Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano comandante arrestato, come è finita?
E il prete in over dose, va in comunità
E l’ex ospedale, ‘vittima’ di illusionisti


Quando si legge o si ascolta una notizia, a volte sensazionale per la risonanza, per i personaggi coinvolti,  sviluppi possibili, condanne penali, strascichi, assoluzione, prescrizione, quasi sempre ignoriamo come sia finita. Non interessa ai lettori alle prese con nuovi avvenimenti, con il sovrapporsi di notizie del giorno ? Non è la rivincita del giornalismo moderno? Di chi primeggia nell’informazione locale con crescente successo ? Eppure anche a Loano cresce  a dismisura l’archivio del dimenticatoio, con vere storie cittadine che dopo aver guadagnato locandine davanti alle edicole, copie esaurite, miglia di visualizzazioni sui ‘social’ si smarriscono. Ignorate. Meglio l’oblio, si direbbe, per la gioia di tutti, evitando di rinvangare.

Tre casi.  L’arresto dell’ex comandante della Capitaneria di Porto Antonio Raffone, 10 luglio 2012. Poi l’episodio boccaccesco che lo stesso ufficiale aveva ‘denunciato’ ai danni della moglie ad opera dell’allora vice parroco di Loano, don Silvano Dematteis. E che da canonico è tornato alla ribalta (senza che fosse citato col nome)  da prete ‘vittima di overdose’ mentre si trovava, nel giugno scorso, in gita scolastica, a Cremona città dei liutai, con alunni della scuola media Ollandini di Alassio, ospitata all’Istituto don Bosco. Da qui l’annuncio dell’intervento del vescovo Borghetti di possibili provvedimenti. Contrariamente a quanto pubblicato dal Secolo XIX e La Stampa – del 20 settembre 2019 e di cui trucioli inizialmente ha condiviso e ora corretto- don Silvano è stato inviato  in una comunità di recupero e ‘spogliato’ di ogni incarico. Forse non tutto il male vien per nuocere, anche se per il vescovo si è trattato pur sempre di una decisione dolorosa, ma anche misericordiosa. (Vedi articoli del Secolo XIX a firma di Maurizio Vezzaro)

Negli stessi giorni del 2012 Loano leggeva su La Stampa che l’area dell’ex ospedale Marino Piemontese, con una variante urbanistica, diventava turistico ricettiva. Dunque una attesa soluzione appena dietro l’angolo. Ma oggi continua ad andare in malora. E sono trascorsi altri 7 anni, assommati ai 30 di allora. La notizia del corrispondente, compianto Augusto Rembado, non era di quella con l’uso del condizionale.  Si leggeva: “In futuro, con la rimozione del vincolo  sanitario, la struttura  potrà essere trasformata in albergo (nel corpo principale del grande edificio), in un’area Rta – residence con il nuovo spazio ottenuto con il premio volumetrico del 30% previsto per questo tipo di trasformazioni.  La variante consentirà inoltre di realizzare  5-6 villette per circa 600 mq.  Ad incassare i soldi  della vendita all’asta sarà la società Arte che, a sua volta, ha acquistato per circa 9 milioni di euro l’ex ospedale dall’Asl 2. Nella stessa area sottostante delle Vignasse sono previsti insediamenti per 75 mila mc con hotel e strutture ricettive”.

Ancora una curiosità che riportava La Repubblica, nel 2012, ricordando che Raffone, molto turbato dall’arresto, si dichiarava estraneo alle accuse contestate. Al comando del Circomare di Lavagna dal 2009, dopo un lungo periodo al governo della Capitaneria a Loano, ha un sito internet in cui parla di regole, norme e controlli, www.ilmaredamare.com, ed una sezione è dedicata alle operazioni da lui condotte in spiagge e ristoranti della zona.

