Quale invitato, ero presente il 6 dicembre all’inaugurazione di una mostra, davvero splendida e di grande spessore culturale, promossa dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria e che, con accesso gratuito, si protrarrà fino all’8 marzo 2014.
La ghiotta occasione è la celebrazione del bimillenario della morte di Augusto, il creatore dell’Impero Romano, avvenuta a Nola il 19 agosto 14 d.C. La presentazione, che ha preceduto la visita vera e propria, s’è svolta nell’ampia e sontuosa sala da ballo del Palazzo Reale davanti ad un foltissimo e selezionato pubblico ed è stato presentato dal Direttore per i beni culturali e paesaggistici della Liguria, Maurizio Galletti, il quale ha focalizzato l’importanza anche per il ponente ligure della “Via Julia Augusta” nel favorire sviluppo ed espansione di città quali Ventimiglia (Albintimilium), Porto Maurizio (Portus Maurici), Albenga (Albingaunum), Noli (Neapolis/Naboli) e Vado Ligure(Vada Sabatia).
Dopo di lui, ha preso la parola l’esperto numero uno per l’archeologia ligure, il Soprintendente per i beni archeologici della Liguria, Bruno Massabò, che, con particolare perizia e competenza, s’è assunto l’incarico di illustrare gli aspetti più significativi della Mostra: “Nel segno di Augusto. La Liguria e il Principe.“, che è magnificamente (e artisticamente) sistemata all’interno del Palazzo Reale in Via Balbi negli spazi prestigiosi del Teatro del Falcone, così da essere facilmente raggiungibile non solo dai Genovesi, ma altresì da chi, sia a Ponente che a Levante, abita fuori Genova perché a due passi dalla stazione Principe.
Ampia e interessante davvero la prolusione del Soprintendente che ha segnalato come, contrariamente a quanto si è portati a pensare, le tracce della politica augustea, a seguito della riforma amministrativa dell’Italia, sono tutt’altro che deboli e notevolmente ricca e selezionata è la loro presenza anche sul territorio della nostra regione. Non ha mancato di ricordare all’interessatissimo pubblico come la “Liguria” in quanto tale prese forma quale “IX Regio” e portò per la primissima volta all’unificazione di un vasto territorio nel quale abitavano diverse etnìe liguri: territorio che si estendeva dalla costa fino al corso del Po. Pur aperta gratuitamente a tutti, come s’è già detto, la mostra, grazie alla fattiva collaborazione col Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Rosaria Pagano, presente tra le autorità, è indirizzata particolarmente alla Scuola e mira soprattutto ad interessare scolaresche e alunni di ogni ordine e grado non solo di Genova, che potranno prenotare le loro visite presso la Direzione della Soprintendenza.
L’interessante esposizione di numerosi reperti provenienti, oltre che da Genova (Enti pubblici e Privati), anche da Savona, Vado Ligure, Albenga, Ventimiglia, Diano Marina, Albissola Marina, Albisola Superiore, La Spezia e Luni, costituisce un viaggio meraviglioso in un grande passato il cui studio e il cui approfondimento per quanto riguarda la nostra regione, come ha ricordato il relatore, fu avviato da Nino Lamboglia. Nell’accuratissimo catalogo illustrato della mostra (Sagep Editori), pagine di notevole peso sono dedicate al grande archeologo di Porto Maurizio che, pur giovanissimo, nel 1937, in occasione del bimillenario della nascita di Augusto del 23 settembre del 63 a.C., al dilà di ogni manipolazione politica dell’epoca, seppe esaltare culturamente la celebrazione raccogliendo le sue selezionatissime ricerche nelle pubblicazioni, vere e proprie pietre miliari di carattere archeologico e storiografico, “Liguria romana. Studi storici e topografici” pubblicata nel 1939 a soli 27 anni e due anni dopo, nel 1941,”Liguria antica” in Storia di Genova dalle origini al tempo nostro.Come si vede una mostra eccellente e un’occasione da non perdere.
Benito Poggio