Io do una mano a te, tu e voi darete una mano a me e realizzeremo una nuova azienda agricola per dimostrare a quanti lasciano colposamente la terra incolta che c’è tanta gente seria disposta ad investire persino in terreni ‘freddi e sabbiosi’, abbandonati da secoli. Un’opera ‘ciclopica’ in collina, a Peagna, vista dalla via Aurelia, attraente a tal punto da essere metà di pellegrinaggio domenicale di contadini della piana. Merito di tanto slancio ed amore ? Un personaggio quasi mitico, da Savona a Imperia: Gianfranco Sasso, ‘figlioccio’ savonese di Claudio Scajola e referente in famiglia della concessione edilizia del Comune di Ceriale per costruire un magazzino ed opere di adeguamento fondiario su un’area di 25 mila mq. Richiedente Davide Vignola di Albenga. Progettista il concittadino Luca Orso, direttore dei lavori Michele Calcagno di Imperia, calcolatore statico Simona Revetria, ingegnere, figlia di Piero, già sindaco, già presidente della Comunità Montana Ingauna e chiamato dal presidente Vaccarezza all”assessorato all’agricoltura, caccia, pesca, rapporti con i piccoli comuni e sviluppo locale. Impresa incaricata: Mario Gallo & Snc, impegnata in opere pubbliche a Ceriale.
Domenica 16 marzo, sono le 17 quando raggiungiamo i dintorni di località Signola, confini di Nord Ovest tra Ceriale e Albenga. Lasciata la strada asfaltata, dopo 800 metri di percorso sterrato, passando davanti a due palazzine, una chiusa con tanto di ‘avviso’ di allarme e guardianaggio ad opera della ‘Pantera’. Poche decine di metri oltre sono parcheggiate alcune auto, mentre si intravvedono le prime piccole colline di terra e massi. Non dovremo attendere a lungo per incontrare i visitatori. “Scusate, siete i proprietari?”.
Risposta “No, no, siamo curiosi, volevamo vedere….si parla tanto di questo intervento….dicono che ci sia di mezzo un politico importante…, è in Provincia”. Sono sospettosi, non sono più ragazzini, le due coppie salutano e si allontanano. Scattiamo foto e ecco spuntare altra gente. ‘Buona sera, anche voi siete qui in gita?“. Risposta: ” Eravamo l’altro giorno all’Ortofrutticola, tutti parlano di questo lavoro, siamo curiosi…abbiamo appena incontrato un nostro conoscente di Peagna , ci ha spiegato che su questi terreni non crescono neppure gli ulivi, ci vogliono anni per rendere produttivo il terreno”.
Proseguono: ” Ha raccontato che è stato trivellato un pozzo, 60 litri d’acqua al minuto e ne faranno un secondo. Se ricoprono la terra di teli e coltivano piantine dice che può essere un’ottima idea. Recuperare all’agricoltura dei terreni in momenti di crisi, di abbandono, di difficoltà merita un incoraggiamento, un aiuto”.
Siete agricoltori? “Certo….”. In casi come questo si ottengono contributi ? “Certo, mancherebbe altro. E’ vero che siamo i parenti poveri, però ci sono le agevolazioni del nuovo piano agricolo 2013-2017, ci sono finanziamenti per la costruzione dei muri”. Voi che ve ne intendete, lavori a regola d’arte? “Questo è un altro discorso, è stata movimentata molta, forse troppa terra in una sola volta e non è un bene. I muri andrebbero costruiti in cemento e pietre, anziché a secco e posizionati con le ruspe. Per esperienza oltre alla mancata bontà della terra, quando i Sommariva avevano fatto scavi, avevamo preso della terra, ci sono voluti anni per renderla fertile nonostante tonnellate di letame. E poi i muri sistemati così possono andare soggetti a cedimenti, il contadino di Peagna ha detto che quando è piovuto tanto hanno già avuto dei problemi…Ma perchè vuole sapere tutte queste cose…..?”.