IL SECOLO XIX – 15 giugno 2016 – LA CONDANNA IN APPELLO…. di  Debora Badinelli

Il passaggio di consegne negli uffici della Capitaneria di Loano

LAVAGNA – Dieci giorni in più di condanna per Antonio Raffone. La sentenza di appello del tribunale di Genova ha confermato e aggravato (seppure di poche giornate) quella di primo grado emessa dal tribunale di Chiavari il 7 maggio 2013: quattro anni, tre mesi e dieci giorni di reclusione. «Faremo ricorso in Cassazione», annuncia Giovanna Novaresi, difensore dell’ex comandante della capitaneria di porto di Lavagna, a processo per concussione, falso ideologico, furto, peculato, e abuso d’ufficio. Questi i reati che gli erano stati contestati dal giudice per l’indagine preliminare.

L’iter giudiziario era incominciato a Chiavari, nel vecchio tribunale di piazza Mazzini, e, dopo l’accorpamento del palazzo di giustizia cittadino a quello di Genova, era proseguito nel capoluogo. Raffone, che deve rispondere dell’accusa di aver chiesto regalie agli esercenti del porto turistico sotto la minaccia di controlli e verifiche severi, è stato condannato con rito abbreviato: ha potuto beneficiare dello sconto di un terzo della pena, ma è stato colpito dall’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dovrà restituire il maltolto. L’udienza per l’appello si è svolta l’altro ieri e, a fronte di una richiesta di oltre otto anni di reclusione, formulata dal procuratore, il giudice ha inasprito di dieci giorni la condanna già inflitta.

A indagare su Raffone erano stati i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Sestri Levante, coordinati dal sostituto procuratore di Chiavari, Gabriella Dotto. La quale aveva dovuto esaurire le lettere dell’alfabeto per elencare nel capo d’imputazione i vari episodi dei quali l’ex comandante della capitaneria di Lavagna avrebbe dovuto rispondere. Alla fine, Raffone era stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare Mauro Amisano per sedici dei ventuno casi contestati. Secondo i carabinieri, l’ex comandante della guardia costiera di Lavagna avrebbe usato i buoni carburante in dotazione al suo comando per rifornire la propria imbarcazione.

Avrebbe fatto pressioni sul Comune per ottenere in regalo alcuni scooter per i suoi uomini. Ancora, avrebbe ottenuto sconti e prestazioni gratis da commercianti e ristoratori minacciando che, in caso contrario, i militari della capitaneria avrebbero controllato quegli esercizi, con la possibilità di trovare qualcosa che non andasse.

Il 9 luglio 2012 Antonio Raffone era stato arrestato e, dopo diciotto giorni trascorsi in carcere, aveva ottenuto i domiciliari da scontare nella sua casa di Tertenia, nella provincia sarda di Nuoro. Attualmente Raffone si trova in Sardegna con la famiglia e martedì non è comparso di fronte al giudice della prima sezione della corte di appello di Genova.

Se c’è stato come è probabile un verdetto della Cassazione non si è più avuto notizia, né nell’accoglimento di eventuale ricorso (non si entra più nel merito, ma nella procedura che ha portato alla condanna), nè in una conferma del verdetto dei giudici di secondo grado. Trattandosi, tra l’altro, di un imputato che appartiene alle istituzioni (personaggio pubblico) darne conto sarebbe  doppiamente doveroso.

LA REPUBBLICA DEL 10 LUGLIO 2012- ..……L’avvocato Matteo Groppo, difensore di Raffone, ha incontrato il suo assistito in carcere a Chiavari. “E’ estremamente turbato e si dichiara estraneo a quanto contestatogli. Essendo incensurato mi è sembrato molto pesante il provvedimento di carcerazione. Chiederò quanto prima i domiciliari. La vicenda è molto delicata, anche dal punto di vista umano: un uomo si è trovato in una sera ad essere da comandante del porto a detenuto”.
Una curiosità: Raffone – al comando del Circomare di Lavagna dal 2009 dopo un lungo periodo al governo della Capitaneria a Loano – ha un sito in cui parla di regole, norme e controlli, www.ilmaredamare.com, ed una sezione è dedicata alle operazioni da lui condotte in spiagge e ristoranti della zona.

