Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona, vince il premio a ‘Uniti per la Legalità’ e al TgR Liguria non interessa.
Loano e Albenga, Libera parla di mafie


La neo assessore alla cultura del Comune di Savona, dott.ssa Rodino, pare si sia rassegnata a non avere un centesimo in cassa da dedicare proprio alla cultura. Il bilancio è disastroso, alla faccia della Costituzione che prescrive la buona e responsabile amministrazione anche degli enti locali. Eppure ci sono molti comuni della Riviera che alla voce ‘turismo, cultura, manifestazioni, sport’ riversano centinaia di migliaia di euro che messi insieme, nella prima provincia turistica ligure, fanno milioncini. Anche carnevale fa cultura, come i fuochi artificiali, i concerti bandistici, le società sportive e le onlus, le Confraternite, i cori, le utilissime presentazioni di libri. Nessuno ha mai fatto un’inchiesta sui fondi reali che possono essere iscritti rigorosamente a ‘cultura’. La stessa Rai 3 Liguria che ha tra i suoi compiti proprio la diffusione culturale pare abbia tanti lacci.

Il libro del prof. Gianfranco Barcella, Cittadinanza e Costituzione (vedi……), ha vinto il premio speciale Giuria 3° edizione del concorso letterario “UNITI PER LA LEGALITA'” . Una e -mail al tgrliguria@rai.it in cui si fa presente che potrebbe essere utile per i maturandi i quali dovranno sostenere un colloquio su un tema ricondotto nei programmi curriculare ad insegnamento trasversale e pertanto poco o nulla trattato, non ha avuto risposta alcuna. Il servizio pubblico, pagato anche da chi lotta per la legalità messa in pratica, ha altre priorità e sensibilità. Nessuno è profeta in patria e a volte potrebbe essere utile lo sponsor.

TRA I PIU’ATTIVI C’E’ LA LIBRERIA UBIK DI SAVONA

DOVE IL TEMA MAFIA E LEGALITA’ è ABBASTANZA RICORRENTE

presentazione del libro di GIUSEPPE ANTOCI

La mafia dei pascoli.

La grande truffa all’Europa e l’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi”

Prefazione di Gian Antonio Stella (Rubettino editore).

Partecipano: FERRUCCIO SANSA giornalista de Il Fatto Quotidiano, CHRISTIAN ABBONDANZA Presidente Casa d.Legalità.  

Saranno presenti: Dott. CANANÀ ANTONIO Prefetto di Savona,

Dott.ssa GIANNINA ROATTA Questore di Savona.

A cura de La Casa della Legalità, La Nuova Savona e Ubik

Antoci racconta la sua esperienza, e il coraggio di tanti altri servitori dello Stato che gli hanno consentito di andare avanti nella sua battaglia.

Milioni di euro guadagnati per anni in silenzio da Cosa nostra. Un business “legale” e inesplorato. Boss che riuscivano inspiegabilmente ad affittare tanti ettari di terreno nel Parco dei Nebrodi, in Sicilia, terrorizzando allevatori e agricoltori onesti, li lasciavano incolti e incassavano i contributi dell’Unione Europea perfino attraverso “regolari” bonifici bancari. Un meccanismo perverso che si perpetuava di famiglia in famiglia e faceva guadagnare somme impensabili. Un affare che si aggirerebbe, solo in Sicilia, in circa tre miliardi di euro potenziali negli ultimi 10 anni. E nessuno vedeva o denunciava. Fino a quando in quei boschi meravigliosi e unici al mondo non è arrivato Giuseppe Antoci, che è riuscito a spazzare via la mafia dal Parco realizzando un protocollo di legalità che poi è diventato legge dello Stato ed oggi è applicato in tutta Italia. Cosa nostra aveva decretato la sua morte. La notte tra il 17 e il 18 maggio 2016 Antoci è stato vittima di un attentato, dal quale è uscito illeso solo grazie all’auto blindata e all’intervento armato del vice questore Daniele Manganaro e degli uomini della sua scorta.

Giuseppe Antoci ha ricevuto molteplici Premi, riconoscimenti ed Onorificenze nazionali ed internazionali. Lo scrittore Andrea Camilleri definisce Antoci “Un Eroe dei nostri tempi”, una persona coraggiosa che facendo il proprio dovere combatte la mafia.  Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso a Antoci l’Onorificenza di “Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana”, con la seguente motivazione: “Per la sua coraggiosa determinazione nella difesa della legalità”.

ALLA BIBLIOTECA COMUNALE ‘ARECCO’ DI LOANO

SI E’ PARLATO DI MAFIA  SU INIZIATIVA DI LEGACOOP E LIBERA

La Sezione Soci Coop Liguria di Loano ha organizzato un incontro pubblico per illustrare l’esperienza dei dipendenti e dei Soci Coop che hanno partecipato al campo di impegno e formazione presso la cooperativa Rita Atria-Libera Terra di Castelvetrano, che gestisce terre e beni confiscati alle mafie in provincia di Trapani.

Non corrisponde dunque a verità chi sostiene che a Loano ed in Riviera i temi di mafia, infiltrazioni mafiose, presenze opache nel territorio, siano indigesti e la gente preferisca occuparsi di fatti propri. Invece, parrebbe, i coraggiosi non mancano. Ad esempio il ‘portavoce – fiduciario’ della benemerita associazione Libera di don Ciotti nel ponente. Per la prima volta i loanesi hanno ascoltato in un’assemblea pubblica raccontare che a Loano c’è una Villa (proprietà Antonio Fameli) confiscata e con alcuni particolari curiosi, ovvero tentativi di incendio, la presenza di un divano regale. Anche a Boissano, hanno ascoltato, c’è un terreno confiscato e che è stato pure oggetto di danneggiamenti in quel caso spezzando catena e lucchetto. La sorte vuole che della villa e del terreno solo trucioli.it abbia scritto una settimana prima annunciando appunto l’iniziativa della Coop e di Libera, aggiungendo qualche altro  particolare. Insomma sapere che ora c’è una piccola comunità sensibile alla legalità antimafia farà piacere alla stragrande maggioranza degli onesti. Spesso dove non provvede o il crimine organizzato, ci pensano i colletti bianchi ‘fratelli in loggia’ come hanno documentato inchieste in Sicilia e soprattutto Calabria.

In realtà in tanti anni di cronache mafiose di questa provincia, con la pubblicazione di atti, documenti, verbali, ordinanze, sentenze, non ci sembrava di essere una voce con tanto di sostegno di cittadini coraggiosi. Meglio così se ci siamo sbagliati, anche perchè il portavoce di Libera si è guardato bene dal dare conto di chi magari ha rischiato o ha pagato sulla propria pelle, in questi anni, vivendo non tra balocchi. C’è chi incoraggia e fa nomi e c’è chi nasce sotto un cavolo, anzichè dal grembo di una mamma. C’è chi non ha veli di ipocrisia.

AD ALBENGA GIOVANI CERCASI NELLA PLATEA DEI PRESENTI

L’incontro ad Albenga organizzato da Libera e  soci Coop Albenga per parlare di legalità e mafie

 

 

 


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