Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Da Savona antipolitica e ragion di stato.
E Del Gaudio:’quando la cultura è piacevole’


“E la rivoluzione andò a desinare”. Un solo brevissimo commento al voto espresso dal popolo della “piattaforma Rousseau” nel merito della vicenda “ Salvini – Diciotti “: l’antipolitica si è rifugiata nella ragion di stato.

E’ andata proprio così seguendo anche il filo dettato dalla domanda che è stata posta agli aderenti 5 stelle che in trentamila hanno risposto proprio “sì” a quel tipo ragione che dominava un tempo la logica dell’assolutismo.

Roberto Esposito affrontava, nei giorni scorsi, sulle colonne di la Repubblica il tema”Machiavelli”: ed è a quel punto che si deve tornare per ritrovare l’origine di leggi ineludibili che si possono aggirare soltanto con una tonitruante propaganda.

Poi le promesse sfioriscono sugli alberi fitti del bosco della burocrazia che va blandita e coccolata e la ragion di stato ritorna imperitura a dominare la scena.

“E la rivoluzione andò a desinare”.

Franco Astengo

DA MICHELE DEL GAUDIO CHE OGNI SETTIMANA PUBBLICA UNA RIFLESSIONE SULLA COSTITUZIONE RICEVIAMO: RIPORTO LA RIFLESSIONE DI FELICE IZZO

Riporto la riflessione di Felicio Izzo, che riesce a rendere piacevole la cultura, a permearla di filosofia, antropologia, fisica, valori, sentimenti. Grazie, maestro, mio maestro, michi

Il preside artista Felicio Izzo: Il dirigente scolastico del Liceo de Chirico premiato per l’impegno civile sui temi della diffusione dell’Arte

“La vita che descrivi tu, Michi, come spontanea, prevalente, irresponsabile, è un enorme, bellissimo prato pieno di fiori. Fiorisce ogni anno. Ed ogni fiore è lì per caso o, meglio, il caso indirizzato dalla natura, nel rispetto del principio dell’indeterminazione. Un “casino organizzato”, secondo la storica definizione di un allenatore di calcio. L’entropia regolata, direbbe uno scienziato filosofo.

  La vita autenticamente bella, invece, e serena, libera e consapevole, l’altra che rappresenti nella tua interpretazione, è quell’unico fiore sorto, non si sa come, da quella roccia su un dirupo che dà sul mare, senza nemmeno la linea d’orizzonte a segnarne il confine. O quell’altro, sempre inspiegabile, svettante da una ferita nell’asfalto, orgoglioso del suo giallo chiarore a illuminare la nera distesa di catrame levigato.

  Sono due diverse bellezze, il prato fiorito e il fiore solitario. Due diverse bellezze che non svelano e, messe assieme, neppure avvicinano il mistero della Vita, quello che “fa sorridere gli dei”. Quello che gli uomini hanno pensato di lasciare tale, limitandosi a dividerne il peso, le gioie, il carico e la durata nella famiglia. La stessa. Sia quella di un prato fiorito. Sia quella del fiore solitario.

  Come la scuola, altra necessaria invenzione umana. Capace – quando è vera scuola – di sovrapporre e comprendere in un’unica forma, Vita, Famiglia e Umanità. Quella che è stata. Quella che continuerà ad essere anche per Noi, pur senza più nessuno di Noi”.

Felice Izzo

 


Avatar

F.Astengo

Torna in alto