero dell’ex sindaco, gerometra Giovanni Cerruti. Questa settimana rivelazioni sulla darsena e sul porticciolo turistico. Andati in fumo in barba ai manifesti dell’allora sindaco Ennio Fazio.
Marcello Tosi – Adesso vi racconto la mia avventura odierna: alle ore 8,30 (7 marzo) mi trovo dinanzi all’ingresso dell’ufficio postale di Ceriale. Devo pagare una bolletta in scadenza, altrimenti non sarei nemmeno uscito. La porta e aperta e io entro, all’interno una sola persona. Che, dopo circa 10 minuti di attesa, si qualifica come direttrice,di Albenga, mi dice di non poter espellere il servizio da me richiesto, aggiunge che il personale e all’ospedale e lei non può far niente. Qualcuno sa spiegarmi cosa sta succedendo in quell’ufficio? Perché, se il personale e in malattia non è stato sostituito? Perché se non c’era personale per la sostituzione l’ufficio era aperto? Perché se l’ambiente era da sanificare hanno lasciato entrare? perché, principalmente in questo periodo, tante persone sono state tenute dentro e fuori in attesa di un servizio che non poteva essere garantito? Ringrazio per il rispetto dimostratomi. Da oggi me ne sto in casa e le bolletta le pagherò quando tutto sarà finito, e non mi si dica che non rispetto le scadenze.
LA DARSENA, IL PROGETTO DEL PORTO, LA SPIAGGIA A LEVANTE
DESTINATA ALL’HOTEL TORELLI, INVECE TUTTO IN FUMO, RIVELA L’EX SINDACO CERRUTI
IL VICE SINDACO GIORDANO E I VIRUS CHE NON ASPETTANO
I virus non aspettano, i virus non hanno confini, i virus viaggiano ancora prima delle notizie e ci infettano da continente, stato, regione. La lotta non si fa tra liguri, lombardi, piemontesi, emiliani o veneti, tra nord o sud. Ma su l’efficacia delle misure da adottare, all’immediatezza della consapevolezza delle persone, siamo un paese con molti vantaggi, con un sistema sanitario che funziona, anche se le privatizzazioni degli ultimi anni hanno dimezzato l’efficacia della sanità pubblica, e questo corona virus ha messo allo scoperto questo importante aspetto della sanità. Abbiamo quindi un sistema delicato e prossimo alla congestione. Quindi, noi tutti, dobbiamo fare uno sforzo di responsabilità come non è mai successo prima nella storia della sanità pubblica.
Il problema di oggi, cari signori liguri, lombardi e di tutte le regioni, è la velocità in cui si propaga questo virus, viaggia più di voi che vi spostate per paura cercando rifugi impossibili. Scappando facciamo il gioco del corona virus. Questa malattia non aspetta altro che ci infettiamo tutti contemporaneamente. Che vuol dire bloccare i servizi, del pronto soccorso e le sale di rianimazione. Pensate a chi potrebbe avere bisogno di ricoveri e sale di rianimazioni per eventi diversi, al virus, come incidente stradali o infarti , sarebbe una tragedia. Quindi non stiamo su f.b. a fare polemiche inutili. Seguiamo una volta per tutte le direttive degli esperti, non dico i politici, ma almeno i consigli di qualche virologo, non diamo altri colpi a questo paese già martoriato da notizie distorte e confuse. Non c’è tempo per teorie e odi contro l’est o l’ovest…….stiamo parlando di emergenza sanitaria….. Ognuno al proprio posto può fare molto……spostarsi alla ricerca dell’elisir di lunga vita non serve. Luigi Giordano (vice sindaco di Ceriale e primo assoluto nelle preferenze elettorali ndr)