I savonesi pare non abbiano molta memoria? Per fortuna o sfortuna resta l’album dei ricordi. Anzi la rassegna stampa. E’ istruttivo e salutare rivisitarla. Aiuta comprendere meglio il presente rinvangando nel passato. Non c’è soltanto la caratura dei personaggi. Quale è stata la loro sorte (in un caso la gravissima perdita di Raffaello Orsero non solo per la famiglia, per l’economia della provincia, per i posti di lavoro persi) e cosa sia rimasto del seme o se volete dell’eredità, del loro potere, dei loro ‘apostoli’. Dopo 11 anni come è finita ? Una pagina del Secolo XIX del 19 novembre 2005 con una firma ‘pesante’, la giornalista Antonella Granero.
I cittadini di Savona ‘promuovevano’ le doti che accomunavano capitani d’industria e uomini di chiesa. Promossi per pragmatismo e efficienza. Persino monsignor Calcagno – allora vescovo, oggi cardinale con qualche inchiesta penale alle calcagne e con parecchi milioni di debiti e strascichi lasciati alla diocesi – poteva dire: “ Svolgo un servizio onesto per la comunità fatto con coerenza e più che potente posso essere definito autorevole”. E il ‘dietro le quinte’ Rino Canavese si schermiva: ” Gli uomini potenti non stanno in ufficio dalla 7 del mattino alle 7 di sera. Se poi con me c’è anche monsignor Calcagno i potenti sono quelli che fanno e mangiano i ravioli”. E Luciano Pasquale festiva i panni del modesto: “ Personalmente non credo di stare tra i primi cinque uomini più potenti, ma ben più indietro. E’ pericoloso lasciarsi fuorviare dai dati parziali un sondaggio”. Aveva torto ? E Paolo Campostano: ” Hanno votato mio figlio Ettore e, forse, insieme, anche me. La stirpe più che il singolo nome. Ma, a parte questo, non mi piace essere identificato con ‘l’uomo potente’ al quale non attribuisco tutti i connotati di positività. Io sono un uomo schivo, vivo sui monti. Certo, senza cadere nei luoghi comuni, , il contributo dei nostri rappresentanti politici savonesi è sempre meno incisivo….”. Le previsioni del sondaggio su Uomini Liberi indicava per il centro destra il pool position Silvia Bottaro e Carlo Cipollina. E la sinistra ? Eternamente divisa, lacerata a suon di personalismi, ma non solo.