Il mitico Totò non ne sbagliava una. Leggete l’arguta intervista e capirete perché i soliti noti offrono il petto gridando ‘giù le mani dal porto di Savona’. E la sorpresina dell’appalto Maersk ? Un uovo pasquale con la sorpresa? Consiglio per gli ‘acquisti’, il Piefranco Pellizzetti, non l’omonimo, ha scritto sui 4 ‘B’ del cadente impero. Ha osato scrivere “di una stampa locale (Genova e Liguria ndr) per decenni in ginocchio al ‘Paganini Giovanni Berneschi…”. E poi sapere il nome di magistrati “legati da ragioni amicali al signore delle sponsorizzazioni….”. Chi sarà l’informatore del ‘pio’ Pellizzetti, i ‘fratello muratore’ del piano di sotto o di sopra ? Lo sveleremo in un prossimo numero, affidandoci al nostro Belfagor.
Della prefettura, della questura, della Banca d’Italia, eccetera non gliene frega una mazza. L’importante è che possano fare gli affarucci loro col carbone ed il cemento, anche buttando milioni in opere inutili e ammorbando tutta la provincia. Ed i ‘ rottamandi’ del Pd hanno pure il coraggio di regger la coda, vedi la neo sindaco di Vado Ligure ed il vice di Savona.
Mentre i quotidiani locali minimizzano la questioncella dell’arresto del gran capo della ditta che ha vinto il concorso per il Mose e l’appalto Maersk, mentre la sindaca di Vado Ligure annuncia che i ricorsi dell’ente pubblico saranno ritirati (ma non certo quelli delle associazioni) ecco il capo dei danesi tra Adriatico e Mari Tirreno. Vi è una bella differenza: da noi i soldi non sono ancora arrivati nella tranche più cospicua. Quindi, diamo tempo a tempo.
Non possiamo ignorare il coraggioso Decimonono che per un piccolissima svista alla completezza di informazione, richiamata a gran voce dagli editoriali recenti del suo direttore, a proposito del ‘caso Fincosit e piattaforma di Vado’. L’affidamento dei lavori, senza gara, ad un Consorzio, tra cui….indovina indovinello chi sarà mai il nostro bello ? Per informazioni e dettagli aggiornati telefonare al numero verde della redazione. Non saremo delusi.
Qualche lettore propone di organizzare un dibattito pubblico, dallo stella Claudio di Bergeggi, coordinato dall’autorevolissimi Sandro Chiaramonti, forse l’unico giornalista obiettivo e indipendente rimasto in questa nostra bella provincia. Se in tanti anni avessero seguito le sue pubbliche denunce, mai gridate, oggi avremmo una provincia leader: in turismo, alberghi, posti di lavoro in aziende private, soprattutto locali di divertimento per giovani, notti bianche. Chi può mai dimenticare la sua appassionata e sana difesa per i giovani cappelloni che si proponevano, come status simbol, nei pubblici esercizi ? Una scuola di vita proiettata nel futuro.
Un altro lettore consiglia di far scrivere una seria analisi a proposito della Fincosit & Maersk, al più asettico ed esperto di economia locale, Sergio Del Santo che ha preso il posto (quale consulente editoriale) del bravo Sergio Ravera; parliamo di Palazzo Lambra Doria. Ravera noto ispiratore e scrittore dei discorsi pubblici di quel longevo ex presidente borghettino, da anni benefattore degli artigiani liguri. Per dirla in breve, fate girare la voce, se avessero dato retta a loro – difficile metterlo in dubbio – la Maersk a Vado Ligure sarebbe blindata.
Chi si lecca i baffi sperando in un bel ‘scandaletto’ resterà tre volte deluso. Parola di Sandro e dei due Sergio. Tutti benemeriti e senza ironia.
