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Mendatica, 36 anni da segretario comunale. Il grazie e la festa dei ricordi


Un festa dei ricordi, all’insegna della semplicità e del calore umano, tra momenti di commozione, scrosciare di applausi e sorrisi, emozioni, abbracci. Tanti grazie sinceri. Meritati. Così la piccola comunità di Mendatica si è stretta attorno al ‘suo’ segretario comunale, Nino La Manna, per 36 anni, servitore dello Stato e del Comune dell’alta Valle Arroscia. A 29 anni,  da Termini Imerese, era arrivato sulle Alpi Marittime avvolte da un candido manto bianco.

Il dr. Nino La Manna

Si è concluso senza clamori e senza passerelle televisive, tra le austere mura del paese, il servizio attivo del dr. Nino La Manna, laurea in giurisprudenza, che il primo febbraio 1976 aveva varcato la soglia del municipio nella veste di segretario comunale. Il suo primo incarico. Da quel giorno il legame non si è più spezzato, non si è mai interrotto anche quando, in cuore suo o per circostanze particolari, ha dovuto superare momenti difficili. E non è certo una novità, un’eccezione per chi sceglie quel lavoro, quella missione. Lui ha tenuto duro, ha prevalso la schiena dritta delle persone perbene, orgogliose, ma senza superbia. La dedizione e lo scrupolo nell’amministrare una piccola-grande famiglia dove tutti ci si conosce, ma non tutti debbono necessariamente avere le stesse idee, obiettivi, simpatie.

Non sono molti – lo diciamo per chi ama le statistiche o i guinnes dei primati – i segretari comunali (o ex) che possono esibire la sua fedeltà. Una vita di lavoro sempre nello stesso comune. Un pregio che acquista più valore umano e professionale quando si finisce persino a rinunciare alla carriera (tra onori e oneri) di un grande comune. Vale a dire il dr. La Manna avrebbe potuto benissimo aspirare e ricoprire ruoli primari in città capoluogo.

Non per questo ha affievolito la qualità del lavoro. Riservando le energie, la forza della passione e dell’amore, dell’esperienza, soprattutto a Mendatica. Non solo, segretario anche nella vicina Montegrosso che ha servito con lo stesso impegno e spirito di servizio. Per brevi periodi, a scavalco, ha ricoperto ‘vuoti’ a Cervo, Diano Arentino, Aurigo, Cosio d’Arroscia, Pieve di Teco, alla Comunità Montana Valle Arroscia (cessata).

Nell’album dei ricordi, un’esperienza (fine anni ’80) di consulente tecnico del procuratore della Repubblica di Savona, Renato Acquarone, in un paio di delicate e  complesse vicende che scossero in quegli anni la città capoluogo. Storie dimenticate, che dominarono le cronache dei giornali, il dibattito-scontro politico, le aule di giustizia. A La Manna vennero chiesti approfondimenti, verifiche, consulenze nell’ambito di indagini giudiziarie (con imputazioni e processi)  sul depuratore consortile di Savona-Vado e cittadine limitrofe.  E per una storia che veniva definita all’epoca lo “scandalo-sacco edilizio” delle Ammiraglie.

La straordinaria ‘biografia’ del dr. La Manna ha tuttavia il suo fulcro a Mendatica. L’hanno ricordato quanti nel giorno ‘della memoria’, del simbolico ‘addio, erano presenti ad un sobrio -incontro-rinfresco nell’edificio già adibito a scuole  elementari. Si sono stretti attorno a lui in un grande abbraccio. Con le immancabili foto-ricordo. Qui si sono ritrovati  molti mendaighini. Con il sindaco, Piero Pelessa, nella veste di cerimoniere. Tra elogi e parole di ringraziamento.  Il primo cittadino ha riconosciuto al ‘nostro segretario’ lo scrupolo,  attento e rigoroso nella spesa pubblica, nel risparmio, nell’affrontare con competenza e diligenza le pratiche. Riconoscendo che dopo il natio Termini Imerese, il suo secondo paese  (che ama) è Mendatica.

“Il Comune, la casa dei cittadini – ha ricordato ancora il sindaco – perde  con Nino una guida importante. I suoi consigli sono sempre stati qualificanti e disinteressati. Ha il merito di aver scelto di rimanere tra di noi e spero che continuerà a restarci vicino, al nostro fianco”.

