Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il turismo della salute al convegno di Loano
Irrompe la figura del ‘facilitatore’ sanitario mentre la politica ha devastato Santa Corona e San Paolo, l’eredità di Spotorno e Mantero


Il turismo della salute in Liguria ?  Ad Abu Dhabi la Fiera International Travel Week World Medical Tourism Summit era un’occasione importante di nicchia per farsi conoscere nel mondo, promuovere la Liguria nel mercato della ‘salute in vacanza’. Il prof. Luca Carmignani, responsabile dell’U.O. di Urologia all’IRCCS Policlinico San Donato, tra i testimonial al convegno Silver Economy  di Loano, ha illustrato un concetto innovativo attraverso il “Turismo sanitario, una sfida per il futuro”. Con una novità: “Ho una buona notizia da darvi. La Liguria è un’eccellenza in campo sanitario e di convalescenza perchè ha strutture adeguate. E’ necessario farle conoscere. Il gruppo San Donato – San Raffaele attrae turismo medicale da ogni dove e che ha portato alla nascita di molte attività ricettive e un florido indotto”.

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Pietra Ligure, 2 milioni di euro per il Santa Corona. Foscolo: “Grande attenzione per la struttura, da tutelare e potenziare
Pietra Ligure, 18 apr – “Esprimo soddisfazione. Questa bella notizia conferma la grande attenzione da parte della Regione nei confronti del nostro presidio sanitario, un’attenzione che si concretizza passando dalle parole ai fatti. Siamo orgogliosi del nostro Ospedale Santa Corona, risorsa insostituibile per Pietra Ligure e per tutto il comprensorio: da parte nostra, massimo impegno  affinché venga tutelato e potenziato”. Lo dichiara l’on. Sara Foscolo, deputata ligure della Lega, candidata sindaco a Pietra Ligure.
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Una proposta in buona fede, ma carente di memoria storica e che suona come una beffa in una provincia che di autentiche e riconosciute eccellenze ne aveva almeno tre: ortopedia del ‘mago dell’anca’ (prof. Lorenzo Spotorno), chirurgia della mano (prof. Renzo Mantero), dermatologia (prof. Luigi Bruni). Restano i ricordi di chi può testimoniare, la rassegna stampa nazionale ed internazionale.

Un ‘turismo ospedaliero’ iniziato dagli anni ’70, fino agli anni ’90. Il  Santa Corona di Pietra Ligure era l’ospedale più affermato in Liguria per diverse specialità. Eccelleva su tutte dell’ortopedia (fino a 3 mila pazienti in lista d’attesa, da ogni latitudine), con la protesi all’anca del prof. Spotorno, inventore e disegnatore di protesi con soluzioni innovative e moderne, tuttora utilizzate in mezzo pianeta, protagonista di eventi scientifici internazionali, capace di creare una scuola ortopedica conosciuta ed apprezzata nel mondo: India,  Cina, Giappone, Brasile, Germania, Inghilterra, Austria, Francia,  Belgio, Olanda, Canada, persino dal Su Africa. Solo per citare alcuni paesi da dove arrivavano, al Santa Corona, specializzandi per ‘imparare le nuove tecniche”, mettere a frutto la ‘scuola dell’equipe Spotorno‘. Una catena virtuosa per 11 mesi l’anno, escluso agosto, che dava lavoro agli hotel, 4 stelle in particolare, ai ristoranti più rinomati, persino tassisti e autonoleggio. Un segmento ‘produttivo’  che coinvolgeva la Casa di Cura San Michele dove Spotorno operava solo pazienti privati ed era attiva la riabilitazione in regime di convenzione.

Il prof. Lorenzo Spotorno, a dieci anni dalla sua scomparsa, ricordato soltanto con una foto e una riga daL sito della Fondazione Spotorno e neppure dalla Fondazione Sciutto che era stata la sua creatura. nessun manifesto funebre o cerimonia da anniversario. Proprio vero che la riconoscenza non è di questa società corrotta anche nei valori

Il 15 febbraio scorso il decimo anniversario della scomparsa del chirurgo savonese (è stato anche vice presidente del consiglio regionale eletto nel Psi) nel silenzio assoluto, ricordato dal sito on line della Fondazione Spotorno onlus con una fotografia che lo ritrae attento e rilassato, anni ‘felici’. Neppure un manifesto funebre che solitamente onora le persone care e benemerite. Non un cenno dalla Fondazione Livio Sciutto, sede legale  al S. Corona, e operativa  al Campus Universitario di Savona.  Eppure è grazie all’eredità professionale di Spotorno se oggi diversi suoi ‘discepoli’ raccolgono i frutti. La riconoscenza umana non è di questa terra !? Almeno sia l’ospedale pietrese a farsene carico ammesso che interessi a qualcuno.

