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Liguria e Basso Piemonte

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Superstrada Imperia-Ormea, l’incompiuta ha ‘festeggiato’ 40 anni


Molti dei primi protagonisti ci hanno lasciato. Sono trascorsi 40 anni da un superconvegno, a Ormea, con parecchi ‘inviati speciali’ come l’avvenimento meritava.  La notizia della nascita della superstrada Imperia-Ormea. Con tanto di scadenza: lavori ultimati in un anno e mezzo. Costo 24 miliari, 800 milioni a chilometro. Da Imperia a Cantarana. Tre lotti di lavori con gallerie sotto il San Bartolomeo e il colle di Nava. Percorso ridotto di 15 chilometri. Accade che l’opera è rimasta a metà. Si è fermata a Monte di Pieve di Teco. L’ultimo tratto per raggiungere Ormea resta una chimera.

Lasciamo ai lettori, a quanti non hanno vissuto quegli anni ed appartengono soprattutto alle nuove generazioni, una testimonianza- documento. Un articolo dell’allora quotidiano Piemontese-Ligure, assai diffuso, La Gazzetta del Popolo, che si affidò ad un suo valente giornalista, Vito Brusa (classe 1936), per raccontare l’esito di un incontro- convegno di parlamentari ed amministratori locali. Ci sono nomi, cognomi, gli enti rappresentati ai massimi livelli.

L’importanza che l’opera aveva nel contesto imperiese e cuneese. E’ scritto: “Da un lato la Riviera di Ponente che presenta caratteristiche di turismo con la necessità di  potenziare il porto di Imperia in modo da accrescere le possibilità di sviluppo industriale e commerciale. Su quest’altro versante, la Provincia di Cuneo in genere ed, in particolare, il Cebano, L’Alta Valle Tanaro con i gravi problemi di sottosviluppo, di mancata industrializzazione, di un’agricoltura povera e di una espansione turistica ancora agli inizi”.

Ma si dava anche per scontata la realizzazione della bretella  autostradale Albenga-Garessio-Ceva, per collegare la Torino-Savona con l’Autostrada dei Fiori, definita “una giusta collocazione nello sviluppo della provincia di Imperia, della zona occidentale del Savonese, e dell’alta e media valle Tanaro, in ordine al turismo, agricoltura, industria, costituendo un rapido  inserimento della Riviera dei Fiori nel sistema autostradale del Nord Italia e del Centro e Nord Europa”.

 

 


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