Mercoledi 20 novembre torna all’asta l’immobile (ex albergo Pontevecchio) di Noli, dopo che la precedente, il marzo scorso, era stata clamorosamente sospesa e rinviata(vedi trucioli.it……). Con un primo articolo del 7 febbraio (vedi…..). In silenzio altri media locali non certo per connivenza con una storiaccia all’italiana emersa con l’intervista il proprietario venditore, Ettore Rusticoni. Un libro aperto. E chiamato in causa l’ultimo ‘acquirente’ Fabrizio Sobrero di Verzuolo (CN). In realtà un intermediario di Fabrizio Giacosa, pure cuneese, che ha investito i risparmi di famiglia e si è trovato in un ginepraio, perdendo ‘frutto e capitale’. La giunta comunale, con Niccoli sindaco, che ha deliberato il 20 dicembre 2018 (n.117) non era a conoscenza di un pignoramento che risaliva al 2017 ? Si è equivocato sulla proprietà e sulla disponibilità ? Chi aveva la volpe sotto l’ascella ?
Con il Comune e l’allora giunta Niccoli che, dopo aver firmato un compromesso d’acquisto, ha scelto di rinunciare, lasciando campo aperto ad un’ipotesi di progetto, rimasto sulla carta, dell’architetto Giorgio Taverna di Genova, già consulente dell’amministrazione comunale.
Il nostro ruolo non è dare la caccia a tizio o a caio, sostituirci ai compiti dell’autorità giudiziaria, indicare colpevoli ed innocenti, sponsorizzare questa o quella scelta purchè avvenga alla luce del sole. Tutelando gli interessi della comunità, senza accanirsi con l’iniziativa privata. Anzi, incentivandola dove utile e possibile. Compito del giornalista è approfondire le tematiche informando compiutamente il lettore. Essere rigorosi quando ci sono di mezzo protagonisti che coinvolgono le istituzioni democratiche.
La vicenda Pontevecchio contiene tutti gli ingredienti di un puzzle che avrebbe dovuto essere raccontato da un giornalismo d’inchiesta e di spessore. Che invece è stato assente. Non sia un umile blog di provincia, con poveri
mezzi per indagare, scoprire, fare luce. Mettere insieme, tra due province e due regioni, un dossier dai tanti risvolti e meandri. Non è la linea editoriale, purtroppo, del sito on line più visitato, apprezzato e seguito in questa provincia. Con bilanci floridissimi per il suo editore pietrese, informazione affidata ad 98 per cento a comunicati e veline, botta e risposta tra i soliti ‘esibizionisti’, alla continua ricerca della visibilità. E senza mai porsi l’interrogativo di come sia finita e quali risultati, peraltro sotto gli occhi dei cittadini.
Un’informazione locale sempre più povera, al carro di notizie che si leggono prima sui social, anche se emerge uno sforzo qualitativo (soprattutto da parte del Secolo XIX).
Il caso Pontevecchio dal quale emerge una documentazione impressionante di retroscena che porterebbe alla luce una o più verità (uno dei compiti del giornalismo d’inchiesta) che passano anche attraverso esposti e denunce presentati ai carabinieri, provvedimenti, sentenze, archiviazioni dell’autorità giudiziaria, cause civili, tribunale fallimentare. In ballo un immobile decrepito e in abbandono, ma nel centro storico di Noli, venduto da Ettore Rusticoni, 79 anni, residenti a Noli, ad 1 milione 300 mila euro, alla società Bluinvestimenti con sede a Novara.
LA MACCHINA DEL FANGO – Dopo i primi due articoli di trucioli che solo dopo scopriremo fossero molto parziali, ancorchè senza ricevere rettifiche o smentite dalle parti citate e coinvolte (ripetiamo non compiutamente come sta emergendo ).
