Che cosa ci aspettiamo dalla nuova giunta? La risposta più ovvia è di tutto e di più! Dopo anni di chiusura totale a qualsiasi suggerimento, con picchi nei mandati di Ruggeri e di Berruti, i cittadini si aspettano che questa nuova compagine di governo di Savona apra finalmente ai cittadini, li ascolti, e faccia anche tutte quelle cose che in questi anni passati sono state completamente disattese.
Esempi molti! Cito solo, per quanto riguarda il nostro comitato :la richiesta di progettare un casello per Savona centro (Albamare e tunnel sotto il porto) o la richiesta di progettare un sottopasso allla torretta! e poi il nulla piu assoluto.
Ma veniamo a noi!
Che cosa ci aspettiamo? Ma basta prendere tutto quello che il nostro comitato ha messo in luce o suggerito in tutti questi anni. C’è da scrivere un bel programma per i prossimi 10 anni sia per la viabilità che per l’urbanistica.
Lo vorranno fare? Sapranno ascoltare poi confrontarsi senza arroganza e senza soffrire del complesso di NIH (not invented here)? Mi scuso per l’inglesismo ma è un detto famoso: non lo abbiamo inventato noi…
Sulla viabilità l’assessore Ileana Romagnoli è partita bene affermando che lavorerà con tre obiettivi: l’immediato ed il breve termine, il medio termine ed il lungo termine. E’ così che si opera. Di lavoro ce n’è una valanga: bisogna saper scegliere quello da fare subito con urgenza (anche con pochi soldi perchè il budget non sembra brillante), e poi programmare bene le due fasi successive del medio termine e del lungo termine, facendo progetto credibili, utili, e cercando l’appoggio della regione e del ministero delle infrastrutture, ed anche i relativi finanziamenti, sia in campo nazionale che europeo.
La viabilità savonese è disastrata da troppo tempo.
Subito sono necessari interventi in piazza Leon Pancaldo con l’istituzione dei dare precedenza come nelle rotatorie classiche, sistemare gli attraversamenti pedonali verso Albisola in modo leggermente rialzato per invogliare ad una velocità moderata, eliminare l’inutile seconda corsia in ingresso da Albisola. E’ necessario lasciare una corsia centrale per le ambulanze come nella parte più a levante della strada, e lasciare anche una corsia ciclopedonale verso il marciapiede a mare.
Poi ci sono alcune rotatorie con ritocchi necessari nei rami di accesso o di uscita che sono stati disegnate male, vedasi quelle dell’Università, delle Officine, di via Santorre di Santarosa, che oltretutto è di una estetica orribile
Realizzare alcune altre rotatorie, ad esempio zona Paip.
Ci sono da regolare le temporizzazioni di alcuni semafori e di dotarli di un sistema intelligente di gestione del traffico: anche questo aiuta.
Interventi piccoli ce ne sono molti, e c’è sicuramente da fare.
Ma un’opera urgente da fare è “seminare”! Il contadino semina per poter raccogliere. Ed anche quì è assolutamente necessario farlo.
Che cosa seminare? Ecco il punto da risolvere quanto prima.
Intanto bisogna decidere cosa si vuol raccogliere! Le esigenze?
Nell’area cittadina ma anche nell’area limitrofa (Altare-Varazze-Bergeggi) è indispensabile conoscere i flussi degli spostamenti: – installazione di telecamere con lettura targhe per avere una mappa in tempo reale del traffico e dell’origine-destinazione
– analisi degli spostamenti non solo dei veicoli ma anche delle moto e delle biciclette e dei pedoni
– analisi dettagliata dei pendolari: da dove vengono, dove vanno e poi che cosa si dovrebbe fare?
