Le parole non costano. Tutti sappiamo che per produrle non spendiamo niente, pensando forse che un bene gratuito sia privo di valore. Sarà per questo che a volte abusiamo nello scrivere o nel parlare, scrivendo e dicendo cose prive di senso.
Per fortuna, come in tutte le cose, c’è il rovescio della medaglia e le parole allora diventano il risultato di una profonda elaborazione del pensiero che dovrebbe indurre a riflettere chi le ascolta o chi le legge. Ma non sempre ciò succede.
E’ in seguito a questa riflessione che avevo deciso di non parlare più del Comune di Borghetto Santo Spirito, della sua attuale Amministrazione, dei suoi funzionari, dei suoi dipendenti, dello stato di abbandono in cui vive oggi la nostra cittadina.
Ero certo di sprecare un bene prezioso, quale è la parola detta o scritta, proponendo le mie critiche verso atti o persone che non hanno colto lo spirito delle mie lamentele, condivise da molti borghettini i quali, per mancanza di mezzi o per mancanza di coraggio, non potevano o non volevano esprimerle.
Un recente avvenimento però mi ha fatto cambiare idea: il Consiglio Comunale del 10 novembre 2015.
Al termine di quel Consiglio il pubblico presente, rappresentato da sei persone più due giornalisti, ha potuto constatare che su dieci punti all’Ordine del Giorno (il primo e l’ultimo erano ininfluenti) l’Amministrazione GANDOLFO ha dovuto ritirarne ben quattro, in quanto contenevano errori o ragioni di improponibilità che i Consiglieri di minoranza hanno puntualmente segnalato e con la loro attenta critica hanno praticamente quasi dimezzato gli oggetti in discussione.
Ho provato un senso di sconforto e di rabbia di fronte a questa ennesima débâcle dei nostri Amministratori. Non mi sono neppure chiesto di chi fosse la colpa di quegli errori: se del Sindaco, se del Presidente del Consiglio, se degli Assessori, se dei funzionari che hanno istituito le pratiche, se degli impiegati che le hanno trascritte. Me ne frego di chi è la colpa! Assumersela sarà un problema morale di chi li ha commessi questi errori.
Lo sconforto e la rabbia erano dovuti soprattutto alla consapevolezza che Borghetto S. Spirito è amministrato in modo inadeguato e incompetente, con tragiche conseguenze che tutti abbiamo sotto gli occhi: l’affidamento a ATA della raccolta rifiuti; i liquami del territorio ingauno in arrivo nel nostro territorio e l’incapacità del Sindaco a difenderci da questa nuova catastrofe; il PUC dimenticato; il disastroso rifacimento di Piazza Caduti sul Lavoro; l’olezzo di merda che pervade il centro storico; l’incapacità a gestire il verde pubblico; la nuova passeggiata/pista ciclabile di ponente che non parte (finanziata dal piccolo prezzo pagato dalla Regione, e da loro accettato, per far allacciare Albenga al nostro depuratore); molti progetti annunciati e mai realizzati.
Mi fermo qui e termino comunicando che degli “incidenti” accaduti nel Consiglio Comunale del 10 novembre scorso, solo l’Assessore Emanuele PARRINELLO, ha avuto la buona educazione di chiedere scusa. Di ciò lo ringraziamo.
Però l’Assessore Emanuele PARRINELLO potrebbe fare molto, molto di più: distogliere un po’ di quell’amore che egli nutre per il Partito Democratico (è difficile, ma potrebbe) e dirottarlo verso i cittadini di Borghetto, o almeno per quelli che gli hanno dato il voto, togliendosi dalla maggioranza assieme alla consigliera eletta nella sua lista e obbligando il Sindaco a dimettersi, permettendoci così di votare nella prossima primavera e porre fine in tal modo a questo periodo buio. Troppo buio.
Silvestro Pampolini