Alla vigilia delle elezioni comunali lo schieramento Niccoli – Fiorito (sindaco, ex vice sindaco e candidato sindaco di un centro destra eterogeneo, senza Lega, né Forza Italia, né Fratelli d’Italia) divulga un comunicato stampa. Questa volta il ‘copia e incolla’ non passa inosservato e alcuni media ne danno conto. “Si avvicinano le
elezioni ed ecco puntualmente comparire la macchina del fango”. Come e con quali strumenti ? Eccoli, riporta la velina: “Un’azione evocativa volta a delegittimare l’avversario, infangandone l’immagine, al solo scopo di acquisire consenso attraverso l’enunciazione di fatti e notizie false e privi di fondamento. La disinformazione dell’albergo Pontevecchio. Edificio in stato di abbandono e nella totale trascuratezza. nel 2015 bando promosso da Inail si proponeva di finanziare e realizzare ‘interventi di investimento edifici ad elevata utilità sociale. Nelle adiacenti aree ferroviarie, le amministrazioni che si sono succedute aveva sempre manifestato l’intenzione di realizzare una volumetria da destinarsi a pubblico utilizzo. Fu così che il Comune decise di partecipare al bando puntando all’acquisizione dell’immobile di circa 1000 mq. con un accordo preliminare col proprietario alla cifra di 900 mila euro. Un’occasione unica, la volumetria da subito disponibile senza consumo di suolo, L’accordo aveva durata annuale (a noi risultano 3 anni ndr). In data 23 dicembre 2015 con decreto della Presidenza dei ministri il Comune veniva inserito ne.l’elenco delle iniziative di elevata utilità sociale nell’ambito dei piani triennali di investimento Inail finanziando 3 milioni di euro (900 per l’acquisto e 2 milioni 100 mila per la ristrutturazione). Successivamente, causa nuove regole su appalti, Inail ha cambiato le carte in tavola, chiedendo al Comune di predisporre un costosissimo progetto esecutivo (su proprietà non ancora acquisita) senza la sicurezza della definitiva approvazione. Nel frattempo il termine dell’accordo con la (nuova ndr) proprietà del Pontevecchio era scaduta e non restava che rinunciare. Pochi mesi dopo la proprietà propose un accordo con Comune che prevedeva il cambio di destinazione d’uso della struttura alberghiera (chiusa ed in rovina da dieci anni) a residenziale in cambio di 350 mq al piano terreno, sistemati ed attrezzati, oltre il pagamento degli oneri (urbanizzazione) di legge. Non si comprende quale scandalo abbia commesso il Comune portando avanti questa trattativa. La proprietà ha documentato l’assoluta non remunerabilità dell’intervento di ristrutturazione alberghiera. E siamo stati etichettati dalla pseudo informazione (non citata ma si tratta di trucioli essendo stati gli unici a riferire dell’argomento) alla stregua dei palazzinari. Nell’ottobre 2018 la legittima proprietà presenta istanza per il cambio di destinazione d’uso, A dicembre 2018 la giunta termina l’istruttoria dell’ufficio urbanistica, delibera l’intenzione di proporre l’approvazione del consiglio comunale. Nelle settimana seguenti, il 15 gennaio, il tribunale di Savona, per vicende non note all’amministrazione, ha messo in ven dita l’immobile. E abbiamo così ritenuto di non procedere lasciando il compito e ogni decisione alla prossima amministrazione”.
IL TESTE PARTE ATTIVA – Il signor Fabrizio Sobrero dal 2010 segue la sorte del Pontevecchio, inizialmente nella veste di ‘procacciatore’, trovatosi successivamente, a suo dire, nella condizione di ‘salvare‘ dalla disperazione un investitore che, causa un investimento sbagliato (e forse ‘truffaldino’) non sapeva più dove sbattere la testa, oltre ad un profondo stato depressivo. Sobrero, almeno una decina di volte, ha varcato la soglia del Comune di Noli, confrontandosi con i due responsabili dell’area tecnica, con il sindaco Niccoli, il segretario comunale, e da ultimo con il neo sindaco del centro sinistra Fossati che ha ereditato la patata bollente o se volte una grande incompiuta. Sobrero che casualmente aveva incontrato in Municipio durante il mandato Niccoli, l’arch. Taverna e gli affida la pratica ed il progetto di recupero. Sobrero che ripete: “Con gli uffici comunali che hanno continuato a rinviare, prendere tempo, palleggio da un funzionario all’altro, segretario comunale incluso e sempre molto inflessibile nel suo dovere. Io avevo trovato anche un cliente che si sarebbe accollato gli oneri della ricostruzione, ma continuavo a confrontarmi con un muro di gomma che non decideva, mentre ho continuato a pagare gli oneri, i tributi locali, le spese del progettista, quelle legali, presentando denunce ai carabinieri dopo essere pure rimasto vittima di un gravissimo episodio di intimidazione con aggressione e percosse”. Non c’entra, chiariamolo, il Comune e suoi dipendenti.
