A Spotorno, a Pornassio, c’è chi sapeva e sussurrava. Ma riservatezza e silenzio spesso hanno la meglio quando i protagonisti sono ancora in vita. Il primo a svelare la punta dell’iceberg di una figlia segreta (nata nel 1964) era stato il cronista Dario Freccero sulla prima pagina del Secolo XIX – Savona, l’8 marzo 2006. Poi è calato il sipario su una storia rosa ricca di risvolti. Freccero promosso a Genova, a seguire il calcio nazionale. Il titolo: ‘Spunta una figlia segreta che dopo 40 anni reclama la sua parte di eredità. La donna abita in Svezia e sostiene che suo padre naturale è un ricco benestante savonese’. E’ morto e aveva sposato una ricca torinese, insegnante. Senza figli sono ‘volati in cielo’. La causa di riconoscimento (e eredità) ha trovato la soluzione del buon senso. trucioli.it può svelare alcuni retroscena.
Chi era il comandante Agostino Vallega classe 1932 ? Nella sua Spotorno chi lo ricorda bene commenta: “ Il papà era telegrafista di bordo. Il figlio ha frequentato una scuola di ‘arte navale’, è stato 2° ufficiale di bordo, proprietario di un paio di rimorchiatori. Una persona fortunata che si è goduto la vita e la bella vita. Parlava volentieri di avventure, ma sul punto debole della figlia segreta, nata da una relazione con una cittadina svedese, è sempre rimasto riservato”.
Poichè non siamo nel mondo dei vip e delle canzonette,di attori e attrici, e non pare il caso di romanzare sulla love story. Abbiamo ascoltato altri ‘conoscenti-testimoni’, a Pornassio, dei quali volentieri taciamo il nome. “Ho conosciuto Agostino, eravamo amici di caccia al cinghiale… E’ stato capitano di lungo corso. Un tipo tosto e spavaldo, deciso, raccontava che viaggiando su navi battenti bandiera estera, con equipaggio ‘misto’, preferiva dormire con la pistola sotto il cuscino. E’ stato comandante di una compagnia di rimorchiatori, poi direttore della tenuta la Mandra di Venaria Reale. Ho avuto modo di conoscere sua moglie. Ho saputo solo molti anni dopo che si era fatta viva una cittadina svedese, dicendo di essere sua figlia. Ho saputo che con la mamma, pure svedese, ex hostess di bordo, sono state diverse volte a Pornassio, hanno venduto la casa di Ponti di Pornassio che era di mamma Bertora, maestra di scuola. Agostino era possidente, nel paese dell’Ormeasco, oltre agli immobili, aveva terreni, due vigne affidate ai Ramò, con il compianto padre Lorenzo, e tre figli: un avvocato, un ragioniere, entrambi con studio ad Albenga e l’enologo che produce ottimo vino. Papà Vallega era invece possidente di Spotorno. “.
Tutti concordano sul fatto che Vallega e la moglie (Delia) erano persone agiate. Le proprietà immobiliari e terriere spaziavano da Pornassio e dintorni, Alassio, Spotorno, Torino.
Ancora un interlocutore della Valle Arroscia ricorda: ” La figlia segreta di Agostino mi pare si chiami Eva, ha soggiornato per un periodo in una casa di Pornasssio di proprietà Vallega, era insieme alla mamma e ad una bimba: la figlioletta, nipotina di Agostino dunque. Nel 2013 è mancata la moglie, vedova Vallega, forse lasciando erede un figlioccio che ha venduto un garage a Ponti di Pornassio, altri immobili sono in vendita in attesa di compratori e tempi migliori del mercato edilizio. A quanto si dice è stata raggiunta una transazione nel corso della causa davanti ai giudici del tribunale di Savona”.
Nel periodo in cui Agostino Vallega era direttore della Mandria, a Venaria Reale, teneva buoni rapporti con i Ramò. Tra gli amici, la famiglia Baratta. Infine c’è chi ricorda le bisbocce con ‘ Muneghetta’ (Giaccheri), simpaticone che strimpellava la fisarmonica e abitava a Villa.
I due legali che assistevano le parti in causa (la vedova e la figlia svedese), Alessandro Bontà e Daniele Giaccardi, al giornalista Dario Freccero fecero dichiarazioni diametralmente opposte. Il gioco delle controversie? Infine l’accordo – transazione, la ‘pietra tombale’ almeno sul fronte della giustizia civile. Nessuno ha saputo dire dove riposi Agostino: a Pornassio, a Spotorno, a Torino ? Chi gli porterà almeno un fiore sulla tomba?
L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL SECOLO XIX NEL 2006- EBBERO MODO DI LEGGERLO SOLO I LETTORI DELLA PROVINCIA DI SAVONA E, PARE OVVIO, DIMENTICATO