Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Buongiorno cari cittadini di Noli e Spotorno, non giochiamo agli smemorati


Sabato 28 settembre 2013 Valter Magnone risuona la carica al porto Spotorno /Noli con un’intervista sul quotidiano “La Stampa”. Secondo l’ex Assessore del Comune di Spotorno la Regione ha sempre disatteso le richieste dei due Comuni, impedendo la realizzazione della struttura per due motivi: presenza di praterie di poseidonia, impatto ambientale negativo sul golfo. Non ha mica torto l’Assessore! Dovrebbe però Magnone incontrare gli ex Assessori Regionali Alonzo (ambiente) e  Morchio (urbanistica) per chiedere loro perchè prima hanno inserito nel Piano della Costa una zona S.I.C. nel nostro golfo e poi accettato la proposta portuale dei due Comuni in palese contrasto con le regole sottoscritte dal governo italiano a livello di C.E.

Serietà amministrativa insegna che le direttive vanno rispettate; se poi i funzionari della Regione fanno presente ai “politici…” che questa operazione non è ammissibile, mi pare logico che questi ultimi ottemperino alle risultanze delle commissioni che trattano la materia. Se poi si ritiene una iattura vivere in un golfo naturalmente ancora ricco di flora che, per fortuna, si sta faticosamente riproducendo dopo che pescherecci e dissennati ripascimenti, o peggio con discariche intensive di comodo, hanno distrutto in buona parte, ognuno è libero di pensare secondo coscienza. Quando le stesse, identiche regole non sono state rispettate in quel di Ospedaletti, abbiamo constatato i pesanti risultati negativi; speriamo che giustizia sia fatta e chi ha palesemente sbagliato per convenienze e convivenze politiche, paghi.

Coinvolgere i cittadini di Noli “tutti uniti per lo scalo di Spotorno” non mi pare serio; ormai è acqua passata. E’ l’ultima volontà espressa pubblicamente e per iscritto dal Sindaco Repetto. Quanti anni ancora dovremo convivere con un’area cocciutamente mantenuta nel degrado, inutilizzata? Le attività sportive/turistiche nautiche sono sempre in lista di estenuante attesa Apprezzamento quindi per le ultime rassicuranti dichiarazioni in materia del Sindaco Calvi riportate sullo stesso quotidiano mercoledì 2 settembre.

LISTE CIVICHE?

Liste civiche di centro destra (1995 – 2004) e centro sinistra (2004 – 2014) proprio non si distinguono l’una dall’altra a Noli. Anche se la seconda, ingannevolmente, si è autodefinita “Noli che cambia”. In tutti questi anni l’intelligenza creativa dei responsabili politici dei nostri portafogli (territorio/moneta) si è limitata a barattare negativamente la potenzialità di possibili risultati finanziari/urbanistici favorevoli per la nostra comunità.

Nel lontano 1990 da Sindaco allontanato dal mio stesso partito, la DC, avevo previsto quale avrebbe dovuto essere l’uso del territorio ex ferrovie dello stato a servizio di pubblico interesse (garages, parcheggi e verde in superficie) con un occhio particolare a possibilità di sviluppi di natura culturale archeologica ascoltando le intuizioni del vescovo Vivaldo e già da me riportate in precedenti riflessioni scritte. Ero stato allontanato perchè dava fastidio la mia volontà espressa, quella di riutilizzare solo la stessa volumetria (18.000 mc) della ex fabbrica refrattari in residenze con in aggiunta la previsione di posti macchina in autosilo nella zona ex cava. Un utilizzo “sostenibile” del territorio in entrambi i casi, non la speculazione a tutti i costi, con i risultati sotto gli occhi di tutti coloro che increduli osservano la devastazione del territorio.

I DIVERSI FALLIMENTI PERFETTI di NOLI

L’analizzare il bando di concorso sull’area ex FF.SS. riguardante i garages sotto Via Belvedere legalmente proposto dal Sindaco Niccoli nel 2002, altrettanto legalmente portato ad una velocissima aggiudicazione che assume dell’incredibile, ma vero, “perfetto” tempismo nella solitudine di un’unica risposta, non può che lasciare perplessi, esclusi gli ingenui….