DENUNCIA AI CARABINIERI DI MURELLO FIRMATA DA FABRIZIO SOBRERO – E’ il 16 ottobre 2014. “Sono amministratore di Area Immobiliare Srl, con sede a Varese…… l’episodio è accaduto in Casalgrasso, Cuneo, alle 21,30. Ho in corso cause civile e penali con il signor….Luigi…per una vicenda che inizia nel 2007 e si trascina tuttora….L’aggressione non deriva da rancori di carattere personale ma esclusivamente questioni riservate ad attività lavorative...Luigi …quale agente immobiliare ha curato la mediazione per compravendita di 2 alberghi in Liguria che la società di cui sono attuale amministratore (Area Immobiliare Srl) aveva acquistato. ..Nel 2007 Luigi…propone all’allora amministratore della società (Giacosa appunto) l’acquisto di due alberghi, precisamente a Noli e Diano Marina. Giacosa aveva un’ottima liquidità derivante da un’eredità ricevuta e il suo obiettivo era di investire almeno parte di quel patrimonio finanziario. …Nel 2010 vengo avvicinato da Giocosa che mi chiede di aiutarlo nella vendita dell’albergo di Noli del valore di 3 milioni di euro. E tramite conoscenze trovo un acquirente…. che sottoscrive una proposta di acquisto per una cifra inferiore a quella pagata da Giacosa. …succedeva che si veniva tutti a conoscenza che dopo un incontro con i tecnici del Comune di Noli non era possibile cambiare la destinazione d’uso”. Aggiungiamo noi, nessuno ha parlato invece della costruzione realizzata in precario e che sarebbe decaduta in caso di trasformazione in alloggi. Insomma nella transazione si sarebbe ceduta anche la parte di edificio sorta con il ‘precario’ e comunque mai condonata. E da demolire.
Ancora la denuncia: “L’impossibilità di trasformazione ha fatto crollare il prezzo che aveva pagato Giacosa (a cui la circostanza era stata presumibilmente taciuta) gettandolo in una profonda crisi depressiva e così mi sono offerto a diventare nuovo amministratore di Area Immobiliare Srl ed acquisire le quote della società. E da una perizia dell’immobile affidata al geometra….il valore stimato ammontava a 700 mila euro e non 3 milioni prezzo pagato come da perizia asseverata dal Tribunale di Savona. A quel punto apprendevo che Giacosa aveva in precedenza depositato alla Procura della Repubblica di Torino una denuncia ma che era stata archiviata. A suo dire si sentiva comunque raggirato in primis da Luigi… suo amico e coinquilino… insieme ad un architetto che si era occupato delle prime valutazione dell’immobile di Noli e di quello di Diano Marina. Una presunta orchestrazione che coinvolgeva più persone, periti, un direttore di banca, un secondo perito della stessa che aveva valuto l’edificio di Noli, il Pontevecchio, 3 milioni di euro nelle condizioni in cui si trovava e si trova oggi. Prospettando comunque al Giacosa un valore, a ristrutturazione immobiliare avvenuta, di 5 milioni. Tanto è vero che la stessa banca erogava un mutuo di 2 milioni 400 mila lire. Stesso discorso per l’immobile ex albergo di Diano Marina che tuttavia non si conclude ma comporta per Giacosa, causa sua rinuncia all’acquisto, la somma di 750 mila euro più un terreno del valore di 200 mila euro. Giacosa che nella sua denuncia aveva lamentato di aver subito minacce ed un’attività estorsiva da parte della società….che insisteva per farsi pagare….Giacosa dando fondo a tutte le sue risorse economiche riusciva a restituire i debiti passando da facoltoso a nullatenente. A questo punto prendo in mano la situazione e iniziavo una causa civile contro tutti i personaggi coinvolti, banca compresa. Ma il legale impostando tutto sulla precedente causa penale peraltro archiviata, il giudice dava ragione alla controparte condannandomi a pagare anche le spese di giudizio. Mentre emergeva il ruolo di altre persone della zona…. di Savigliano.
Un cittadino di Noli…interessato alla vendita dell’Hotel….che ho registrato nella conversazione….diceva di essere informato del grande imbroglio e di averci guadagnato legittimamente, a suo dire, anche 300 mila euro con il suo silenzio. Praticamente anche a Noli molti sapevano che l’immobile era vincolato ad albergo e non poteva essere trasformato in alloggi di lusso contrariamente a quanto fatto credere a Giacosa. Ma in tutte le cause è sempre scaturito che chi vendeva ed aiutava a vendere ignorava il vincolo di destinazione d’uso. Bisognava credere alla buona fede del perito della banca, al mutuo, senza che nessuno dica a Giacosa come stanno realmente le cose. …Ero venuto a conoscenza che il Luigi… dai soldi guadagnati con Giacosa aveva investito in Romania unitamente a tale….E in occasione dell’incontro proprio con Luigi ad un distributore di benzina gli ho contestato il comportamento deplorevole verso Giacosa, messo sul lastrico; si era arrivati alla sfrontatezza di fregare un amico…di 2 milioni..,.a quel punto dalle parole ed invettive Luigi....è passato ai fatti cercando di soffocarmi….Al momento l’immobile a Noli è sempre di proprietà di Area Immobiliare Srl di cui sono socio e amministratore unico, sullo stesso grava un’ipoteca Unicredit che all’epoca aveva erogato il mutuo….rimborsato solo in parte per 600 mila euro, la banca al momento è creditrice di 2 milioni e 400 mila nei confronti di Area Immobiliare”.
