Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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L’architetto /Ritorno alle origini, Noli addio arenile. Le discariche Serra e Chiariventi


Interessante e sempre attuale ritorno alle origini: l’arenile di Noli e le cause di vasti tratti di erosione per colpa dell’uomo e di scelte sbagliate, anche in spregio alle disposizioni della Regione Liguria. Due discariche Serra e Chiaventi all’insegna di interrogativi. E poi persino una cartolina mendace del 1961 che indica Villa Ada nel territorio di Spotorno.  Non solo siamo sulla Riviera delle Palme e non dei Riviera dei Fiori come risulta scritto.

Villa Ada in una fotografia cartolina del 1961 viene erroneamente inclusa nel territorio del Comune di Spotorno

Come si può vedere da questa cartolina del 1961, c’è la vecchia ferrovia con la pubblicità e la costa dopo l’ampliamento della SS. N° 1 Aurelia che passa da ml 5,50 a ml 7,50.

Ci sono anche alcune incongruenze: Villa Ada è nel Comune di Noli e non di Spotorno; la Riviera è quella delle Palme e non dei Fiori.

da Relazione Tecnica datata in  Noli lì, 05 ottobre 2013

   1 – Premessa

Nel 2009, il Consiglio Regionale, prendendo spunto da “ LE SPIAGGE DELLA LIGURIA OCCIDENTALE – analisi evolutiva – edito dalla REGIONE LIGURIA – Dipartimento Pianificazione Territoriale – Ufficio Aree Demaniali Marittime”, in data 17.11.2009 emanava la delibera N. 29, ”Misure di salvaguardia relativamente alla difesa delle coste e degli abitati costieri dall’erosione marina”. All`articolo 41, comma 1 bis, della legge regionale 4 agosto 2006, n. 20 (nuovo ordinamento dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure e riorganizzazione delle attività e degli organismi di pianificazione, programmazione, gestione e controllo in campo ambientale) e successive modifiche ed integrazioni. In detta delibera viene più volte citata a difesa della spiaggia, quello che emerge dall`Allegato 2 – della pubblicazione sopra citata. “l’orientamento tecnico degli interventi di difesa – ovvero: “ La metodologia progettuale da utilizzare nella difesa dei litorali, è sempre stato oggetto di accesi dibattiti tra opposti indirizzi d’intervento. Sostanzialmente le tecniche adottate fanno riferimento a due differenti modalità d’approccio al sistema spiaggia. La prima predilige l’utilizzo del ripascimento, supportato se necessario da strutture trasversali quali moli e pennelli, atte al contenimento laterale dei sedimenti. La seconda tipologia è invece indirizzata a contrastare l’energia moto ondoso attraverso la realizzazione di strutture parallele, emerse o sommerse, e scogliere aderenti, che riducono o annullano gli effetti della agitazione ondosa sulla spiaggia. “

2 – Ubicazione e formazione dell`arenile

Nel 1958 in località Chiariventi venne aperta una discarica che usufruì, in un primo tempo, di materiali locali e in seguito di quantitativi notevoli, alcune decine di migliaia di metri cubi, di sedimenti provenienti dagli scavi per la costruzione della centrale ENEL di Vado Ligure. 

Il materiale versato, a causa della forte inclinazione della costa rispetto ai mari dominanti del II e III quadrante, e dell’azione di riflesso determinata dalle opere aderenti di difesa, non poteva depositarsi nel tratto successivo fino alla foce del rio Torbora, ed andava ad alimentare la spiaggia di Spotorno. Spiaggia che, intorno al 1950, posto finalmente termine alle estrazioni di inerti, trovava in condizioni precarie.
Ad eccezione della spiaggia della Maremma che, nonostante le estrazioni, aveva mantenuto una buona profondità, tutte le spiagge erano esili ed instabili.

In precedenza, nei primi anni del 1950 la spiaggia fu seriamente erosa e in località Serra le mareggiate provocarono più volte l’interruzione della viabilità.

Il Comune di Spotorno, condizionando anche dagli interventi del Ministero dei Lavori Pubblici, iniziò una accorta politica di intervento che, alternando versamenti di ripascimento con il rafforzamento degli appoggi naturali ed il miglioramento delle opere fisse esistenti, avviò un relativamente rapido recupero degli arenili.

Inizialmente venne costruito, in corrispondenza della punta Sant’Antonio, un primo breve pennello che, fornendo appoggio, garantì maggior stabilità alla spiaggia, creando quindi una protezione naturale alla strada litoranea sempre minacciata. Ma occorreva anche agire sull’alimentazione in quanto gl’interventi umani riducevano di anno in anno gli apporti naturali del torrente Crovetto.

Nel 1955, la Capitaneria di Porto di Savona concesse al Comune di Spotorno una area demaniale marittima per l’apertura di una pubblica discarica a mare che venne ubicata in corrispondenza del Confine con Noli, all’inizio della scogliera aderente di difesa della strada.

