Per la platea di lettori sono giornalisti. Per le aziende editoriali sono corrispondenti, collaboratori, spesso ‘sfruttati’ con contratti ad personam. Non scendiamo nei particolari per non mettere a rischio chi già è in una situazione di debolezza e senza vere tutele. Il ‘licenziamento’ in agguato proprio per chi ha sognato, aspirato non solo a firmare gli articoli che scrive, ma ad una prospettiva di vita, formarsi una famiglia, percepire uno stipendio, meglio se dignitoso. Lo scorso numero di trucioli.it abbiamo raccontato, descritto, senza pretese da wikipedia, cosa è cambiano con la fusione dei due prestigiosi ed autorevoli quotidiani di Liguria e Piemonte. Un’unica proprietà, un amministratore unico, un direttore generale. Tra capi e redattori, perlomeno sul fronte ligure: chi entrava, chi usciva, chi era promosso, chi andava in pensione. Abbiamo tralasciato, e non per mancanza di rispetto, la folta ‘truppa’ di corrispondenti e collaboratori, fotografi. Sono più numerosi dei ‘professionisti’ contrattualizzati. C’è chi scrive persino di più in quanto, tra i primi, ci sono gli addetti al desk, ormai fondamentale. ‘Forzati e malpagati’ che firmano paginate, 3-4 pezzi: dalla cronaca allo sport, dalla politica alla sindacale, alla scuola. Tra i due giornali, nel ponente (Savona e Imperia) se ne contano 34. Completezza di informazione vuole che li ricordiamo uno per uno, come si è fatto per i colleghi più fortunati. Il servizio sul prossimo numero di trucioli.it.