LA NOTIZIA IN COMUNE
Il cronista di strada può imparare più cose che al desk. Di fronte a stranezze, a volte, si scopre di più facendo il ‘pesce in barile’. Così non è difficile sapere, grazie all’aiuto di un ex consigliere comunale che, a sua volta, era all’oscuro di tutto, che il progetto probabilmente è stato approvato con il parere favorevole della commissione edilizia locale di cui è presidente l’architetto Massimo Allegro, con l’ingegnere Rocco Frano ed il geologo Roberto Macciò. L’architetto comunale Marianna Scaringi.
Proviamo a fare una ricerca sul web. E’ disponibile dal 27 maggio 2010 al 17 marzo 2014. I nomi più ricorrenti, tra le pratiche presentate, sono i componenti e le società delle famiglie Fresia, poi società con professionisti, architetti, ingegneri, l’immancabile Franco Murialdo, Sergio Lenzi, Gaggero. Diciamo che continuano a dare lavoro e sviluppo alla economia cittadina. Il nome di Davide Vignola non siamo in grado di trovarlo nella concessione indicata sul cartello esposto nel cantiere (005013 -vedi foto). Ci è stato successivamente segnalato che la concessione è iscritta agli atti del Comune. Per ora abbiamo copia del verbale della commissione del 19 ottobre 2013 (35V012) in cui in località Signola “si chiede la riduzione della superficie boscata e si rinvia chiedendo venga presentata la relazione da un tecnico competente che fotografi la situazione forestale in atto “. Dai verbali della Provincia, sempre via web, è disponibile un verbale del 20 settembre 2013 in cui si autorizza la “ricerca di acque sotterranee ad uso irriguo su terreno agricolo, con i mappali 278 del Comune di Albenga e 478 del Comune di Ceriale a soggetto già autorizzato”.
CHI HA SEGUITO ED AUTORIZZATO LA PRATICA
Spontaneo chiederci quale sia il settore competente del Comune che ha seguito la pratica. L’urbanistica, dal primo gennaio, è affidata all’ingegner Enrico Paliotto (vedi in archivio servizio di trucioli.it) con la qualifica di TPO, presente due giorni in settimana. L’area dei Lavori Pubblici è di competenza del dr. Matteo Marino. La ‘Vigilanza’ al dr. Ivan Suardi comandante dei vigili urbani. L’Ambiente e Demanio al geom. Daniele Fui, già a capo della polizia municipale. E’ stata presentata, al suo ufficio, la Vas, l’impatto ambientale, tenuto conto che siamo in un’area con problematiche importanti di flora e fauna ? L’area confina con una riserva di caccia (Corrado Parodi) molto discussa, ai limiti del Parco naturale del Torsero. Si è proceduto ad una valutazione di impatto geologico ? Nessuno può credere che con gli accadimenti recenti che hanno colpito la Liguria, in particolare alcune zone della provincia di Savona, gli aspetti idrogeologici possano essere trascurati. Sarebbe un affronto clamoroso al buon senso, all’impegno della Procura della Repubblica di Savona e di quanti si sono pubblicamente esposti per dire basta al ‘disastro ambientale’ ai danni della comunità tutta e dell’economia.
Il ‘rebus Ceriale’ – la prossima settimana pubblicheremo altre situazioni grottesche scoperte sul territorio e fotografate – a quanto pare non meraviglia più di tanto. Neppure di fronte alle immagini, alla descrizione di come e perché si sia arrivati non da oggi toccare il fondo. Abbiamo scritto alla noia, riportando per tre volte la pagina di tutti i candidati che si sono presentati alle ultime consultazioni comunali, i loro impegni pubblici e il mutismo. Sembra che nessuno veda e nessuno ascolti, o tutti sappiano ed abbiano paura quando ci sono certi affari ed interessi in ballo. Compreso il mondo della malavita, notturna e diurna, che qui ha messo da anni solide radici. Al limite dell’impunità, almeno per quanto sia possibile vedere e sapere.