L’Amministrazione Comunale ebbe cura di operare una attenta [!] selezione dei materiali, provenienti da scavi e demolizioni edilizie, da destinare alla discarica e artificiali contemporaneamente continuò a migliorare le opere fisse di appoggio alle spiagge dell’intero territorio comunale.
Nel 1966 vennero eseguiti i lavori di rafforzamento e prolungamento dei moli Sirio e Sant’Antonio, nel 1968-1969 il molo Sant’Antonio venne prolungato di 15 metri ed i pennelli Lido e Sirio di 8-10 metri.
Nel 1970* il Comune di Spotorno, analogamente a quanto visto a Noli, coordinando anche l’azione degli stabilimenti balneari chiamati a concorrere alla spesa, si assicurò la disponibilità di una parte del materiale, proveniente dagli scavi di sbancamento per la realizzazione della centrale ENEL di Vado Ligure.

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*Il materiale venne versato dalla discarica in località Serra al confine con Noli. Il corpo stesso del versamento costituì l’appoggio ai sedimenti provenienti dalla discarica di Chiariventi, in comune di Noli, e determinò la formazione di una spiaggia compresa appunto tra le due discariche.

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Inoltre nel 1972, con i lavori di spostamento a monte della sede ferroviaria, si rese disponibile una grande quantità di materiale proveniente dai trafori delle gallerie di monte San Giacomo, relative al tratto Spotorno-Finale, e di monte Mao, tra Spotorno e Vado. Tutto il materiale venne versato ancora dalla discarica in località Serra, dove tutt’ora esiste il grande piazzale creato da queste operazioni, e determinò un notevole avanzamento soprattutto nella spiaggia situata tra il fronte di versamento ed il molo Sirio.

A levante dello scoglio Gaverri, in località Serra, la costa continuava però ad essere priva di spiaggia e la via litoranea, continuamente minacciata dall’azione del mare, era protetta da una scogliera aderente.

Nel 1970 Il materiale venne versato dalla discarica in località Serra al confine con Noli. Il corpo stesso del versamento costituì l’appoggio ai sedimenti provenienti dalla discarica di Chiariventi, in comune di Noli, e determinò la formazione di una spiaggia compresa appunto tra le due discariche. [1]

Ė l ́anno 1970 che ha inizio la concessione della spiaggia “Bagni Tripodoro” da parte della Marina Mercantile Capitaneria di Porto di Savona, visto il parere dell ́A.A.S.T. di Noli lettera n° 940/10 del 21.5.1970 e visto il parere della Delmare [Delegazione di Spiaggia] locale del 22.8.1970.

Nell`atto viene riportata la consistenza della Concessione: m2 150 – fronte mare ml 15
Dato il fronte mare di ml 15 la larghezza dell´arenile tra il muro di sostegno, con scarpa, dalla strada nazionale n° 1 – Aurelia alla linea di battigia è di ml 10. Tale superficie in concessione rimane inalterata fino al 1975.

Dal 1976 al 1979, pur rimanendo il fronte mare di ml 15 la superficie asservita in concessione diventa di m2 450, con una larghezza dell´arenile di ml 30.

Dal 1980 al 1983, il fonte mare passa da 15 a 20 ml e la superficie diventa m2 600, rimane inalterata la distanza dalla battigia di ml 30.

Nell´anno 1983 , rinnovando la concessione, il fronte mare pur rimanendo di ml 20, cambia la superficie che passa da m2 600 a m2 1000.

Nel periodo 1984 – 2001, rinnovando la concessione, il fronte mare diventa di ml 25, e la superficie passa da m2 1000 a m2 1210.

Da quanto sopraddetto si evince che la costruzione della nuova spiaggia si è andata a formare durante un periodo piuttosto lungo nel tempo, conservando inizialmente, sulla scogliera, l´accesso ai singoli bagni anche se con estensione verso il mare assai limitata.

Dal 2003 la superficie dell`arenile si attesta a ≈ 1600 mq pur rimanendo costante il fronte mare a ml 25 .

3 – Recessione litorale

Il costante arretramento, a seguito dell`erosione, dell`arenile è costante a partire dal 1993, Le cause, ovvero le concause che hanno portato a codesta e costante erosione possono essere molteplici.

● l`innalzamento del livello marino causato da eventi atmosferici ovvero un più abbondante efflusso delle acque interne causato da nubifragi di notevole intensità e dall`aumento del vento.

● bradisismi e movimenti tellurici che possono aver causato un innalzamento dei fondali e di conseguenza un aumento dell`onda di rippaggio.

● mareggiate di notevole intensità

● modifiche apportate al litorale dalla mano dell`uomo

 

Esaminando ora il nostro arenile “Bagni Tripodoro” vediamo come la linea di bagnasciuga si sia attestata all`interno della linea di costa del 1973
[vedi tavole., parti integrali della presente relazione:………….]

E questo in virtù della sparizione del molo della Società SANAL, demolito nell`anno 2011, in quanto ne era stata accertata l`abusività e l`utilizzo di materiale non idoneo per la sua realizzazione. Questa operazione di demolizione, da un lato giustificata, ha di fatto ha aperto un’ulteriore concausa all`erosione dell`arenile, in netto contrasto con le linee guida pianificate dalla Regione Liguria. Si sarebbe potuto ovviare decretando non solo la sua demolizione, ma anche la sua ricostruzione secondo la normativa vigente.
Ora, questa operazione ha portato ad una decurtazione di circa 288.00 mq. di arenile, passando da una concessione, iniziale, di 1600.00 mq ad una nuova superficie di 1316.73 mq, con un notevole danno economico per gli operatori del settore balneazione.

