L’altra mattina Sua Maestà l’Universo ha dato spettacolo.
L’alba si annunciava con un bell’arancione scuro che divideva il blu profondo del mare da quello del cielo. L’ultimo quarto di luna se ne andava a occidente mentre proprio lì in mezzo, tre dita sopra l’orizzonte, Venere splendente.
Mi fermo un attimo, ringrazio dello spettacolo, e proseguo la mia camminata fino alle transenne che chiudono la passeggiata di ponente e lo spiazzo ricoperto di scogli. E proprio lì, sopra gli scogli, sostenuto da quattro esili gambette metalliche, cosa ti vedo? Un disco volante.
“Di nuovo! E basta, sacranun !” esclamo “Basta extraterrestri, ne abbiamo le scatole piene!”
Solita manfrina: si apre la porta col rumore ansimante degli ascensori moderni, esce uno scivolo che si cala fino a terra e poi? Poi niente. Non esce nessuno.
“Sta a vedere che mi hanno fatto uno scherzo” penso “Sanno delle mie frequentazioni marziane e adesso, visto che siamo quasi a carnevale, mi prendono in giro”.
“Sono il Cavalier Volturno e vengo da Saturno”
Da un affare di colore bianco sporco, che era apparso improvvisamente sulla porta del disco volante, alto un palmo ma largo un metro, brutto come una forma di emmenthal andata a male, con due antenne sul fianco, usciva questa vocina che aveva dato l’annuncio.
“E’ uno scherzo?” domando.
“Ma che scherzo e scherzo. Cosa crede che noi di Saturno abbiamo tempo da perdere?”
“Brüttu carattere, a cumensemmu ben. Così lei verrebbe da Saturno, quello con gli anelli?”
“Certo e inoltre noi di Saturno vediamo nel futurno”.
“Caso mai nel futuro, mi scusi”
“E no. Se fosse futuro dovremmo dire Satúro e invece è Saturno”.
“Per carità lasciamo perdere che altrimenti chissà dove andiamo a finire. E mi dica Cavalier Volturno cosa vede di bello nel futurno?”
“Vedo che lei , tra un po’ di tempo, dovrà chiedere scusa di certe affermazioni che ha fatto in un suo articolo pubblicato su trucioli.it. Lei ha commesso un errore madornale”
“Mi fa piacere che legga Trucioli. Ma avete anche voi internet?”.
“Crede forse che su Saturno siamo dei trogloditi? Certo che abbiamo internet e anche qualcosa in più, se vogliamo essere precisi”.
“Che carattere del beliscimu che ha! Si calmi e mi dica dove ho sbagliato, perché sa, di errori ne faccio parecchi, modestamente.”
“Lei ha sbagliato in quell’articolo sui titolari degli stabilimenti balneari, dove parla di facce di bronzo…”
“Ho capito. E, per la precisione, qual sarebbe l’errore”
“…Dunque…vediamo. Lei nel suo articolo scrive che, se in una lettera del 23 agosto 2013 si affermava di passare a prendere le buste dei soldi raccolti, non si può cambiare versione e dire, in una lettera del 10 dicembre 2013, che le buste erano vuote. E’ giusto?”
“Giusto”.
“Le faccio una domanda: quanto tempo è passato dal 23 agosto al 10 dicembre 2013?”
“Un momento……mi faccia pensare che senza calcolatrice sono fritto….…dunque 23 meno 31 più tre più 31 meno 10……: ecco…….109 giorni esatti.”
“Bravo”
“E cosa centra questo col mio articolo?”
“Mi stia a sentire: li conosce bene lei i gestori dei bagni marini?”
“Non tutti, ma con alcuni siamo amici da una vita”
“Non in quel senso cribbio! Intendevo nel senso dell’attaccamento al denaro che hanno”
“E si spieghi bene allora, ciononostante continuo a non capire”
“Scusi sa, ma lei è proprio tonto. Come fa a pensare che, se un gestore di stabilimento balneare mette, per esempio 20/30 euro in una busta al 23 agosto, ce li tenga lì fino al 10 dicembre, per 109 giorni, senza farli fruttare? Senza metterli in banca a produrre interessi? Ché magari quest’anno c’è stata la crisi e porca miseria alla fine della stagione non abbiamo guadagnato un tubo, siamo senza soldi e dobbiamo fare un mucchio di sacrifici? E’ ovvio che le buste al 10 dicembre erano vuote! Ecco il suo errore”
“Be, la faccenda vista sotto questa ottica…. in un certo senso…forse ho davvero fatto un errore di valutazione”
“Bravo, finalmente ha capito. Si prepari a scrivere un articolo di rettifica e di scuse, che stì poveretti se lo meritano. E adesso me ne posso anche andare”
“OK, allora faccia buon viaggio di ritorno su Saturno, ma, prima di partire, Cavaliere mi tolga una curiosità”
“Dica pure”
“Anche voi avete gli universi paralleli e la sfasatura del tempo?”
“Chi gliele ha dette queste cose?”
“Un signore che veniva da Marte”
“Da Marte? Poveri di noi! Ma non lo sa che quelli di Marte sono tutti dei contamusse?”
Silvestro Pampolini