10 luglio 2012 L’ARRESTO DI RAFFONE

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LA NOTIZIA DATA SU LA STAMPA EDIZIONE SAVONA

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QUELLE FALSE GRIFFE CHE ERANO STATE SEQUESTRATE DALLA CAPITANERIA A LOANO

DON SILVANO, DIPLOMATO IN FLAUTO

RESPONSABILE DIOCESANO DELLE CELEBRAZIONI EPISCOPALI

Don Silvano è sacerdote dal 4 dicembre 2004 e subito vicario parrocchiale a Loano dal 2004 al settembre 2009, poi parroco a Diano San Pietro e Diano Borganzo dall’ottobre 2009 a oggi settembre 2018. Lascerà infatti la parrocchia di Diano Borganzo, come già ha fatto domenica 23 settembre alle 11 nella parrocchia di Diano San Pietro di cui era parroco da ottobre 2009, per recarsi a Roma per una specializzazione presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma ( Il “Conservatorio della Chiesa” in Vaticano). Oltre al ruolo di responsabile della sezione “Musica per la Liturgia” della Curia Diocesana, don Silvano si dedicherà a tempo pieno alla Musica come responsabile diocesano delle celebrazioni episcopali, curandone l’ aspetto musicale.
“Un’ occasione decisamente “unica” – dice Don Silvano – “che mi ha colto di sorpresa. Mons. Vescovo mi ha proposto un “ruolo esclusivo” per la musica all’interno della nostra Diocesi. Concedendomi di perfezionare la mia preparazione al Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma (visto che nessun altro sacerdote è diplomato al Conservatorio come me o ha questa specializzazione) non solo offre un servizio al futuro “musicale” della nostra
amata Diocesi, ma altresì dà una “linfa nuova” alla mia vita sacerdotale e musicale.

Certo: un completamento della mia preparazione musicale (Don Silvano è diplomato in Conservatorio in flauto traverso, ha studiato canto lirico e da sempre svolge attività concertistica non solo come solista, in orchestre e gruppi da camera – ha vinto numerosi concorsi tra cui il “Rovere d’Oro” – ma anche come direttore di bande, cori e come insegnante – anche negli anni da Parroco nelle Scuole elementari di Diano San Pietro, Diano Marina e Diano Castello nei vari progetti musica che coinvolgevano i bambini delle scuole)”.“ Un impegno stimolante “ – continua don Silvano – “ non solo per approfondire le mie conoscenze al servizio della Musica Sacra e in particolare del canto gregoriano, ma anche per offrire alla mia Diocesi, negli ambiti musicali, sostegno, competenza, slancio “nuovo”. E’ sempre più necessario conoscer ed amare il “canto Sacro” e il gregoriano (troppo spesso dimenticato e inutilizzato nelle nostre celebrazioni), oltre ad offrire occasioni di studio, riflessione, conoscenza e confronto per le nostre realtà parrocchiali e diocesane. Nel contesto della “Nuova Evangelizzazione” e nella missione di annuncio della fede e del Vangelo di Gesù, la musica è uno strumento “ben intonato e accordato” per far amare il Bello e il Buono (Dio) anche alle nuove generazioni, diffondendo il più possibile una mentalità di riflessione, meditazione sempre più necessaria nella nostra società frenetica e spesso disattenta ai valori universali della musica ( e ancor più di quella Sacra)”.

NB. DON SILVANO E’ STATO INVIATO IN UNA COMUNITA’ DI RECUPERO

L’ARTICOLO PUBBLICATO DA IL SECOLO XIX E LA STAMPA DEL 20 SETTEMBRE 2019 CONTIENE L’ERRATA NOTIZIA CHE IL SACERDOTE SIA STATO SUBITO REINTEGRATO NEI SUOI INCARICHI, INVECE  SI TROVA IN UNA COMUNITA’ DI RECUPERO

 


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