Ben ternato ‘turismo sanitario come sfida del futuro’, sarebbe però un pessimo servizio dimenticare il disastro che si è abbattuto sul Santa Corona e sul San Paolo in tema di eccellenze ed oltre. E’ persino difficile, per un vecchio cronista, trovare un medico ospedaliero (e non) che non ammetta: “Ormai la rotta pare chiara, si va verso lo smantellamento del pubblico per affidare  all’industria privata del business la sanità. Sono troppi e tanti i segnali che proprio dall’interno, più che dall’esterno, portano a queste sciagurate e sconsolate conclusioni.” Oppure, per chi tifa in senso opposto, sarà un’ottima panacea che farà risparmiare quattrini e renderà migliori ed efficienti i servizi ospedalieri a gestione privatistica. Non è un caso se il giornale on line più diffuso e ‘pancista’ può annoverare tra i suoi clienti pubblicitari società d’affari interessate agli ambulatori, agli appalti ospedalieri. Nulla da dire è il libero mercato che comanda che cerca di ‘farsi amici’ e le pagine pubblicitarie sui media locali sono sempre da clienti abituali. E quale editore rinuncerebbe. L’obiettivo non è neppure nascosto per chi ha una certa dimestichezza.

Resta in tutta evidenza e squallore la devastazione della sanità ospedaliera, almeno nel ponente ligure. Era  iniziata con il centro sinistra, è proseguita con il centro destra.E un aspetto mostruoso taciuto è che ad ogni alternarsi di governo regionale si ascolta le arringhe accusatorie contro chi in precedenza aveva amministrato la sanità. Sarebbe interessante riproporre una carrellata di interventi, quasi sempre di una durezza inaudita. Che va dall’incapacità fino al portafogli.

Forse solo oggi, in parte, se ne intuiscono le radicate trame. Sono i numeri, elementi oggettivi a confermare. Poco o nulla sono valsi articoli stampa, prese di posizione, petizioni. Si fa sempre più affidamento, ormai pare evidente, nella smemoratezza dei cittadini. Con certa informazione mediatica che predilige ‘copia e incolla’, comunicati; tizio dice, l’altro risponde. Nessuna vera battaglia dalla parte dei più deboli, di chi non naviga in bilanci famigliari floridi. Deve ricorrere alle attese perchè non può permettersi di pagare specialisti ed ambulatori privati. I camici bianchi che al mattino entrano in camera operatoria o nei reparti, non è difficile incontrarli magari fino a tardi negli studi medici.La categoria degli intoccabili fa proseliti.

L’ortopedia ponentina è finita in gran parte negli affari di strutture private convenzionate del milanese, e del Basso Piemonte. E in queste strutture si incontrano pazienti liguri come pazienti della Sicilia, della Puglia, della Calabria. Da tempo le liste d’attesa sono un incentivo occulto a smobilitare, a dare un segnale chiaro a chi  aveva abbozzato una qualche resistenza. Non c’è soltanto la manina della politica, capita che ad assecondare siano pure dei primari attenti  alla ‘voce del padrone’. Nulla di nuovo per chi ha letto qualche inchiesta pubblicata da L’Espresso.

Si è operato attraverso scelte (o non scelte) della politica di volta in volta al potere, con il braccio armato dei direttori generali (e della loro corte) che non hanno mai lasciato in clamoroso dissenso per la devastazione del Santa Corona, del San Paolo, dell’ospedale di Albenga di di Cairo Montenotte.  Recentissimo la vergognosa ‘condanna’ (declassamento da struttura complessa a semplice) inflitta al reparto  di Gastroenterologia del dr. Massimo Conio all’ospedale di Sanremo reo di ‘altissima professionalità’ in campo nazionale ed internazionale. Si dice, in questo caso, a vantaggio del nosocomio di Pietra Ligure, Dea di II livello nel ponente ligure.

