Una buona prima colazione è assolutamente necessaria, a patto di evitare quella “mordi e fuggi” come cappuccino e brioche al bar o il caffè bevuto al volo a stomaco vuoto: queste abitudini non fanno altro che peggiorare la situazione causando picchi glicemici decisamente poco proficui per l’organismo. Il fisico deve essere infatti sostenuto fin dalle prime ore del mattino con un pasto bilanciato, che interrompa il digiuno notturno aiutando anche a riattivare la mente.
Mangiare bene anche per lavorare meglio. Rapidità, fantasia, organizzazione: la biologa nutrizionista Martina Donegani spiega come impostare la giornata alimentare all’insegna della leggerezza e della produttività, strizzando l’occhio al gusto.
Mangiare correttamente rispettando l’equilibrio dei nutrienti con pasti bilanciati non ci sembra facile: la biologa nutrizionista Martina Donegani però garantisce che basta un po’ di organizzazione. Il 19 settembre durante la giornata “Recharge@ING”, evento di lancio del programma di iniziative dedicate al benessere dei dipendenti ING, Martina ha spiegato ai lavoratori come mangiare meglio partendo da alcune semplici regole, che ha riassunto di seguito per i lettori di VoceArancio. Scopriamole insieme.
Questione di ritmo. Spesso il primo nemico della nostra salute è il ritmo di vita che conduciamo. Lo stress è all’ordine del giorno e può non sembrare facile mettere d’accordo le esigenze e i tempi del lavoro con quelli non meno pressanti tra le mura di casa. Il rischio è finire per trascurare aspetti importanti, come lo stile alimentare, e col tempo le conseguenze si possono far sentire, tanto a livello psicologico quanto fisico. Eppure, è possibile trovare un equilibrio soddisfacente senza sacrificare il piacere del cibo, e le parole d’ordine sono: rapidità, fantasia, organizzazione.
Il giusto equilibrio: si parte con la colazione. Il primo passo da fare è quello di trovare dei ritmi che permettano di coniugare al meglio le esigenze del fisico con quelle del lavoro. Una buona prima colazione è assolutamente necessaria, a patto di evitare quella “mordi e fuggi” come cappuccino e brioche al bar o il caffè bevuto al volo a stomaco vuoto: queste abitudini non fanno altro che peggiorare la situazione causando picchi glicemici decisamente poco proficui per l’organismo. Il fisico deve essere infatti sostenuto fin dalle prime ore del mattino con un pasto bilanciato, che interrompa il digiuno notturno aiutando anche a riattivare la mente.
Del resto, è più semplice di quanto si creda: una colazione a base di pane di segale o integrale tostato con un po’ di ricotta e marmellata, una spremuta e un paio di noci piuttosto che una scodella con yogurt, muesli e frutta secca sono quel che ci vuole per ricaricare l’organismo, mentre chi ama la colazione salata può concedersi del pane integrale con avocado, pomodori e uova o ricotta. In questo modo l’organismo avrà sufficienti energie fino al momento dello spuntino, dove, oltre al caffè con i colleghi, è una buona idea consumare un frutto o della frutta secca.
Come proseguire la giornata. Se al mattino è importante dare all’organismo tutta l’energia e i nutrienti di cui ha bisogno, per rimanere attivi e produttivi è altrettanto essenziale non appesantirlo inutilmente durante la giornata: a pranzo un piatto unico a base di cereali (possibilmente integrali) con verdure e una fonte proteica in dosi modeste (pesce, legumi, ricotta…) è quel che ci vuole per non risentire del tipico “abbiocco” pomeridiano e arrivare con il giusto appetito all’ora della merenda, momento in cui la frutta deve farla da padrona.
E per cena? Dopo una giornata in ufficio, una cena leggera a base principalmente di alimenti proteici, sempre accompagnati da una porzione di verdure e da pane integrale (o da una modesta porzione di cereali) aiuterà ad avere sonni tranquilli, senza compromettere la digestione né appesantire inutilmente il fisico.
Rapidità, fantasia e organizzazione. Tornando alle parole d’ordine (rapidità, fantasia e organizzazione), le tecniche per risparmiare tempo senza rinunciare al gusto sono diverse: i cibi surgelati sono valide alternative al prodotto fresco e mantengono bene le caratteristiche nutrizionali, senza dimenticare che organizzarsi significa anche piatti e condimenti preparati in anticipo, scorte da surgelare e semilavorati da tenere sottomano. A questo proposito è essenziale ricordare che gli alimenti sottoposti a cottura e poi conservati in attesa del consumo sono i più vulnerabili all’attacco dei microbi. Due regole quindi per evitare ogni rischio: raffreddare il più in fretta possibile i cibi dopo la cottura (anche immergendo la pentola in acqua fredda) e proteggerli in frigorifero o nel freezer con un imballaggio adeguato.
da VoceArancio