Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Frittata binari a monte Andora-Sanremo
Mafia asfalto e cemento:sorgenti distrutte
Se la ferrovia non è il cardine dei trasporti


Purtroppo, la mafia stradale commista a quella edilizia ha fatto sì che non si pensasse ad altro che a realizzare l’autostrada. Peraltro occludendo delle preziosissime sorgenti d’acqua di ottima qualità (i politicanti di allora dissero che l’approvvigionamento idrico non sarebbe stato un problema, nonostante la penuria dell’anno precedente, con tanto di danni agli impianti ed agli apparecchi da acqua salata), costruire quante più palazzine possibile e levarsi di torno la ferrovia, giudicata, a torto, un sistema di trasporto antiquato ed obsoleto. Leggi anche la presa di posizione dell’on. Franco Vazio del Pd, dell’ex sindaco di Andora  Franco Floris e di Franco Bruno di ViviAndora.

Roberto Borri autore dell’articolo è ingegnere e medico

Nella Riviera di Levante, il raddoppio è stato compiuto in maniera intelligente, seppur rinunciando a velocità di fiancata elevate, tanto che, per il lungo percorso, sarebbe opportuno un quadruplicamento da Genova alla Spezia, dotato di opportune interconnessioni con la linea attuale, mentre, nella Riviera di Ponente, ormai , da Andora ad Ospedaletti, la proverbiale frittata è stata fatta e, con il pur apprezzabile scopo di levare la cintura di ferro da San Remo, si è partorito qualcosa che potrebbe, forse, andare bene per andare da Milano, Genova e Savona a Monte Carlo e Nice Ville, ma non di certo ad Imperia od a San Remo, stante l’infelice collocazione.

Si deve altresì osservare che la stazione di Taggia è stata progettata con i sani criteri di un tempo, ma è rimasta una proverbiale cattedrale nel deserto perché, nel frattempo, la ferrovia non è più stata considerata il cardine dei trasporti terrestri, tanto è vero che non è più possibile imbarcare o sbarcare merci nell’intera tratta compresa tra Savona e Ventimiglia.

Per non ripetere gli errori commessi finora, occorre partire assumendo di mantenere la tratta già a doppio binario compresa tra Albenga e Loano, ma c’è da arrovellarsi non poco il cervello per collegare Andora con Alassio, levando l’inestetismo da Laigueglia, ovviabile con fermata sotterranea e, dall’altra parte, la tratta Loano – Finale Ligure Marina presenta non poche difficoltà, poiché l’accesso all’Ospedale di Santa Corona deve essere comunque assicurato, stante la corposità dell’utenza.

Desta tuttavia scalpore la differenza in termini di tempi, costi e carte tra i tempi odierni e quelli passati: la galleria del Fréjus, le linee ottocentesche o la stessa autocamionale dei Giovi, pur con i pochi mezzi di allora, sono state realizzate in tempi di altri ordini di grandezza rispetto a quelli necessari oggi, anche per le minori incombenze burocratiche.

All’estremo occidentale, nondimeno, ci sarebbe ancora una possibilità di riutilizzare il sedime ferroviario ora dismesso: il raddoppio in sede, non essendo più presenti i treni, è possibile, meglio se interrando la linea in corrispondenza dei passaggi in città, il che comporta solo l’apertura di trincee sottominate, lasciando all’esterno le tratte panoramiche, in maniera tale da avere una vera ferrovia, ma a carattere metropolitano, che potrebbe essere utilmente impiegata, specie nelle ore notturne anche per il servizio merci. Va da sé che la tratta metropolitana dovrebbe essere compatibile ed interconnessa con la nuova infrastruttura, altrimenti resterà l’ennesima incompiuta Italiana in generale e Ligure in particolare.

Roberto Borri

LA LETTERA – 

Spettabile trucioli.it, colgo l’occasione per chiedere lumi su un dato riportato sul vostro numero <http://trucioli.it/2017/01/19/binari-story-andora-finaledi-scena-la-rissa-laigueglia-spara-su-rotary-e-un-nuovo-progetto-costiero-infantili-e-pressapochisti/> che ho trovato molto interessante.

In tale articolo si parla di “risultati del trasferimento a monte di Sanremo (calo del 30 % dei passeggeri)”, dato quantomai impressionante e che non mi stupisce (abito a Genova e bazzico solo saltuariamente il Ponente ligure, ma alcuni giorni fa ero proprio a Sanremo e ho sperimentato di persona lo spostamento (sigh!) senza contare che sul treno che ho preso per rientrare sono salite ….7 persone!!!! un numero che ci si potrebbe aspettare in piccole località rivierasche come Bogliasco, non certo in una città come Sanremo) e sarei quindi interessato a sapere qual’è la fonte del dato del calo del 30% di Sanremo.

Cordiali saluti e grazie per l’attenzione, Stefano Lanteri

LA LETTERA DI FRANCO VAZIO (AL SECOLOXIX) PARLAMENTARE DEL PD,

AVVOCATO, GIA’ VICE SINDACO DI ALBENGA E CANDIDATO SINDACO

ANDORA L’EX SINDACO FRANCO FLORIS:

MI ERRO BATTUTO PER LA STAZIONE E ORA MANCA OGNI SERVIZIO

“Un mese e mezzo fa é stata inaugurata la stazione. Peccato che manchino ogni tipo di servizi, sempre meno fermate dei treni e nessun rispetto per gli utenti lasciati alle intemperie – sottolinea Floris – Quanti proclami, tanti sorrisi…Ma nessuno, proprio nessuno sapeva a cosa sorrideva e cosa stava inaugurando? Mi viene in mente la canzone di Sergio Endrigo “la casa” molto carina senza soffitta, senza cucina, non si poteva entrarci dentro perché non c’era il pavimento…C’era tutto il tempo per prendere almeno l’accordo con le società del trasporto pubblico per spostare il capolinea, già previsto parecchi anni fa, ma neanche questo si è riusciti a fare. Ma era bella….bella davvero in via dei matti numero zero. Non ci sono mezzi pubblici vicino alla stazione oltre tutto il resto, bagni, luminosità e scomoda per arrivare in centro se fatta a piedi con bagagli”.

E a chi gli chiede se nel corso della sua amministrazione avesse pensato a tutto ciò gli risponde il consigliere di ViviAndora Franco Bruno: “Mi domando dove erano i cittadini, le associazioni di categoria e quant’altri fossero interessati al problema quando Franco Floris si è battuto da solo per ottenere il sottopasso in Via Merula (Andora ha rischiato di essere tagliata in due), per avere in ogni caso una stazione (non era prevista sul tratto San Lorenzo-Andora ma su quello Andora-Finale Ligure che nemmeno i miei nipoti vedranno mai), quando ha sollecitato più e più volte la celerità nei lavori (vedi servizio di Striscia La Notizia del 2010) e chi conosce che l’amministrazione Floris ha lasciato un Puc con una puntuale viabilità che non è certo quella attuale? Questo e altro ancora è stato fatto. Ed è giusto che venga ricordato. Senza polemica ma anche senza tema di smentite”.

 


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Roberto Borri

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