Al fallimento della proposta così formulata, impossibile da realizzare a causa di una zona soggetta a vincolo (… quindi incauta vendita) divenuta vincolata (…spregiudicato incauto acquisto), ecco che arriva la sentenza pronunciata dal professionale Geometra Piero Penner Assessore ai Lavori Pubblici, quella che condanna a morte la zona assieme ai suoi abitanti ancora oggi evacuati: “onde ottemperare ai parametri precedenti (170 garages) , concediamo il terzo piano per la costruzione di 174 garages “. La lettera ricattatoria nei confronti del Comune da parte dell’acquirente la zona con i diritti di costruire (anche questa in parte già pubblicata) ha ottenuto i suoi scopi. Ma la domanda è:” Chi ha creato le condizioni per cui il Comune è passibile di ricatto con richiesta di risarcimento danni?”. Niccoli, Repetto o entrambi? Un brutto capitolo per i responsabili della storia urbanistica di questa cittadina.

Per la zona di Via IV novembre, al fallimento creato dalla Giunta Repetto, e del quale non sono documentato per commentare le ragioni, bisogna aggiungere il fallimento al quadrato ottenuto dalla volontà irrefrenabile dell’Assessore ai LL.PP. Geom.Piero Penner (PRC), quella di illudersi di saper gestire due cantieri, due scavi, oggi due permanenti crateri nello stesso tempo… ben visibili, altrattanto insopportabili. Lo specchio dei “dilettanti allo sbaraglio”.

La Giunta Repetto, da par suo chiaramente favorisce, onde rendere appetibile ad un ben qualificato imprenditore savonese, l’acquisizione, con ribasso d’asta, della proprietà ex Colonia Monzese, ex Patronato Monzese. Voci ben informate ricordano il custode, rimasto sul posto per molto tempo dopo la chiusura della struttura, affermare che la stessa non poteva essere alienata dal Comune. Per quanto posso ricordare da Sindaco (1975/90) a seguito di colloqui con responsabili politici di Monza, la struttura “non era in vendita” anche per motivi affettivi espressi dei Monzesi adulti, ex bambini in colonia balneare. Ricordo ancora una volontà espressa, mai concretizzata dagli amministratori, quella di adibire la struttura per scopi sociali: recupero tossicodipendenti.

Intervenire per sanare un edificio fatiscente è auspicabile; non certo la proposta indecente giocando sul rispetto umano dovuto a qualsiasi anziano ospitato a Villa Rosa (altro che il VALORE SOCIALE conclamato dalla SINISTRA di Noli che Cambia). Credo che le certezze del Sindaco dopo il voto favorevole della sola maggioranza in Consiglio Comunale in quel venerdi nero del 13 settembre (vedi), quelle cioè di dichiarare l’esame e l’approvazione da parte della conferenza dei servizi fattibili, attuabili nel giro di sei otto mesi, sia molto azzardata. Credo che in questa operazione nuovamente ben pilotata, chiaramente rivolta ad un’ulteriore speculazione edilizia, gli orsi da eliminare per ottenere le loro “pelli” siano diversi e difficili da catturare. Un altro fallimento?

BUONGIORNO di MASSIMO GRAMELLINI

L’editorialista del quotidiano “La Stampa”, con la sua consueta ironia, ma che nel contempo assume una graffiante verità, giovedì 4 luglio scrive tra l’altro… “A Dolcedo, provincia di Imperia, lo Stato non ha una voce sola, ma un’orchestra di dissonanze. Il luogo è piacevole e negli anni passati un centinaio di italiani, svizzeri, olandesi, inglesi e tedeschi di medio benessere, per lo più pensionati, decide di farsi la casa sulla collina. Si stipulano mutui, si prosciugano risparmi. Intanto il Comune autorizza, la Provincia autorizza, la Sovrintendenza autorizza e le casette crescono sopra quel tappeto di catre bollate, fino alla festosa inaugurazione. Un giorno arriva in Procura un esposto : a Dolcedo esiste un piano di bacino e le abitazioni sorgono in zona proibita. La Provincia ritira i permessi. Ma mica la Provincia di Kuala Lampur. Quella stessa Provincia di Imperia che li aveva rilasciati, d’accordo con la Sovrintendenza e il Comune. Naturalmente il funzionario X ignora ciò che aveva timbrato il funzionario Y, mentre nell’aria risuona lo slogan nazionale : NON E’ DI MIA COMPETENZA. …” Non mi rende felice trovare conforto in una firma così autorevole, quando ricordo quante volte mi è capitato di dimostrare le mie denunce: “Tante firme, nessun colpevole”.
Tutte penne…meritevoli e quindi premiate per la produttività ed il raggiungimento degli obiettivi.

Carlo Gambetta



Avatar

C.Gambetta

Torna in alto