Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La resurrezione di un giornalista di provincia
Giò, 30 anni di notizie su 20 mass media
mastino di cronaca brilla ora a La Stampa


L’abbiamo scoperto quando un paio di nostri ‘contatti’  hanno rivelato: mi ha inviato ‘messaggini’ già prima delle 7. E non è un cronista che dovrebbe alzarsi di buon mattino per lavoro. Gli amici confermano. Alle 6,30 mette la sveglia, lui dice dai tempi della collaborazione al Corriere Mercantile di Genova quando in edizione pomeridiana ‘copriva’ da Ventimiglia a Marinella di Sarzana. E’ abitudinario l’alassino, ora imperiese, Giò Barbera, 52 anni, sembianze giovanili,  che proprio in questi giorni dovrebbe festeggiare i 30 anni di cronaca nel ponente ligure. Con tanti risvolti che forse sfuggono ai più. Non perchè nel giorno della nascita il calendario gregoriano ricorda l’Annunciazione del Signore e 30 tra santi e sante (18), beati e beate (12).

Il ‘compleanno’ di Giò barbera, 52 anni, giornalista da 30 anni, dal novembre 1988

Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Nel giornale che fu degli armatori genovesi Fassio fino al 1977, prese il posto di Gianluca Savoini quando capo servizio era Bruno De Ceresa – poi emigrato al Secolo XIX -,  tra i colleghi Sandra Monetti e Paolo De Todero.

La domenica Barbera partiva dalla natia Alassio e in treno raggiungeva la redazione di Genova per fare esperienza, imparare il mestiere. Oggi è l’esempio vivente della ‘resurrezione di un giornalista’, della forza d’animo, della forza di volontà e della  rivincita contro i mesi, gli anni tenebrosi. Non è la resurrezione di Lazzaro, miracolo di Gesù raccontato dal Vangelo secondo Giovanni, dove Gesù Cristo Dio nel proprio nome riporta alla vita terrena Lazzaro di Betania, dopo quattro giorni dalla sua morte.

Giò se n’era andato, quasi sbattendo la porta, firmando le dimissioni, dal Secolo XIX, dopo che il direttore l’aveva ‘promosso’, si fa per dire, con il trasferimento da Imperia, dove abita con la famiglia, alla redazione centrale di Genova. Una decisione che per una serie di concatenazione non era stato difficile interpretare alla stregua di “se te ne vai ci fai un piacere”. Non perchè Giò demeritasse, fosse uno ‘scansafatiche’, un talebano del sindacato, tutt’altro: abituato a fare il mastino in cronaca, nera, giudiziaria, bianca, rosa. Semmai si trattava di ‘favorire’ un collega di Imperia entrato nelle grazie della direzione e che chiedeva di essere trasferito da Savona alla città di residenza. Tra i due colleghi, insomma, a rimetterci era Barbera e senza una plausibile motivazione.

Capita a tutti di essere coinvolti in una decisione d’impeto, un colpo di testa. Barbera pare avesse riflettuto e tra famiglia e lavoro, scelse la prima, immaginando che con la sua esperienza lavorativa, la conoscenza del territorio, un posto l’avrebbe comunque trovato. Le conoscenze ed il bagaglio non gli mancavano. Come la caratura etica e morale che l’ha sempre distinto.

