Al Presidente TPL (Simona Sacone, curriculum di 22 pagine vedi……) Savona, scrivo per porre alla Sua attenzione una “mia passione”: gli autobus a due piani londinesi. Quando vado a Londra li preferisco alla “tube” perché molto più comodi e perché anche più silenziosi, ed inoltre offrono una visione della città molto più interessante. Poiché in TPL state pensando a nuovi acquisti, suggerirei di considerare attentamente questi autobus 100% elettrici come una eccellente possibilità. Le allego alcune sintetiche informazioni. Leggi anche la risposta del neo presidente Simona Sacone e la replica di Forzano.
I classici autobus londinesi double-decker sono un “must” non solo londinese, indubbiamente, tra tutti i bus a due piani del mondo, i più famosi ed “iconici” sono i “double-decker” rossi londinesi. Ma bus a due piani sono utilizzati in buona parte del mondo:
In Europa- Regno Unito, Isola di Man, Irlanda, Austria, Danimarca, France, Germania, Liechtenstein, Olanda, Macedonia, Norvegia, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia
In Africa – Egitto, Sud Africa, Kenia
In Asia- Bangladesh, Cina, Hong Kong, India, Indonesia, Iraq, Israele, Giappone, Macau, Malesia, Singapore, Corea del Sud, Sri Lanka, Filippine, Taiwan, Tailandia, Vietnam
Ma anche in America – Canada, Messico, Panama, USA, Australia, New Zealand, Argentina, Bolivia, Brasile, Ecuador, Cile, Peru.
Parlando di quelli londinesi, hanno subito molte evoluzioni, al fine di avere un parco veicoli moderno ed efficiente e rispettoso dell’ambiente. Le caratteristiche “storiche” parlano di 11 metri di lunghezza, 4,38 metri di altezza, 2,9 metri di larghezza.
Ingresso anteriore, l’autista controlla la vidimazione facilmente. Uscita centrale, usata in ingresso da persone in carrozzina o da persone con bimbi su passeggino. L’ingresso è facilitato da sospensioni che si abbassano ad ogni fermata, e per l’accesso centrale alle carrozzine c’è una pedana mobile.
Le dimensioni compatte in lunghezza permettono una agilità sorprendente sconosciuta ai bus più lunghi o snodati. Inoltre sono più sicuri verso biciclette e moto perché “scodano” di meno.
Chi li costruisce? AEC, ADE, Ashock, Leyland, BCI, BMMO, Bristol, Beulas, Bombardier, Bustech, Daimler, Dennis, MAN, MCW, Marcopolo, Neoplan, New Routemaster, Rahayu, Scania, Setra, Stallion, Taco, Van Hool, VDL, Volvo, Yutong, ed altri! Non c’è che la scelta!
Comodità. Il piano di sopra ha soli posti a sedere, il piano inferiore 50% posti a sedere, posti centrali comodi per carrozzine, un po’ di posti in piedi. Ma la maggioranza sta seduta. In mezz’ora di viaggio la differenza si sente!
Nel 2007 sono entrati in servizio a Londra “hybrid-powered double-decker” sulla linea 141. Nel 2008 altri “hybrid double-deckers” di tre costruttori diversi sono entrati in servizio. Un nuovo “Routemaster” è stato sviluppato ed è entrato in servizio il 20 Febbraio 2012.
Nell’ottobre 2015 si sono aggiunti 5 “all-electric double-decker buses” costruiti dalla cinese BYD: 67 posti a sedere, 12 telecamere interne di controllo, autista protetto in cabina plexiglas.
A Savona possiamo “aspirare” ad un servizio con bouble-deckers belli, comodi, sicuri, silenziosi, completamente elettrici?
Tutti seduti, o quasi, ……
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti, Paolo Forzano
LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE SACONE
Savona, 19 novembre 2019, Egregio Dott. Forzano,
Pur condividendo la Sua passione per gli “autobus a due piani londinesi”, appartenenti anche al comune “ideale romantico”, precisiamo come per TPL rappresenterebbero un investimento assai poco lungimirante: alcune tratte sarebbero impercorribili per motivi di sicurezza, l’impiego sarebbe ridotto e consentito solo sulle linee extra urbane e si dovrebbero infine dirimere alcune problematiche di immatricolazione. Detto ciò siamo a precisare che TPL Linea ha recentemente redatto il Piano Industriale – con relativo Piano Investimenti – in vista del possibile affidamento in house del servizio.
Per redigere il Piano Investimenti, TPL ha fatto i conti, non solo con le risorse, ma anche con la realtà territoriale locale, soprattutto relativamente alla morfologia del nostro territorio e tenendo comunque in considerazione il rispetto dell’ambiente. La flotta di TPL Linea verrà rinnovata, ottimizzata ed efficientata e anche sul fronte impiantistico sono previsti importanti migliorie. La ringraziamo per il suggerimento e lo spunto di riflessione.
Cordiali saluti, Il Presidente di TPL Linea S.r.l.
Simona Sacone
LA REPLICA DI FORZANO- Grazie per la risposta! Ma l’ideale romantico che Lei mi attribuisce nulla ha a che fare con realtà industriali ben affermate come i bus londinesi. Ma non solo: io le ho portato una lista di ben 49 nazioni, oltre alla Gran Bretagna che utilizzano bus a due piani nel mondo! Tutte nazioni con “ideali romantici”? Anche la Cina li usa ed ha un grande costruttore di bus due piani full-electric usati in tutto il mondo Gran Bretagna inclusa: BYD. Più di 30 aziende nel mondo li producono. Molti di questi bus sono da decenni ibridi, e quelli più recenti full-electric! Non mi risulta che TPL ne abbia nemmeno uno di questi bus moderni! Non credo che queste 50 nazioni abbiano fatto le scelte in base a “ideali romantici” ma piuttosto abbiano usato un giudizio tecnico-ingegneristico !
Tutto il mondo è “romantico” e TPL è concreta?
Sul fatto che per TPL “rappresenterebbero un investimento assai poco lungimirante” non si capisce proprio la Sua affermazione!
Quando Lei afferma: “alcune tratte sarebbero impercorribili per motivi di sicurezza, l’impiego sarebbe ridotto e consentito solo sulle linee extra urbane e si dovrebbero infine dirimere alcune problematiche di immatricolazione”, che dire?
E’ inequivocabilmente evidente che tali bus non sono adatti a tutte le linee TPL, un bus così non può andare a Montagna!
Ma anche London Transport non li utilizzata su tutte le tratte ! Come anche TPL non usa i bus Albisola-Savona per Montagna!
Credo che l’impiego solo su alcune linee extra urbane sarebbe già molto utile, ad esempio su tratte come la Albisola-Savona e la Savona-PortoVado.
Sulle problematiche di immatricolazione credo non sia impossibile, visto che ogni veicolo nuovo in Italia deve essere immatricolato.
Come “spunto di riflessione” concreto sarebbe interessante avere uno di tali bus full-electric prodotti da BYD una settimana in circolazione a Savona: vedere per credere, non pensa? Cordiali saluti, Paolo Forzano