Dalle stelle dei primati mondiali di Gepìn Olmo, anni ’30, alle stalle dei licenziamenti ottobre 2019. Sull’onda della riconversione immobiliare ? La sindaca di Celle Ligure assicura; ci sono garanzie da rispettare previste nel progetto di ristrutturazione e riconversione, valorizzazione. La Fiom CGIL Savona fa la voce grossa al capezzale della storica Olmo (biciclette). Il Secolo XIX, con il volume La Mia Terra, dedicò un pagina al “più grande tra i nostrani di tutti i tempi” e che trucioli.it ripropone per non dimenticare. A chi è interessato a sapere che “Gepin era meglio di tutti”. E oggi si aprono altri scenari, altre pagine di storia meno esaltanti.
Le due ruote in pieno boom mondiale, il mercato bike in gran salute, le litanie dell’inarrestabile degrado industriale che la provincia di Savona conosce da decenni. E da lassù una voce che ammonisce. Il 9 maggio scorso, in occasione degli 80 anni dell’azienda, La Stampa scriveva: “La Olmo diventa innovativa, capace di ripensare l’idea stessa di bicicletta e delle sue componenti, dai materiali ai dettagli estetici. Nell’antica fabbrica di Celle una quindicina di operai specializzati che assemblano le componenti delle bici.”
Leggi, con un altro servizio del blog, la storia Olmo scritta da Gianluigi Bruzzone. Uno storico cellasco, lucido e disinteressato, grande amore per la propria terra.
Il Secolo XIX ricordava: “.…Non si può dimenticare Gepìn Olmo, di Celle Ligure: vincitore, tra l’altro, di un oro olimpico, della Sanremo 1935, campione d’Italia nel ’36, primatista mondiale dell’ora nel ’35 (per la prima volta raggiunse 45 chilometri).”
“Forse ci vorrebbe un campione come Gepin Olmo. Ma purtroppo la classe ed il talento non si ereditano e chi gestisce oggi la Olmo non riesce ad avere nessuna idea migliore della speculazione edilizia” sentenzia categorica la Fiom Cgil Savona. “Malgrado la crisi, le case rendono più delle biciclette ed il guadagno vale più della storia e della tradizione”. La Olmo ha comunicato il licenziamento a tre dei suoi dipendenti. “Un ridimensionamento che, visti i numeri complessivi, non può che essere visto come l’inizio di uno smantellamento che, appunto, cancellerebbe dal nostro territorio un altro marchio storico” rimarca il sindacato e aggiunge – noi vorremmo che la sfida fosse un’altra, quella più complicata di rinunciare al guadagno facile e tentare il rilancio attraverso l’innovazione e l’investimento sulle competenze e professionalità che tanto hanno dato in questi anni a questo marchio. Ma, appunto, per fare questo ci vorrebbe coraggio e talento che c’erano un tempo ed oggi non ci sono più. Per tutte queste ragioni è necessario che il Comune si attivi rapidamente per trovare una soluzione che salvaguardi azienda, marchio e lavoratori. Non si tratta di salvare solo i posti di lavoro, ma un pezzo di storia della città” conclude la Fiom.
DA LA STAMPA DEL 9 MAGGIO 2019
Compie ottant’anni ma ha sempre lo spirito sportivo della gioventù. L’azienda Olmo la Biciclissima di Celle Ligure fu fondata nel 1939 da Gepin Olmo al termine di una carriera da ciclista professionista densa di titoli a livello nazionale e mondiale.
I primi inizi, poi la pausa forzata dovuta alla guerra e quindi la rinascita, ossia l’inizio della storia che ha avuto il suo culmine nel 1999 quando, proprio in sella a una bicicletta Olmo, lo spagnolo Oscar Freire conquistava il titolo iridato su strada disputato a Verona. «Gli sportivi di tutto il mondo hanno parlato del campionissimo Olmo i suoi Cicli fanno parlare tutto il mondo sportivo». È il 1950 quando i manifesti che tappezzano l’Italia di quel tempo raccontano un volto di Gepin allo stesso tempo nuovo e rassicurante: un ciclista leggendario innamorato del suo sport, che mette a disposizione di quel mondo la sua esperienza.
Le sue bici viaggiano già oltre i confini, arrivando fino in Argentina per poi pedalare in molti altri Paesi. Ogni pezzo si fa apprezzare fin dal primo istante per la grande attenzione ai dettagli, firma inimitabile del sangue artigiano della famiglia Olmo. La Olmo diventa un’azienda innovativa, capace di ripensare l’idea stessa di bicicletta e delle sue componenti, dai materiali ai dettagli estetici. Oggi, nell’antica fabbrica di Celle, è rimasta una quindicina di operai specializzati che assembla le componenti delle bici.