– prendere atto che l’attuale Aurelia bis è un progetto abortito non proseguibile nè a levante nè a ponente
– dismissione autostrada Celle Ligure / Savona Vado, suo utilizzo come Aurelia bis, e costruzione autostrada nuova più a monte in galleria
– costruzione casello Albamare
– costruzione tunnel sotto il porto
– costruzione sottopasso alla torretta
– ascensore Aurelia-ospedale
– ascensore Aurelia-Villetta (sulla traccia delle vecchie funivie)
– ascensore teatro Chiabrera-Villetta
– allargamento letto Letimbro e sua copertura
– prosecuzione via Paleocapa fino alla stazione nuova
– sospensione del progetto DiTullio/Berruti sulla risistemazione di via Nizza e della passeggiata di ponente
– nuovo progetto della passeggiata di ponente
– nuovo progetto della viabilità di via Nizza
– modifica rotatoria di via Stalingrado / via Vittime di Brescia
– rotatoria Aurelia per accesso ospedale e zona porto
– studio accurato di altre rotatorie sugli assi principali
– nuovo palazzo di giustizia e relativi parcheggi ed accessi
– studio al simulatore della viabilità di Villapiana
– studio al simulatore della viabilità del centro storico, propedeutico all’inversione di marcia di via Paleocapa ed all’ingresso attraverso via Berlingeri
– demolizione ponte in via San Lorenzo scavalco ex ferrovia di via Falletti e quindi nuova circolazione interna a Villapiana
– bypass via Torino, parcheggio via Piave lato fiume, ponte sul Letimbro
– ponte di Villapiana
– parcheggi TIR al casello di Savona Vado
– riassetto viario attorno al casello di Savona-Vado e connessione con la strada interquartieri
– area di servizio per TIR di dimensioni adeguate al bisogno attuale e futuro
– parcheggi sotto alcune piazze cittadine
– parcheggi a binario blu sotterranei
– parcheggi specifici per moto e biciclette
– altri parcheggi distribuiti a macchia di leopardo sul territorio
– autobus elettrici sulle linee principali
– piccoli bus elettrici in centro
– miglioramento dei treni sulle linee costiere e sulla linea per Torino: frequenza, velocità
– incentivare l’acquisto di biciclette elettriche con contributi
– consentire il transito delle due ruote sulle striscie gialle come in molti stati europei
– disegno organico e corretto delle piste ciclopedonali, comprendendo per bene incroci e rotatorie.
Queste sono alcune delle iniziative riguardanti la viabilità. Ma oltre a questo ci aspettiamo anche molto sullo sviluppo economico della nostra città. Creare lavoro, creare attrazioni turistico culturali. Un paio di anni fa ho scritto un documento a riguardo. A Savona è indispensabile “riprogettare” un po’ tutto il nostro futuro, ed esempi ce ne sono a bizzeffe nel mondo ed in Europa. Molte città in cui è venuta meno la propulsione dovuta all’industria si sono rinnovate privilegiando il turismo, la cultura, lo studio, l’università, lo sport.
Il punto di domanda è: può la città tornare a crescere, a dare nuovo lavoro?
Sì con una grande svolta di tipo economico: dopo la città medioevale, dopo la città industriale con le fabbriche siderurgiche, metalmeccaniche, del vetro, bisogna riprogettare la città nuova con la transizione da città industriale a quella post-moderna della cultura e dell’intrattenimento, non trascurando il forte legame col mare. Esempi? Molti: famosissimo Pittsburg, ma anche Bilbao, e poi Dortmund e Duisburg nella Rhur! Anche Genova col Porto Antico! Si può fare! Ci vuole un patto per Savona fra istituzioni e gruppi dirigenti locali, delle appropriate scelte urbanistiche ed architettoniche, una cooperazione fra pubblico e privato.
Formule già sperimentate. Savona ha tante aree da “rivitalizzare”: l’area ex stazione FS, il frontemare a ponente con 2335 metri equivalente ad una città balneare, il Priamar un “tesoro” turistico culturale poco sfruttato, ma anche S.Giacomo, Villa Zanelli, il turismo storico religioso “la città dei Papi”, e tanto altro.
Ma qualsiasi sviluppo si “progetti” sono essenziali efficaci connessioni stradali e ferroviarie per raggiungere velocemente la città. E c’è il ruolo fondamentale dei fondi europei. A fronte di un progetto ambizioso e di alto livello quali e quanti fondi europei si possono avere per “partire” con la Savona del domani?
Molti! Ma bisogna attrezzarsi e andare a chiederli! Bisogna avere un progetto ambizioso e credibile!
Il documento è scaricabile quì: https://www.scribd.com/doc/284076823/2015-05-12-Forzano-Paolo-Passeggiata-e-dintorni-a-Savona-il-futuro-e-a-ponente.
Comitato Casello Albamare, il Presidente Paolo Forzano