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Liguria e Basso Piemonte

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Commercianti in Cassazione, vietato vendere frutta e verdura all’aperto ma vince lo smog


Una sentenza devastante che ripropone la questione dell’inquinamento sulle strade e dell’esposizione all’esterno  dei negozi di cassette di frutta e verdura. C’è una normativa che risale al 1962, vieta di mettere in commercio ‘prodotti alterati o nocivi’, allora non si parlava ancora di smog, ma se ne preoccupano i giudici della Cassazione con una sentenza che non lasci spazio a dubbi interpretativi. E’ probita la vendita ‘a contatto con agenti atmosferici e gas di scarico di veicoli in transito’. E’ la fotografia di quanto accade in centinaia di negozi, se si escludono i centri storici e le isole pedonali. Nella maggioranza rivendite che si trovano in zone di grande traffico. Anche nel savonese e nell’imperiese fanno bella mostra espositori di cassette ai bordi della trafficata statale Aurelia o di intasate vie cittadine. Chi deve provvedere e far rispettare la legge? I vigili urbani in primis e se non la fanno rischiano l’omissione di atti d’ufficio.

Un problema serio, non se ne parla mai, neppure quando i mass media si occupano di prezzi, di chilometro zero, della tutela della salute. Non c’è solo la Tirreno Power, meglio tardi che mai. Dove erano in tutti questi anni i nostri ‘ambientalisti’ (eccezione fatta per un gruppo che con coerenza lotta da anni), i giornalisti che firmavano gli articoli, i politici di casa, della provincia, della Regione, in parlamento, al senato. Giustissimo preoccuparsi del posto di lavoro, purchè non sia uno strumento di morte ed inquinamento di massa.

La vicenda riproposta in Cassazione (sempre i giudici !) pone un tema diventato cruciale. Basta fare una statistica reale dell’esplosione nelle nostre città e nell’entroterra più popolato di negozi di frutta e verdura.  Quali garanzie abbiamo che mele, pere, fragole, e quanto viene mangiato senza cottura non sia contaminato, oltre che dai pesticidi, dagli agenti atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito?

Per ora è già scesa in campo la Coldiretti che vede nella sentenza della Cassazione un regalo alla grande distribuzione. E invita – questa volta saggiamente e da sottoscrivere- non a far guerra alle cassette di frutta, o al piccolo commercio- , ma interdire subito  la circolazione e lo smog.  Che ne dicono sindaci, assessori, partiti, gli amici della legalità (Movimento 5 Syelle). Anche perchè sostiene  Coldiretti gli acquisti in Italia, nel 2013, sono scesi alle quote del 2000.  Oltre 100 kg in meno. Vedremo come andrà a finire. Noi scomettiamo: nel dimenticatoio, in attesa del prossimo terremoto giudiziario e bla bla di giornali, tv, radio, mondo del web. Forza Italia! Forza Liguria!

 

 


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