Il ‘caso Ceriale‘ significa carenza, inadeguatezza di controllo e prevenzione sul territorio. Si racconta che di recente qualcuno abbia addirittura abbandonato un motocarro di robaccia nei pressi dell’ufficio dei vigili urbani e solo grazie alla tempestiva segnalazione sia scattata la ricerca dei responsabili.
BENVENUTA INIZIATIVA PRIVATA
Non diciamo nulla di nuovo ai lettori cerialesi (o forse non ci leggono) se ricitiamo il gran numero di appezzamenti di terreno abbandonati al di sotto della via Romana, ovvero la zona più agricola, in parte divorata da cemento selvaggio. Diverso il discorso di chi si costruisce una casa di famiglia.
Se fossero stati realizzati insediamenti stile borgo mediterraneo, come hanno sostenuto per anni il cav. Carlo Camino, il dr. Sergio Ferrero e pochi altri amici tra cui chi scrive, non ci troveremmo di fronte ad una Borghetto bis. Ad un centro storico che copia Borghetto in quanto a spettro di desolazione, abbandono, commercianti ed esercenti che hanno gettato la spugna, pure indebitati. Ceriale non sarebbe una città che, sempre con Borghetto, ha il record provinciale in negativo di alberghi che si contano sulle dita di una mano. E pare ci siano ancora tanti sciocchi disposti a credere agli annunci di future iniziative immobiliari con alberghi a 4 stelle. Li vedete i turisti danarosi che, dopo le vacanze a Cannes, o sulla Costa Smeralda, arrivano a Ceriale per trascorrere le loro vacanze ? Magari accade, come per il Castello di Borghetto, di leggere per l’11° volta, di ‘hotel a 5 stelle lusso per miliardari (così abbiamo letto su La Stampa) e forse il capitale arriverà da un gruppo russo. In quel paese la mafia non esiste ?! E i soldi sporchi sono esclusivamente made in Italy !.
Tornando al tema caldo. C’è da spalancare porte e finestre se in regione Signola, la famiglia Vignola-Sasso realizzerà un’azienda agricola moderna. Hanno tutti i diritti, rispettando la normativa e le leggi, a chiedere finanziamenti pubblici; accade per altri produttori agricoli, agriturismi, allevatori, pastori, categorie da salvaguardare. Speriamo che questa volta non vada in fumo il progetto. A Peagna, tra i pochi benemeriti agricoltori rimasti, c’è chi ricorda bene la storia di quella zona boscosa. Era stata acquistata da Calvi e Flavio Sanguineti (figlio di Carletto) già presidente dell’Unione Provinciale Confagricoltura di Savona. L’obiettivo pare fosse realizzare un moderno maneggio per cavalli. Ora la nuova proprietà. Non interessa sapere quanto è stata pagata l’intera area. I terreni, in tempi di recessione, si vendono con difficoltà, pur essendo un investimento a lungo termine. Neppure tra i peagnoli qualcuno azzarda un prezzo. E allora, buona fortuna al politico di lungo corso Gianfranco Sasso, uno che ci mette la faccia. Con gli anni di esperienza sulle spalle non sarà una Cuneo-Polli bis. Fu scandalo e clamore per quei terreni accaparrati in frazione Salea d’Albenga, tutto si sgonfiò al processo e il battagliero giovane socialista ne uscì col sorriso sulle labbra. Seguì un’esperienza in quel di Torino, tra imprenditore edile, pubblicitario, cantieristica navale (Vadino e Imperia). Un avviso di reato lo coinvolse per un presunto affare nell’ambito del porto imperiese. E’ probabile sia già stato scagionato.
Oggi, a sette mesi da inizio lavori, con montagne di terra visibili da Albenga, i gloriosi mass media di ‘casa nostra’ non gli riservano neppure una notizia in breve. Sono cambiati i tempi. Per noi, forse sbaglieremo, in peggio. Peccato!
Luciano Corrado