La nostra salute affidata a uomini di partito, alla spartizione correntizia, piuttosto che alle competenze. Un malcostume radicato (a ben poco servono il susseguirsi di scandali dal Nord al Sud e che confermano, ce ne fosse bisogno, che nella sanità pubblica la classe dirigente regionale spesso è peggiore di quella nazionale. E ben poco è servita la radicalizzazione catalizzatrice del voto di protesta  a favore del M5S e in parte della Lega di Salvini più sensibile al tema migranti e alle città invase da sbandati irregolari che al modello sanitario della giustizia sociale, del diritto alla salute anche per le classi più umili.

Ben venga il ‘turismo sanitario’, ma per decenza si pubblichi un libro bianco sui protagonisti – nomi e cognomi, date – dello scandalo perpetrato ai danni di ospedali eccellenza. Politici, amministratori comunali e regionali, grand commis,  che di pari passo alla debacle ospedaliera, hanno prodotto la Caporetto delle strutture alberghiere tradizionali (il tessuto portante di ogni turismo di qualità) con la cementificazione del territorio, mezzo milione di seconde case vuote 9-10 mesi all’anno. E’ significativo che i primi turisti a ‘disertare’ sono stati quelli che dagli anni ’50 e ’70 avevano contribuito al miracolo della Riviera turistica, entroterra incluso e di cui ci occupiamo in un altro servizio del benemerito convegno di Loano.

Cosa propongono l’on. avv. Cristina Rossello e un uomo  della sanità. Raccomandano di essere fiduciosi. Anzi, ricorda la presidente di Progetto Donne e Futuro, “siamo impegnate perchè questo sogno  (silver economy) possa diventare realtà”. Non è qui il momento di svelare chi ha molti dubbi e parecchie certezze tra gli esperti del turismo nazionale, internazionale e confida: “….il turismo alberghiero nel ponente ligure non ha futuro”, motivandone le sue ragioni, a partire dall’assenza di investimenti ‘foresti’. Restano le mosche bianche tra investitori locali. A Loano echeggiano i 27 anni di fallimento della nuova zona alberghiera.

Il prof.  Luca Carmignani con l’avv. Cristina Rossello presidente  nazionale di Progetto Donne e Futuro, parlamentare di FI, cittadina di Savona

Non vogliamo, tuttavia, sciupare la testimonianza del prof.  Carmignani, prendere atto chein Liguria esistono strutture  adeguate per un turismo sanitario, anzi, occorre far conoscere oltre i confini  queste eccellenze prima possibile”. Non sappiamo se l’illustre urologo abbia conoscenza delle cronache estive, oppure di vacanze pasquali o natalizie; cosa accade nel pronto soccorso degli ospedali savonesi e imperiesi. Dove sono proprio i turisti, ai di là di un’assistenza qualificata, di cui sarebbe un torto non dar atto, le vittime di ‘attese’ da terzo mondo. In primis anziani che hanno scelto la riviera come metà finale della loro esistenza terrena. Ci sono cronache, testimonianze, proteste, promesse. Il pronto soccorso del S. Corona che è rimasto tre anni senza un primario.

E’ dei giorni scorsi l’ennesima denuncia dei sindacati di categoria. Basta poco per finire in panne. E’ pur vero che il fondo ospedaliero nazionale tiene conto della popolazione

Il prof. Carmignani, lavv. Rossello e sulla sfondo papà Rossello

residente e non di quella fluttuante: presenze turistiche, fabbisogni oggettivi della sanità pubblica. La Liguria  non è l’unica regione a prevalente economia turistica. E chi, se non la politica, doveva farsene carico, non da oggi. Mentre assistiamo, da anni, impotenti si direbbe, a selvaggi scenari, tra ‘fughe’ di pazienti e camici bianchi, professionalità. E dopo lo smantellamento,  a suon di picconate, arriva in ‘soccorso’ l’industria sanitaria privata, perlopiù lombarda, che si aggiudica gare di appalto dove la sanità pubblica ha ‘fallito in concorso’. Capaci persino a  privarsi di un ospedale nuovo di zecca, quello di Albenga, dopo aver speso oltre 130 milioni di denaro dei cittadini, compreso il ricavato della vendita di aree, lascito di benefattori all’ospedale Santa Maria della Misericordia. E ora tutti, o quasi, a convenire che quattro ospedali sono troppi e Albenga – Santa Corona dovevano essere fusi in una sola nuova struttura, magari a Borghetto S. Spirito, aveva proposto l’ex presidente della Provincia, avv. Alessandro Garassini.