Altri particolari. L’immobile di Noli acquistato da Giacosa per 3 milioni, vanno aggiunti 300 mila di tasse varie. Sobrero conferma a trucioli.it : “Il Comune di Noli tramite…mi propose di acquistare l’hotel…Nel frattempo avevo fatto predisporre il progetto di un residence che non ho però presentato … Ho fatto anche una proposta definitiva a dicembre 2015…A giugno 2016 ho firmato il compromesso per la cessione al Comune di Noli davanti ad un notaio di Alassio ….Unicredit prima di Natale ha ceduto il credito ad una società…credo che sia stato successivamente ceduto ad una seconda ed infine ad una terza… Il Comune di Noli ha impiegato due anni e mezzo per concludere che alla fine non era più interessato all’acquisto e dunque recedeva dal compromesso firmato e registrato…Ho conosciuto l’arch. Taverna il giorno del compromesso e mi è stato consigliato….Alla stesura del compromesso il Comune proponeva di darmi in cambio sue proprietà che avrei potuto valorizzare…Ci sono perizie da cui risultava che l’immobile aveva più proprietari e la parte retrostante apparteneva alle Ferrovie… E’ solo ad inizio 2018 che il Comune mi informa, a parole, di non essere più interessato all’acquisto e mi chiedono una lettera di manleva dal compromesso stesso che era valido per tre anni…. Il mio ruolo era unicamente di trovare un acquirente per 900 mila euro e togliere due ipoteche….”
Sempre Sobrero: “Il primo cliente che avevo trovato rinuncia, nel frattempo l’arch. Taverna presenta anche in Regione l’iter per quanto di competenza e si era trovata la soluzione di ‘donare’ al Comune 250 mq dell’edificio al piano strada. Trovo, conclusa positivamente la pratica in Regione, un secondo acquirente, il prezzo richiesto è di 900 mila euro, oltre le imposte e spese per 150 mila euro. Si prepara una bozza di convenzione, ma non si firma perchè il dirigente tecnico si ammala di polmonite. La convenzione però non sarà più firmata ed arriviamo così alla prima asta che viene sospesa e rinviata dell’aprile scorso…. C’era stata una condivisione negli incontri preparatori con il sindaco e il dirigente tecnico, escluso mi pare il segretario comunale…Il mio tecnico asseriva che il tutto, ovvero quanto io proponevo, era a conoscenza della giunta comunale….Altro che non sono io proprietario dell’immobile…poi mi trovo alle prese con il segretario comunale il quale dice di essere rimasto all’oscuro della convenzione che avremmo dovuto sottoscrivere a corredo del compromesso. Solo all’ultimo il sindaco mi ha riferito che lui non poteva più decidere e che lasciava ogni decisione alla nuova amministrazione”.
Infine Sobrero: “Faccio qualche considerazione, io ci rimetto tanti soldi, ma anche il Comune, ovvero la comunità nolese; il dirigente tecnico avrebbe potuto fare una scelta anzichè tergiversare, e non resta che chiedersi chi possa avere interesse a mandare a monte la mia proposta, a strappare il compromesso con il Comune….Ho incontrato il nuovo sindaco…pare non abbia ancora un’idea precisa, o forse non conosce a fondo le cose, non mi da alcuna prospettiva. Ora si torna alla seconda asta, con una base di 635 mila euro.”.
E se dietro l’angolo, per gli acquirenti, ci fossero buone speranze che il Comune approverà il cambiamento d’uso, da albergo in alloggi ? Chi sarà il fortunato, magari una Srl ? E il progettista ? Un grande danneggiato finora c’è stato senza ombra di dubbio, quel Giacosa che ha pagato 3 milioni e oltre le spese. Poi c’è la banca, c’è Equitalia con il credito che vanta il Comune per imposte locali non pagate. Sobrero che ha anticipato i soldi del progetto all’architetto e spese legali, oltre all’aiuto concreto a Giacosa. Dietro l’angolo il rischio di ricorrere ad una transazione, in quel caso nelle casse comunali non entra un euro. Sobrero che ripete: “Il mio obiettivo ora è chiudere la società Area Immobiliare, di cui sono amministratore e socio, ipotecato e pignorato, senza che sia in liquidazione, senza lasciare debiti e pagare Unicredit con 820 mila euro, il resto va in tasse. Altro che passare per il lestofante, marpione di turno che si aggira per Noli”.
Luciano Corrado