Nel 1989 era stato collaboratore al Secolo XIX nell’ufficio di corrispondenza di Albenga che copriva il ponente da Finale ad Andora, oltre l’entroterra.  Sul finire degli anni ’90 inizia una nuova esperienza da redattore nel mondo delle emittenti televisive locali e radio: Telecupole, Telenord Canale 7, Radio Onda Ligure, Tele Arcobaleno, Radio Babboleo, Radio Latte Miele. Nuovo ritorno nella carta stampata a Il Giornale, edizione ligure, collabora pure con le riviste Vela & Motore, Vita & Mare e per il quotidiano sportivo Tuttosport. Negli stessi anni e fino al 2003 corrispondente per il ponente dell’edizione ligure di la Repubblica, sembrerà anacronistico, ma seppure con pseudonimo firma corrispondenze anche per Il Giornale. Altra curiosità, tra il ’92 e il 2003, è redattore dei notiziari redattore dei notiziari di Radio Savona Sound, allora la più affermata e seguita nel capoluogo e nel comprensorio. Come non bastasse dal 2004 fa il suo ingresso ed esperienza da direttore del quotidiano on line Savonanews.it. che allora non aveva rivali e comunque il più affermato e seguito social della provincia, primato che verrà via via sottratto dalla forze di Ivg.it (Il Vostro Giornale), edito dalle Edinet Srl di Matteo Rainisio.

Dopo il divorzio dal Secolo XIX, Barbera assume l’incarico di ufficio stampa (consulenza esterna) per il Comune di Alassio. Siamo nel 2013. C’è l’intervallo e una delusione cocente che lo vede chiamato a dirigere RSVN, inizialmente fondato da un operatore turistico varazzino che si era trasferito nella Baia del Sole. Lui non ne ha mai parlato, ma era emerso che l’Istituto di previdenza dei Giornalisti di fronte alle inadempienze del ‘datore di lavoro’, ed ad una società editrice di provincia senza beni al sole, avesse finito per chiedere alcune rate a chi già non percepiva una lira. Un periodo buio per un collega che aveva pure una famiglia (moglie e figlia) sulle spalle, dove al di là delle pacche sulle spalle e di promesse alla ‘vedremo’, in tasca non rimane nulla.

E’ il 2015 quando la sua firma di Barbera compare, come collaboratore, su Ivg.it e fa ingresso in punta di piedi da redattore per Riviera24.it, tutta imperiese. C’è da aggiungere, a completezza, che tra il 2000 ed il 2016 collaborava anche con l’agenzia di stampa nazionale Ansa, di proprietà della Federazione Italiana degli editori e che raggruppa tutte le testate giornalistiche dei quotidiani nazionali, regionali e provinciali, oltre a settimanali. Dal 2017 l’ingresso a La Stampa con la collaborazione dal ponente savonese.  Una scelta felice, azzeccata, si direbbe sia per l’editore, sia per il giornalista. Con una rivincita umana e professionale che lo vede spesso dare notizie in esclusiva, tornare a quella sana competizione redazionale che per anni ha animato e caratterizzato il lavoro dei due quotidiani concorrenti (oggi uniti da un unico editore, spesso in fotocopia). Arrivare per primi sulla notizia,’ strapparsi’ le foto, la conta dei ‘buchi’ (le notizie di cronaca fresca perse), dare un prodotto – giornale con pagine provinciali ricche, con approfondimenti, la corsa alla credibilità e alla qualità. E in edicola si vedevano i risultati, di ‘ispettori delle vendite’, marcavano a vista l’andamento di copie guadagnate o perse.

A leggere ogni giorno la cronaca de La Stampa ponentina pare essere tornati ai tempi della ‘gara’, forse lavorando anche con più soddisfazione rispetto alla routine dei nostri giorni. Avremmo potuto chiedere un commento, una testimonianza a caldo dei suoi 30 anni nel ‘mestiere più bello al mondo’ e che continua ad affascinare tanti giovani. Ma al compleanno la sorpresa è sempre ben accetta. E da colleghi, un gesto di stima, può trasformarsi in un articolo che non ti aspetti. Certo può essere incompleto, speriamo di non aver commesso troppi errori di date e riferimenti. Non usuale ricordare il percorso professionale di un giornalista di provincia. Con Giò Barbera non è solo un ‘dato’ di cronaca. E’ con la fiducia e la forza d’animo che si possono superare anche le ‘montagne russe’ e le fasi di luna calante del cammino professionale. (l.c.

Dal 2017 collabora con il quotidiano La Stampa

Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti.


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