L’ex sindaco e attuale vice sindaco, Emidia Lantrua, ha rivolto parole di riconoscenza, di affetto, di stima. Ha rimarcato l’impegno e la competenza che hanno ispirato l’attività del segretario comunale, al quale va riconosciuto uno sforzo costante sul cammino della valorizzazione del patrimonio storico-ambientale-culturale del paese. Hanno espresso ammirazione e riconoscenza (con simpatici doni) la rappresentante della comunità parrocchiale e della Pro Loco.

Il dr. La Manna, emozionato e, col ‘cuore in mano’, ha ripercorso alcuni momenti significativi della sua opera. Dopo 37 anni si sente mendaighino a pieno titolo. Fino all’ultimo si è adoperato per la comunità, intesa come ‘casa comune’.  Avrebbe potuto andare in pensione già nel settembre 2005. Con 58 anni e 2 mesi, 35 anni di servizio. Invece è rimasto fino alla ‘pensione di vecchiaia’. “Attratto dal lavoro che lo appassionava, portare a buon fine i progetti peculiari.

Un accenno all’esordio, a Mendatica, quando era sindaco Mariano Porro (1975-2000), ora vice presidente della Provincia. Poi due mandati col sindaco Lantrua (2001-2009), infine Piero Pelassa.  Il paese, 37 anni fa, aveva 413 abitanti, oggi i residenti sono 225. C’erano 2 negozi di alimentari, 2 macellerie, 7 ristoranti e locande, incluse le attività a San Bernardo, Monesi, Valcona.

Il paese ha perso abitanti, attività economiche, ad iniziare dalla pastorizia,  possibilità di creare posti di lavoro stabili, alternative occupazionali per i giovani. Una sorte che del resto ha coinvolto e sconvolto molte aree dell’entroterra, assai meno fortunato, almeno sul fronte del benessere materiale, rispetto a quanto è accaduto lungo la fascia costiera e successivamente nelle immediate vicinanze.

Nonostante le avversità, i disastri e le miopie subite (si pensi alla sorte toccata a Monesi, in parte condivisa con il Comune di Triora), Mendatica si è arricchita sul piano della qualità delle opere realizzate e degli eventi promozionali. Motivo di attrazione, di richiamo, di riscoperta delle tradizioni e nel futuro la speranza di rilancio vero del territorio in chiave turistica e non solo. Con l’iniziativa privata che riprenda quota, incoraggiata. La recente ristrutturazione dell’agriturismo (Il Castagno), con la creazione di un reparto di eccellenza per formaggi e suoi derivati, carni e salumi, può essere il primo fiore all’occhiello della riscossa. Altre interessanti iniziative sono dietro l’angolo, pur tra oggettive  difficoltà ed interrogativi. Ad iniziare dalle precarie condizioni della rete stradale principale (la strada provinciale, in gran parte inadeguata, tra strettoie, curve, dissesti).

In un composito mosaico, il Comune di Mendatica può vantare di aver seguito la buona pratica del bilancio in attivo, con avanzi di amministrazione che sono stati utilizzati per mettere in cantiere opere pubbliche di competenza comunale. Certo si può sempre fare meglio e di più. Spesso col senno del poi.

Nino La Manna, nei giorni del commiato, ha reso gli onori a quanti hanno collaborato alla macchina della ‘cosa pubblica’. Ha citato l’impiegato Roberto, sempre puntualissimo, alle 7,30, nonostante il viaggio dalla Riviera. Il ricordo e la figura di Giulio. “Il giorno dopo essere andato in pensione, si è presentato in Comune  e si è messo a piangere come un bambino”. E ancora Angelo, prezioso collaboratore e memoria storica.  Una grande-piccola famiglia, quella dei dipendenti comunali,  rimasta compatta ed efficiente. Un cenno agli eccellenti anni di collaborazione col primo sindaco donna, Emidia. Quindi l’arrivo di Piero. “Qualcuno ha sostenuto che sono stato il primo artefice della sua designazione a sindaco, posso ammettere di non essere affatto dispiaciuto, visto i risultati”.