 

[2] aspetto dinamico dovuto alle onde ed alle correnti

Le onde si generano normalmente con l`azione del vento, più le particelle d΄acqua si spingono verso la cresta, più il vento le spinge con maggiore intensità in quanto la superficie è maggiore.
Quando le onde si avvicinano alla costa, a causa dell`attrito del fondo, rallentano la loro corsa, ovvero diminuiscono la lunghezza d`onda e crescono in altezza.
Le onde si dispongono parallele alla costa grazie alla azione di disturbo del fondo, il quale determina una rotazione alla inclinazione di arrivo.
Quando la profondità delle orbite delle particelle d`acqua sarà ≈ all`85 % dell`altezza della cresta, l`onda frange e determina un movimento di masse verso la costa.

La corrente che va verso la riva è molto elevata e si riversa sulla battigia in base all`energia accumulata. Dopo essersi “spiaggiate” le correnti  tornano; fisicamente si tratta di correnti perpendicolari alla battigia che trasportano sedimenti e materiali vari verso il largo. Questo aspetto è proprio delle spiagge medio – basse.

Dopo la mareggiata [4 novembre 2011] che ha determinato uno sconvolgimento piuttosto sostanzioso all`impianto dell`arenile, si è notato che le correnti non hanno intaccato le specie di arbusti che crescono sui litorali e ciò determina che le spiagge del litorale “Regione Torbora” sono del tipo medio – alte.
Per quanto riguarda l’arenile della L.N.I. Sezione di Noli ecco l’evoluzione della costa

Confronto tra riprese aeree 2007 – 2010

in giallo: linea costa nel 2007; in verde: linea costa nel 2010

L’Amministrazione di Noli, a difesa delle sue spiagge, non andò oltre allo scoglio Gaverri, nella costruzione di pennelli, pensando che la costruzione delle due discariche fossero sufficienti a conservare la formazione del nuovo arenile.
Le Amministrazioni che dal 1961 si sono susseguite non avevano fatto i conti senza l’oste, ovvero non avevano calcolato che ad opera delle correnti, il mare avrebbe potuto riprendersi il dovuto.
All’inizio, causa anche delle mareggiate, la discarica Serra si è notevolmente ridotta [Ecco perché era prezioso il pennello della SANAL] ed ora anche la discarica Chiariventi presenta evidenti segni di sgretolamento ed erosione marina.
Ora non è più possibile ammirare il panorama marittimo dalla panchina messa in punta al piazzale dove una volta sorgeva, abusivamente, il ristorante Nereo ed ora parcheggio a pagamento; si rischia di trovare la propria vettura ai piedi della scarpata, se va bene e, se va male la si vede sul fondale marino ad inquinare le tanto preziose e decantate Poseidonie.

L’erosione in atto, ha dunque, già eroso buona parte dell’arenile sabbioso di battigia; affiorano i vecchi scogli esistenti nel 1961.

RITORNO ALLE ORIGINI

L’UÀDI NEI PRESSI DELLA DISCARICA DEL “NEREO” CON PONTICELLO

Nella parte a ridosso della discarica del Chiariventi, lastre orizzontali poste a mo di sponda disegnano la parte terminale del un rio interessato da flussi idrici solamente in occasione di eventi meteorici di notevole importanza nel quale gli apporti terrigeni sono poco significativi. L’asta di tale rio attraversa la SS. N° 1 Aurelia tramite un ponticello di mattoni pieni faccia vista e volta a tutto sesto pure di mattoni pieni.

La prerogativa di tale passaggio è la medesima dei ponti e degli intubamenti delle acque bianche regolati dal demanio terrestre che fa capo alla Regione Liguria – Provincia di Savona. Un D.Lgs della Difesa del Suolo impone che la parte terminale di torrente, rio, canale, nel condotto di attraversamento deve essere libero da qualsiasi opera, le pareti non devono essere di ancoraggio a qualsivoglia di linee o tubazioni di adduzione a varie utenze private. Basta addentrarsi in tale passaggio per trovare ancoraggi di: linea elettrica di bassa, condotto acqua potabile a servizio L.N.I. Sez. Noli, tubazione del gas metano da Ø 150 con portata di 5 Atm., residuo di linea telefonica, eccetera…

 

Alesben

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[1] Da volume: La REGIONE LIGURIA – Dipartimento Pianificazione Territoriale- Ufficio Aree Demaniali Marittime, con la collaborazione dell ́UNIVERSITÀ DEGLI DI GENOVA e dell ́DIP.TE.RIS Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse, pubblica :LE SPIAGGE DELLA LIGURIA OCCIDENTALE – analisi evolutiva – Aggiornamento del volume “Le spiagge della riviera ligure”M. Ascari, L. Baccino e G. Sanguineti edito C.N.R. (1937), di Giuliano Fierro, Giorgio Berriolo e Marco Ferrari


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