Nella frazione Verzi di Loano è presidente del Consorzio Miglioramento Fondiario (un centinaio di soci), ma l’ing. Danilo Burastero è considerato dai suoi concittadini un tecnico pubblico valente, che pensa e decide con la sua testa, insofferente alle ‘protezioni’ del politico di turno. A loro dire l’ha dimostrato quando era in servizio al Comune di Finale Ligure, poi ad Albenga, in particolare durante la giunta leghista di Rosy Guarnieri. Neanche l’arrivo del centro sinistra, con i suoi assessori, pare l’abbia vissuto con entusiasmo. Lui firma ciò che lo convince. Ora ha scelto di trasferirsi a Sanremo tra i nuovi dirigenti di Palazzo Bellevue, ancora scosso dalla bufera giudiziaria. Tra le persone coinvolte un’altra cittadina di Loano, Patrizia Lanzoni, coordinatrice pedagogica degli asili nido.
Proprio nei giorni scorsi le cronache imperiesi hanno dato quasi in contemporanea due notizie. La prima riguarda la conferma di quanto era già emerso nei giorni scorsi. L’arrivo ai vertici dello staff tecnico del Comune di Sanremo dell’ingegner Danilo Burastero. Di lui trucioli.it si era occupato in un paio di circostanze. Un dura vertenza, con tanto di strascichi processuali sul fronte civile e dei danni, in merito all’allaccio della condotta di Finale Ligure al depuratore di Savona. La precedente giunta comunale aveva addossato la responsabilità, a seguito di alcune risultanze tecniche ed amministrative, all’ingegner Burastero che ha controbattuto punto per punto. Ed ora sarà la giustizia civile a dire l’ultima parola. In altra circostanza era emerso un duro braccio di ferro con la giunta comunale ingauna di centro destra che era capeggiata dalla ‘zarina di ferro’ Rosalia Guarnieri, leghista della prima ora.
Danilo Burastero è persona schiva, non frequenta salotti, né si distingue per appartenenza a questa o quella associazione. L’unico suo punto di riferimento pubblico, ad di là degli hobby personali, è il Consorzio di miglioramento fondiario del paese – frazione di Loano che gli ha dato i natali. Ha ridato slancio e vigore a tutta una serie di iniziative di carattere agricolo, turistico e sociale. Per alcuni ha un caratterino da prendere con le pinze, per altri merita perchè si è fatto da solo, ha considerazione e stima dei concittadini. A Sanremo l’ingegner Burastero ha preso servizio da lunedì 16 novembre, non per grazia ricevuta. Con il collega Mauro Badii, sono risultati vincitori del concorso pubblico per posto da dirigente tecnico a tempo determinato, legato al mandato del sindaco Alberto Biancheri. A Burastero, in particolare, è stato affidato l’intero settore lavori pubblici (1 e 2). La lista dei servizi è lunghissima: viabilità e sottosuolo, beni ambientali, parcheggio del Palafiori, impianti tecnologici, protezione civile, qualità ambientale, inquinamento, ecologia e reti fognarie, progettazione arredo urbano e spazi pubblici, oltre agli appalti. Sarà anche il responsabile di igiene urbana, recupero dei centri storici, programmazione e coordinamento, innovazione, manutenzione fabbricati, cimiteri, impianti sportivi e unità operativi autisti.
Un’enorme molo di lavoro per il tecnico loanese che l’amministrazione comunale, dopo il terremoto giudiziario dei ‘timbratori facili’, aveva la necessità di vedere assegnata – ha scritto Giorgio Giordano sul Secolo XIX – Imperia – in tempi brevi per non bloccare l’attività degli uffici o rallentare interventi attesi e fondamentali per Sanremo”.
Negli stessi giorni la notizia il Gip del tribunale di Imperia, Giaccardi, ha confermato gli arresti domiciliari per la dr. Patrizia Lanzoni (trucioli.it ha già scritto che si tratta di un ex consigliere comunale di Loano del Pci, anni ’80), la quale resta ovviamente sospesa in attesa della sorte, così come per altre arrestati ed indagati. E’ emerso che alla Lanzoni – moglie divorziata dell’ex sindaco di Albenga, Mariangelo Vio, esponente della sinistra ingauna – vengono contestate circa 95 mancate timbrature, giustificate come ‘dimenticate’, oltre a 5 timbrature fatte da altri per lei. La difesa sostiene che il ruolo stesso della Lanzoni prevedeva molteplici impegni fuori sede e quindi l’impossibilità di timbrare. La presenza al lavoro sarebbe stata certificata attraverso i registri. Al Pm e al Gip la difesa ho inoltre fornito una robusta memoria per illustrare l’attività svolta dalla funzionaria nei giorni che le vengono contestati. Per il Gip però si tratterebbe di elementi inattendibili anche a fronte di quanto emerso dai tabulati telefonici: Patrizia Lanzoni, madre di una figlia adulta, non era dove diceva di essere.