Un cenno all’ultimo traguardo raggiunto. La centralina idroelettrica che sarà realizzata a Monesi, la seconda dopo quella da anni in funzione a valle del paese. Due ‘mete’ che permettono alla casse comunali di incassare denaro. Dai 120 agli 80 mila euro all’anno. La seconda centralina, a Monesi, beneficia di un contributo regionale di  644 mila euro.   L’oculata amministrazione ha, tra l’altro, permesso al Comune di Mendatica di mantenere al minimo tutte le tassazioni e tariffe di legge, anzi in qualche caso esentarle. Basti pensare alle addizionali comunali: dall’Iperf, all’Imu.

Il segretario in pensione, sarà sostituito nell’incarico dalla dr. Anna Maria Risso, anche lei può considerarsi ‘montanara’ (il marito Ramò, enologo, ha una prestigiosa azienda vitivinicola a Pornassio). Non potrà essere a tempo pieno come il predecessore. E sono allo studio per gli amministratori diverse ipotesi e soluzioni. Non fare, a meno, ad esempio, della collaborazione seppure saltuaria, dello stesso La Manna.

La festa di ‘addio’ ha riproposto per Nino il vero ‘film’ di un’esistenza terrena. A Termini Imerese il papà che gestiva un negozio di alimentari, la mamma casalinga, un fratello bancario, due sorelle insegnanti.  Il giovane Nino che arriva, il 31 gennaio 1976, alla stazione di Imperia. L’attesa della corriera serale per Pieve di Teco-Mendatica, occupata con l’ingresso al cinema. Ricorda. Si proiettava il film del 1975: “L’Anatra all”arancia” con Ugo Tognazzi.  A sera raggiunse Mendatica (c’era Bruno, l’autista del bus). In paese quasi 20 centimetri di neve. Prese alloggio da Nevina. Poi la prima auto, una Fiat 500 metalizzata di seconda mano. Pagata 200 mila lire.

Per Nino il ‘giorno più bello’ resta il matrimonio con Paola. La gioia della nascita delle figlie Giulia e Alice. I loro studi, i sacrifici, le speranze.

La giornata  si è conclusa all’insegna delle foto di gruppo. Ci sono i componenti della giunta comunale, impiegati, consiglieri della maggioranza. Il sindaco Piero Pelassa, il vice Emidia Lantrua, Graziella Porro, Celestino Lanteri, Roberto Rovera, Giulio Manasse, Nadia Aicardi, Antonella Nalbone, Roberto Centon, Angelo Ferrari, Franco Dani e Paolo Ramella.

Il Comune di Mendatica ha consegnato al segretario una pergamena. Con questo testo: ” Grazie per il tuo impegno e la competenza, grazie per il lavoro svolto, grazie per aver amato, come fosse il tuo, un paese cosi diverso da quello in cui sei nato, grazie per aver fatto crescere noi e il piccolo mondo che insieme a te amiamo! Grazie Nino. Le tue amministrazioni. Mendatica 22 dicembre 2012″.

Il 3 febbraio 2006 era stato il compianto e benemerito parroco don Giovanni Brunengo a voler celebrare il ‘giubileo dei 30 anni’ di Nino La Manna. L’anziano pastore di anime volle che fosse affisso un attestato: “La comunità di Mendatica ricorda con riconoscenza ed affetto il glorioso giubileo del nostro concittadino. Le benemerenze acquisite, la dedizione e l’impegno profusi al servizio della collettività, dai più giovani agli anziani, sono per noi tutti un esempio ammirevole ed encomiabile. La cittadinanza di Mendatica ringrazia il dr. La Manna per aver  contribuito con un’opera costante, intelligente, silenziosa, al consolidarsi dei valori umani, sociali e cristiani. Nonostante le difficoltà, peraltro comuni a molti piccoli paesi di montagna, anche con il prezioso aiuto del nostro segretario comunale affrontiamo con speranza e fiducia il futuro. Grazie e buona fortuna, caro Nino. Ad multos annos!”.

Luciano Corrado

 

LA FOTOCRONACA DELLA FESTA IN ONORE DEL SEGRETARIO COMUNALE

La famiglia La Manna, con Nino, la moglie Paola, le figlie Giulia e Alice

 

La foto ricordo con 14 amici del Comune di Mendatica
Il vice sindaco Emidia Lantrua esprime parole di ringraziamento a Nino La Manna

 

Il sindaco Piero Pelassa con il segretario Nino La Manna

 

UN ARTICOLO-ARCHIVIO DI MENDATICA DE LA STAMPA-LIGURIA DEL 1978 

 

 


L.Corrado

L.Corrado

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