Dal prof. Carmignani un elogio all’oncologia di ‘altissimo livello’ in quel di Genova (San Martino). Il suo consiglio a tenere conto di chi è il ‘turista – paziente che viaggia

Papà Rossello con il prof. Carmignani, il sindaco Pignocca e Pietro Paolo Giamopellegrini, segretario generale della giunta regionale e commissario straordinario di in Liguria

e bisogna attirare”. Ha indicato alcune potenzialità di riferimento: ortopedia, cardiochirurgia, la stessa chirurgia estetica che avanza nel mondo femminile. Ha portato alla ribalta una figura importante nella strategia, ai più inedita, del ‘turismo sanitario“: il ‘facilitatore”. “E’ lui che sceglie le strutture sanitarie ed ambulatoriali; sono loro che gestiscono il mercato dei pazienti, in particolare dei più abbienti. ” Ha portato l’esempio del ‘facilitatore’ che muove le pedine tra la Russia e  Germania che  ad oggi è la prima beneficiaria. Quali possibilità concrete ? “In Liguria avete strutture ospedaliere attrattive. Il sistema sanitario, in Italia, è migliore (aree del Sud escluse ndr) rispetto alla Germania, alla Francia, ma non è noto, occorre fare promozione e si avvantaggia il prodotto turismo. Direi che esiste un ottimo scambio tra i nostri medici e gli specializzandi stranieri. Si pensi solo che il nostro gruppo tratta in un anno 3 mila pazienti cardiopatici e molti arrivano da fuori provincia, regione. Occorre avere più visibilità all’estero per rendere noti tutti i punti di forza “.

Il saluto finale tra il prof. Carmignani e l’avv. Cristina Rossello che ha organizzato l’interessante convegno promosso da Progetto Donne e Futuro

Il prof. Carmignani non ha bisogno di visibilità, i consigli ai liguri, ai savonesi, possono rivelarsi elementi concreti di indirizzo. La sua divisione specialistica del Policlinico San Donato si occupa di tutte le branche dell’urologia, soprattutto di quelle relative all’ambito oncologico, con un focus specifico sui tumori del rene, della vescica e della prostata. Oltre 40mila italiani operati ogni anno di iperplasia prostatica benigna possono mantenere le loro funzioni sessuali. “Sono soddisfatto – ricordava già qualche anno fa il primario di Urologia e alla guida della ricerca -, il laser è un’innovazione sotto il profilo medico e sociale. Fino a 20 anni fa chi aveva problemi alla prostata si sentiva un ‘vecchio precoce’. I 60enni di oggi sono più attivi rispetto ai coetanei di una volta, quindi un intervento del genere è un beneficio non indifferente”.

E per restare nel campo delle ‘eccellenze locali’ può essere utile rileggere trucioli.it (Albenga, Geddo chirurgo pioniere primatista mondiale ora è a Bra….).La prova del nove, se ne fosse ancora bisogno, tra pubblico e privato, tra sanità affidata ai privati in regime di convenzione. Dino Geddo con un passato al Santa Corona e al Santa Maria di Misericordia di Albenga.

Il vice ministro Salvini in visita in Calabria (giovedì 18 aprile) è sbottato:  “Inaccettabile e scandaloso che migliaia di calabresi siano costretti a partire  per curarsi fuori regione”. Non ha detto dove. E chissà se conosce, è probabile, la migrazione dei savonesi ed imperiesi. E se pure lui è convinto che l’unica soluzione passa attraverso l’affidamento in toto di ospedali a gruppi societari e finanziari. E se questa tesi l’ha proposta anche in Calabria. E se sia incoraggiato dal fatto che si trovi in buona compagnia. I berluscones che contano sono tra i tifosi della sanità privata. Meglio per tutti se un giorno daremo loro ragione. La salute non ha colori.

Luciano Corrado

SANREMO DOPO IL DECLASSAMENTO DI GASTROENTEROLOGIA CHIUDE NEUROLOGIA


L.Corrado

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